Alan Moore

Ho iniziato la lettura del regalo di compleanno fattomi da mia moglie Laura, il romanzo "La voce del fuoco", opera prima dell'inglese Alan Moore, probabilmente il più importante scrittore vivente, operante soprattutto nella nobile tradizione della letteratura disegnata. La cosa che mi ha sempre affascinato di quest'opera è il suo essere una storia esoterica di Northampton, la città natale di Moore, descritta dall'autore come il centro esoterico del mondo, per lasciare intendere, a suo stesso avviso, che ogni punto può esserlo. Praticamente, lo stesso significato del mio unico libro pubblicato, che ricostruisce una storia ermetica di Mondovì, la mia città natale (più o meno dell'ordine di grandezza di Northampton).

Moore nasce a Northampton il 18 novembre 1953 (la stessa data del mio anniversario); figlio di operai, sordo da un orecchio e cieco da un occhio - una variazione originale dell'archetipo omerico - trascorre il suo tempo divorando letteratura disegnata e no. Il suo avvicinamento al mondo del fumetto inizia nel 1969 disegnando la pubblicità di una fumetteria, ma in seguito continua l'attività letteraria di ricerca. In seguito realizza alcune strip quotidiane, dal 1977, con la nascita della prima figlia, per ottenere un reddito un minimo più consistente. Nel 1980 diventa un freelance per 2000 AD, la grande rivista della fantascienza fumettistica inglese, per cui realizza numerose storie come sceneggiatore, rinunciando al disegno.

Nel 1982, egli realizza "V for Vendetta", il suo primo romanzo a fumetti, che ottiene un successo internazionale e porta alla sua assunzione sulla scena americana da parte della DC Comics (1983). Questa lo incarica di rivitalizzare Swamp Thing, una testata decadente che egli  inserendovi quei temi esoterici che sono tipici del suo lavoro. La cosa della palude diviene un Elementale in esilio sulla terra, avviando il successo di quel fumetto ermetico che caratterizzerà gli anni '90.

Moore verrà così incaricato di una nuova riscrittura, quella di vecchi eroi della Charlton Comics comprati dalla DC; egli rimaneggerà tali materiali producendo il suo capolavoro, "Watchmen" (1985-1986), in cui il mito supereroistico è integralmente riscritto in una complessa operazione densa di simbolismi ermetici nella struttura della narrazione. Ho già parlato di Watchmen nel mio passato post su Fotografia e Fumetto, ma la complessità e importanza di quest'opera è tale che non può essere liquidata qui in poche righe. Diciamo solo che essa diviene il primo fumetto ad ottenere indiscussamente un riconoscimento di opera d'arte, comprovato anche da due importanti riconoscimenti letterari.

L'opera vince nel 1988 il Premio Hugo per la fantascienza, prima opera del fumetto ad ottenere un tale riconoscimento (che vede addirittura l'istituzione di una categoria apposita per poterla premiare), e nel 2005 il TIME la inserirà nella sua lista delle cento grandi opere del Novecento letterario inglese (dal 1923 ad oggi).

L'unica opera che ha potuto vantare un simile riconoscimento è "Maus" di Art Spiegelman, vincitrice del Premio Pulitzer; ma per la particolarità del tema (l'olocausto trattato con gatti e topi antropomorfi) non ha potuto fare scuola come invece l'opera di Moore. Caso altrettanto unico, Watchmen è stato oggetto di due differenti riprese cinematografiche: oltre al film del 2008, gli "Incredibili", cartone animato digitale del 2004.

Nel 1988 a Moore viene chiesto dalla DC di creare un suo eroe, ed egli dà vita ad Hellblazer, l'occultista inglese John Constantine. In seguito però, e proprio mentre la DC creava una collana Vertigo (1993), basata su temi occulti, ispirata dal personaggio di Constantine, Moore si ritirava verso progetti più autoriali come il suo imponente "From Hell" (1991 - 1996), in cui analizza e riscrive il mito ottocentesco di Jack The Ripper. "The Voice of the fire", il suo primo romanzo, giunge proprio all'apice di questa era sperimentale.

Nel 1993 inoltre Moore aveva esplicitato il suo intento di compiere, tramite la letteratura, un atto di magia cerimoniale, iniziando a pubblicare per l'innovativa Image, casa fumettistica americana nata nello stesso anno. Per essa egli realizzerà un ritorno al meraviglioso dei supereroi, oltre Watchmen, in "1963", inteso come l'anno della Silver Age of Comics, il rinascimento fumettistico della Marvel negli anni '60.

Nel 1999 l'Image diede a Moore una sua collana, simile alla Vertigo formata, su sua imitazione, alla DC Comics. Essa venne intitolata America's Best Comics, ABC in sigla. In questa collana, l'opera principale di Moore è "La lega dei gentiluomini straordinari" (1999), un fumetto basato sui grandi miti della letteratura popolare dell'Ottocento trasformati in supereroi.

Una ricerca, quella della Lega, che continua ancora oggi. Intanto, a partire dal 2001 tutti i principali lavori di Moore vengono trasposti in film, all'interno del recupero supereroistico al cinema, reso possibile dalle tecnologie digitali (che permettono di evitare l'"effetto calzamaglia") e reso necessario dal bisogno di evasione totale dopo l'11 settembre (che rendeva oltremodo difficile riproporre gli action movie anni '80 e '90 incentrati sulla superiorità spionistica americana, la quale doveva essere recuperata su un piano più onirico). Il primo film ad essere trasposto è From Hell nel 2001, ancora ai margini del rinascimento supereroico per i temi trattati; poi, nel 2003, viene la Lega dei Gentiluomini Straordinari, il lavoro più recente dell'autore; nel 2004, come detto, Gli Incredibili sono profondamente ispirati a Watchmen, mentre nel 2005 John Constantine traspone Hellblazer. Nel 2006 è la volta di V for Vendetta, e chiude il ciclo Watchmen (2008), l'unico cui Moore abbia, controvoglia, riconosciuto una patina di "meno peggio". In generale, difatti, egli ha gradito molto poco le trasposizioni filmiche della sua opera, che innegabilmente ne falsano del tutto il messaggio, pur amplificandolo e diffondendolo nella nuova era digitale in cui i confini tra cinema e fumetto paiono divenuti ancora più labili.

Ora vado ad affrontare il suo per ora unico romanzo: sperando di ritrovare in esso la stessa profondità mistica profusa nelle altre sue operazioni psicomagiche. Ne riferirò sul blog, quando avrò terminato.