San Bernolfo

In uno dei post precedenti ho parlato di San Bernardo delle Forche. Oggi tratto quindi di un'altra cappella monregalese dal nome molto simile, e ugualmente misteriosa nelle figurazioni che contiene. Si tratta della cappella di San Bernolfo Martire, dedicata a un santo di devozione strettamente locale. Si tratta difatti di un vescovo-conte della diocesi d'Asti, cui Mondovì era sottomessa, che durante una sua visita al monregalese venne martirizzato terribilmente dai saraceni locali, verso il 904. Tre anni prima, nel 901, all'inizio di un nuovo secolo, l'imperatore Ludovico III aveva sciolto il comitato di Bredulo, l'attuale Breo, precedente centro di potere della zona sotto l'impero carolingio appena crollato (e sorto un secolo prima, nel Natale dell'800). Questo fa capire perché studiosi ottocenteschi - di stampo a dire il vero massonico e anticlericale - abbiano ipotizzato che i veri artefici della morte del vescovo rivale fossero esponenti della nobiltà proto-monregalese di Bredulo, che erano stati defraudati della loro potenza. Tanto più che, in seguito, si sarebbe codificato un mito positivo, nel monregalese, del Re Moro come figura archetipa simbolo della città. Inoltre, la chiesa di San Bernolfo, unica nel santo che celebra a quel che ne sappiamo, è unica anche per la figurazione quattrocentesca del Cristo seduto sulla croce, si può presumere dopo la resurrezione, con un'aria malinconica, invece che trionfante come ci si potrebbe aspettare. Ovviamente, la suggestione è all'eterno mito gnostico della Passione come teatro sacro (che a Mondovì troverebbe, tra l'altro, conferma nella meravigliosa chiesa barocca del Pozzo, unica con un altare scenografico e quindi finzionale): un possibile influsso di presenze catare provenzali che in zona erano effettivamente presenti.