Dylan Dog 292 - Anime Dylaniate





LORENZO BARBERIS.



Col nuovo corso Dylandoghiano, ho cominciato a recuperare anche alcuni albi della ristampa. Si tratterà di una cosa saltuaria, e comunque che non recensirò qui in modo sistematico, a differenza di quel che mi sono ripromesso di fare per il nuovo corso.



Notevole però ad esempio questo 292, con Paola Barbato ai testi e Angelo Stano ai disegni. Qui il copertinista storico della serie avvia l'uso delle mezzetinte anche nelle tavole interne delle (poche) storie da lui realizzate, mentre la Barbato introduce la figura dell'Ispettore Gorman, che dovrebbe subentrare a Dylan Dog dopo il suo pensionamento. La figura, in effetti, sarà introdotta a breve, col nome però di Ispettore Carpenter: vedremo se in qualche modo sarà giustificato il cambio di programma, oppure no.



La storia in sé è semplice e minimalista: lo spettro di una ragazzina è perseguitato da un barboncino infernale che ogni sera le morde per alcuni interminabili, strazianti attimi la caviglia, che poi si rigenera ogni notte. Un supplizio prometeico che Dylan risolve con una classica detection da indagatore dell'incubo, individuando le cause del tormento del botolo infernale, e risolvendole.









L'immagine della fanciulla dylaniata dal dolore per i morsi di un cane infernale può far pensare, per certi versi, alla celebre novella di Nastagio degli Onesti illustrata da Sandro Botticelli, dove similmente la fanciulla è morsa nelle carni da un cane infernale, un cerbero in miniatura che la punisce, in quel caso, per la sua durezza verso l'innamorato respinto.



Mi avrebbe incuriosito uno sviluppo che tenesse conto di questo archetipo culturale, ma invece la fanciulla è effettivamente una vittima innocente come pare all'inizio, sia pure spinta sempre più verso la follia dal suo tormento.