Les Hommes Des Xavier

 
"The X Sign"

Giornata di delirio scolastico come al solito, per colpa degli scrutini rimandati. E in qualche modo della scuola tratta indirettamente anche questo post, dedicato a una gustosa scoperta nata da una conversazione con un amico appassionato, come me, di fumetti (e inauguro così una nuova etichetta destinata alle arti esoteriche) Si discuteva sugli X-Men (1963), termine che certo deriva dalla X come simbolo cromosomico, in quanto il gruppo di supereroi è costituito da mutanti; ma anche da Charles Xavier, il Professor X., il sensitivo paraplegico che ha fondato la scuola dove riunisce ed addestra i mutanti per porli alla causa del bene. Il mio amico ha osservato che la figura è con ogni probabilità citata dal santo gesuita Francis Xavier (1506 - 1552), e una breve ricerca su internet ha palesato tale connessione: nel 1996 al personaggio è stato aggiunto il "middle name" di Francis, divenendo così Charles Francis Xavier, omonimo in parte del Santo. Nobile gentiluomo spagnolo, il Francis Xavier storico incontra Loyola mentre entrambi studiano a Parigi e, assieme a sei compagni, fondano l'ordine della Società di Gesù in una piccola cappella di Montmartre, il Monte dei Martiri che sovrasta Parigi, ove ora sorge il Sacre Coeur. Ordinato sacerdote nel 1537, Ignazio lo invia nel 1540 in missione in India, primo missionario gesuita. Secondo la tradizione, egli si rapporta con gli umili, seguendo l'esempio di Cristo, ma non ottiene alcun risultato; nel 1545 incontra un giapponese venuto a conoscerlo e questi lo aiuta a organizzare una spedizione in Giappone nel 1550, dove invece si concentrò sul predicare ai nobili della corte dell'Imperatore, che lo avevano accolto con interesse, aiutandosi con icone nella difficile predicazione. Nel 1552 giunge in un'isola cinese, intenzionato a diffondere il verbo anche in Cina; ma viene colpito da una febbre che lo stronca. La sua grandezza all'interno dell'ordine gesuita è celebrata dalla Chiesa di San Francesco Xaverio eretta nel 1666 a Mondovì da Giovenale Boetto e affrescata una decina d'anni dopo dal grande pittore Andrea Pozzo, omaggiato anche nel titolo di questo blog. Pozzo, pittore gesuita, realizza anche l'altare che - caso unico nella cristianità - è puramente scenografico, e include una sagoma di metallo del santo che poteva essere mossa con un gioco di carrucole, deus ex machina sul modello degli automi sacri degli egizi (che ho studiato nella mia tesi di laurea sul teatro d'automi: ma questo è ancora un altro discorso). La vicenda dell'inquietante connessione non è molto indagata in rete; l'unico intervento articolato al riguardo l'ho trovato in my.opera.com/thedystopian/blog, il sito di una certa Sasha, che sottolinea la comunanza del segno X effettuato con le mani giunte al cuore. Esso ricorre nell'iconografia dei santi gesuiti, a segnalare la devozione al Sacre Coeur di Gesù, e che richiama invece la X genetica negli X-Men, come evidenziato nella fotocomposizione del titolo, da tale sito ricavata. Il sito sottolinea poi il fatto che l'importante editor Marvel Tom De Falco provenga dal Le Moyne College, un antico istituto d'istruzione gesuita americano, anche se omette di dire che De Falco arriva alla Marvel solo nel 1977, quattordici anni dopo gli X-Men, nati quando lui aveva solo tredici anni. Ma forse Stan Lee l'ha reclutato solo dopo nel Piano. La matrice gesuita degli X-Men, gli "uomini di Xavier", è indagata comunque anche nel notevole "1602" di Neil Gaiman, dove tuttavia - in un gioco di specchi - è l'ebreo errante Magneto a divenire, ambiguamente, capo di un ordine segreto che cospira contro l'Inghilterra per il papato radunando i più potenti mutanti d'Europa. Non si dichiara che sono i gesuiti, ovviamente; ma non c'è gran dubbio al proposito. Ma poi la X è in generale il simbolo dell'incognita, del mistero, gli X-Files, la Zona X, la "X è il punto dove scavare" del professor Jones, e anche - nell'opera al nero - la presunta "Setta X" di Torino ispiratrice dei delitti occultistici delle bestie di Satana. Più che il suono (e l'esotismo della sua assenza in italiano) può la forma, la croce obliqua - non cristiana, e quindi ermetica e pagana - che viene a rappresentare. In fondo, come ricorda anche l'articolo del Dystopian Blog, su cui ho basato la documentazione di questo post, la X è già simbolo ermetico del remoto Egitto faraonico. E con un'immagine del buon vecchio Tutmosis III (Thot Moses) concludo anche questo enigmatico post. 
 
"Tutmosis"