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Visualizzazione dei post da dicembre, 2017

Dylan Dog 376 - Graphic Horror Novel - Il Sequel

LORENZO BARBERIS Cominciamo il 2018 (il decimo anno del blog) secondo tradizione, con il Dylan Dog 376, il numero di gennaio uscito il 29 dicembre 2017. Dopo il nuovo albo di Sclavi, "Nel mistero", che chiudeva al numero 375 i festeggiamenti per il trentennale di Dylan Dog, in questo numero si torna a una cover senza il piccolo marchio dei trent'anni disegnato da Cavenago e apparso per la prima volta su Mater Dolorosa, il numero 361 (ultima copertina di Stano). L'albo è comunque, benché non speciale, particolarmente interessante, in quanto vede l'esordio sulla serie regolare di uno sceneggiatore del calibro di Diego Cajelli , affiancato dal disegnatore Francesco Ripoli anch'egli all'esordio su Dylan Dog. Nella trattazione potrebbero essere possibili spoiler: leggere prima l'albo. Altra cosa curiosa è che l'albo è definito un "sequel", anche se a rigore non è la prosecuzione dell'albo 369 (vedi  qui ), ma semplicemente affronta la stes

Le più belle cover di Amazing Stories

LORENZO BARBERIS Da appassionato di fantascienza ho sempre amato le copertine delle vecchie riviste. La più celebre è probabilmente Amazing Stories, fondata da Hugo Gernsback nel 1926 .  La prima copertina di Frank Paul, molto citata, è molto bella, col pianeta con anelli stile Saturno che sembra quasi cadere sul pianeta ghiacciato, dove i marinai si sono arenati. Stanno divertendosi a pattinare su ghiaccio, e sono quindi inconsapevoli della minaccia, oppure stanno scappando dal pianeta cadente (se sta veramente cadendo, e non incombe solo spropositato sulla copertina, a chiarire che di fantascienza stiamo parlando e non di avventura marinaresca)? 1927 Le cover successive abbandoneranno questa ambiguità, rappresentando grandi situazioni archetipe: l'attacco alieno, lo scienziato pazzo di fronte alla sua creatura, e così via. Notiamo però l'attenzione al dettaglio tecnologico che, dopo la prima cover naif, si fa strada: si veda ad esempio qui la struttura di supporto dell'ho

Caput Mundi 3

LORENZO BARBERIS Si apre con un omaggio all'immaginario maestro Froppa (di innegabile scuola caravaggesca, pare di intuire) il terzo numero di questi "Mostri di Roma", cupa miniseria supereroistica ambientata nella Roma dei nostri giorni. Il proseguire di questa miniserie (della prima puntata avevo scritto  qui ) conferma le sensazioni date dall'intro: una riscrittura moderna di miti classici dell'orrore, sulla scia di quel Pietro Battaglia ideato da Roberto Recchioni che vi appare con un ruolo di primo piano (e pubblicato oggi sempre dalla Cosmo). I mostri di Roma sono dei "nuovi mostri" alla Dino Risi , per certi versi: l'aspetto mostruoso non sta tanto nella loro natura fantastica, ma nel ruolo sociale a cui questa si sovrappone. Così i licantropi nella città eterna sono delinquenti popolani di piccolo-medio calibro sulla scia di quelli narrati da De Cataldo in Romanzo Criminale e oggi in una serie come Suburra; la Meravigliosa creatura del seco

Un eroe una battaglia: La pioggia di Alesia

LORENZO BARBERIS "Un eroe, una battaglia" è la nuova serie di Editoriale Cosmo - ideata da Giorgio A. Gualtieri - che intende rilanciare i fasti del fumetto bellico, un filone prima assente nell'offerta. Il primo numero, complice anche l'anniversario secolare, è stato dedicato a "Le nebbie di Caporetto" (vedi  qui , anche per una introduzione alla collana in generale); per il secondo numero si è passati alla storia antica, affrontando una delle battaglie chiave della storia romana: la presa di Alesia da parte di Giulio Cesare. I testi sono di Giovanni Masi  e i disegni di Valerio Nizi; la potente copertina pittorica è di Elia Bonetti. Il lettering è di Maria Letizia Mirabella. Se con Caporetto c'era l'attenzione alla narrazione drammatica di una storia tragica, vicina a noi, in questa Alesia, complice la maggiore distanza storica, si coglie il gusto dell'epica storica, seguendo del resto lo stesso Giulio Cesare, che è stato il primo cantore de

Dylan Dog 375 - Nel mistero

LORENZO BARBERIS Questo albo 375 di Dylan Dog segna il secondo ritorno di Tiziano Sclavi al suo personaggio, come ricordato in copertina, a un anno dal numero 362, "Dopo un lungo silenzio" (vedi qui ) che ha coronato il "nuovo corso dylaniato". Naturalmente, in questa  analisi potrebbero esserci degli spoiler, e consiglio quindi di leggere prima l'albo . A Sclavi si affianca in questo numero un altro ritorno, quello di Angelo Stano , disegnatore del numero 1 e a lungo copertinista della serie, dal numero 42 fino, appunto, a quel numero 362 dalla copertina bianca, illustrata da "Nessuno" (nell'eterno gioco di rimandi, "Storia di Nessuno" è un grande classico sclaviano-staniano, che qui viene ripreso). Il 362 di Sclavi segnava il  passaggio di consegne al nuovo copertinista, Gigi Cavenago, e al suo seducente stile pittorico che anche qui non manca di manifestarsi. Proprio la cover di Cavenago, infatti, rimanda alla conclusione del numero (