Dylan Dog N. 7 - La zona del crepuscolo


LORENZO BARBERIS

Spoiler Alert, as usual.

Continuo il mio viaggio nella prima deca di Dylan Dog.

Il numero 7, "La zona del crepuscolo", cita ovviamente "The twilight zone", il primo telefilm di fantascienza, nel 1959, basato su situazioni assurde e surreali come quelle di molte storie dylaniate. E questo albo in particolare presenta una storia di questo tipo.

Ritornano a matite e pennelli Montanari e Grassani, autori di molte storie "medie" di Dylan Dog, già apparsi sul n. 3. A differenza di Trigo, riapparso nel 2 e nel 6, i due autori diverranno presenze ricorrenti del fumetto.

Ai testi sempre Sclavi, ovviamente, come sarà fino al numero 13, il primo a vedere una nuova entrata, Ferrandino, su soggetto sempre sclaviano.

La storia inizia in modo molto Twilight Zone, con la descrizione di un perfetto villaggio scozzese, Inverary, così come la serie americana iniziava descrivendo, di solito, una tipica cittadina americana, poi luogo dell'orrore (emblematico in tal senso il primo episodio della serie).


Appare il primo di molte scene in cui l'eroina è presa a schiaffi dai cattivi, quasi un marchio di fabbrica dei primi Dylan Dog.


In seguito, la tipa è sedata dal dottor Jacob Hicks, che intuiamo essere dietro ai misteriosi esperimenti che caratterizzano il villaggio. Inverary ci ricorda molto la Inverness di Xabaras, e in entrambi i casi si tratta di luoghi reali, vicini a due celebri laghi scozzesi: Loch Ness per Inverness, Loch Fyne per Inverary.

Sembra quasi un voluto ripetersi di "inverare", dato il comune prefisso "In-ver". Come a dire che l'orrore dylaniato riflette quello reale. Torna il diffuso spirito "antiscientifico" dei primi Dylan Dog, questa volta col dottor Hicks. Con lo stesso nome troveremo poi un altro medico malvagio come figura fissa della serie: forse le due figure, inizialmente, erano unificate, e le si è distinte per ragioni pragmatiche, di coerenza di trama.


Come Xabaras, lo scienziato Hicks ricrea però zombie con una tecnica diversa, sia per esperimento, sia per "curare" i suoi pazienti e renderli immortali. Il fine benefico rende queste figure più inquietanti.

Dylan Dog, contattato dalla fanciulla, poco convinta che la sua scoperta sia solo un sogno, interviene per via del suo "sesto senso" che lo guida nelle indagini. E' il celebre "quinto senso e mezzo" dell'investigatore, ancora formulato nel modo più ovvio.


Giunto sul luogo, Dylan è accolto da un traghetto a forma di "vascello" (il nome dato al suo modellino, quello che diverrà il Galeone, "enorme modellino" della Hammer Film, come spiega il nocchiero Charon (Caronte, come poi chiarito).

Si palesa così fin da subito, sia pure in modo cifrato, il galeone-vascello quale simbolo mortifero, ricordo di quel passato da cui Dylan non riesce a staccarsi, quel 1686 da cui è scomparso per giungere ai nostri giorni.

La famiglia di Mabel è sepolta in una cappella "all'uso dei cattolici", ci viene detto. L'Inghilterra di Dylan Dog è solo l'Italia mascherata di Sclavi, e in seguito la finzione non avrà neppure più bisogno di questi espedienti, data come luogo comune letterario.

Dylan scopre che il signor Carpenter (il nome di famiglia, ovviamente, è una citazione dal regista, come il sostituto di Bloch che dovrà a breve apparire) è uno zombie; si reca quindi da Hicks per spiegazioni, il quale gli parla degli studi di Xabaras / Vergerus, citazione da "Il volto" di Bergman (ma ritorna anche il rimando al "verus": Ver Gero, "porto la verità").

Appare anche il tema del padre di Dylan, "sensitivo", che avrebbe affrontato Xabaras nella torre del paese. Un tema poi accantonato in favore dell'idea "a la Star Wars" che vedrà Xabaras stesso come padre di Dylan (e il padre medium solo padre adottivo). Molti fan ritengono questi accenni degli errori, possibile invece un "depistaggio" (sempre sulle orme di Lucas, appunto).

Hicks comunque offre anche da bere dello scotch a Dylan,  che dopo un po' di esitazione, accetta.

Giungiamo così alla spiegazione dell'albo, tramite il racconto del signor Valdemar di Poe, inserito come spiegazione. Poe è presentato quasi come un antenato di Dylan stesso, al centro di investigazioni orrorifiche a metà ottocento.

L'albo quindi ci porta a ribadire l'estensione degli studi di Xabaras, che riappaiono per la terza volta dopo la ripresa degli "Uccisori".