Vampiri Italiani. Il fumetto.



























Il fumetto italiano aveva esordito nel 1908 sul Corriere dei Piccoli come fumetto comico rivolto ai bambini, in cui il balloon, poi tipico appunto del "fumetto", era censurato in favore di didascalie in ottonari rimati.  Pur realizzando pregevoli esperimenti spesso interconnessi all'avanguardia futurista, non vi è spazio per il tema orrorifico se non, in parte e da verificare, nella chiave parodistica. Il vero fumetto sarebbe iniziato negli anni '30, con traduzioni di capolavori d'oltremanica e timidi tentativi italici di scarso successo.

La vera fioritura del fumetto italiano si avvia nel secondo dopoguerra. Nel 1948 appare Tex Willer, fumetto western apparentemente di taglio realistico: ma l'arcinemico di Tex Willer è il mago Mefisto, il quale dà agli episodi della serie che vedono la sua presenza (dal terzo numero in poi) un taglio decisamente soprannaturalistico. Lo stesso Mefisto viene ucciso e poi torna dall'oltretomba intenzionato ad uccidere l'arcinemico Tex, divenendo così, se non un vampiro, perlomeno un Revenant.

Il fumetto d'avventura italiano dunque in superficie è neorealista come la letteratura, ma sotto la superficie ribolle un fantastico diverso da quello sgargiante dei superuomini d'Oltreoceano, che rimanda piuttosto al gusto gotico del romanzo ottocentesco da cui tale fumetto in fondo deriva. Non a caso la Bonelli lancerà nel 1961 l'erede Zagor, sceneggiato dal Sergio Bonelli che a tutt'oggi dirige l'editrice. Nonostante la formale ambientazione western, Zagor è soggetto ad evoluzioni ancor più fantastiche di Tex, che vedono tra i nemici ricorrenti vampiri come il Conte Rakosi e Ylenia la Vampira.

Zagor apre la strada a fumetti più maturi che fioriscono in ambito extra-bonelliano nel corso degli anni '60, riprendendo soprattutto la tematica sottilmente erotica con protagoniste femminili ancora inibite in Bonelli:  abbiamo così il Diabolik (1962) delle sorelle Giussani, Satanik (1963), donna scienziato dall'aspetto mostruoso che si mantiene affascinante con un siero diabolico, e che incontra mostri di ogni tipo incluso il vampiro Vurdalak, e Valentina (1965) di Crepax, che affronta nelle sue avventure anche i vampiri ed altri mostri-eroi del fantastico.

Con gli anni '70 queste nobili apri-pista sono emulate da eroine più commerciali, da exploitation,  come la capostipite Jacula del 1969 e la più celebre Zora la Vampira (1972) omaggiata anche negli anni 2000 da un film dei Manetti Bros, fino alla esplicitamente pornografica Sukia (1977) e alla invece pregevole Yra (1980-1981) di Leone Frollo, ormai fuori tempo massimo in una Italia degli anni '80 che, con la nascita della gratuita TV commerciale, dove prospera sia il boccaccesco che lo splatter, non lascia più molto spazio alla (sex) exploitation a fumetti. 

Gli anni '80 vedono così il ritorno del predominio della professionalità Bonelli anche nell'ambito del fantastico (mentre nei '70 la house si era rifugiata più nella classica avventura). Col Martin Mystere (1982) di Alfredo Castelli si giunge finalmente a dare preminenza alla tematica fantastica collocata in una chiave moderna, che porta l'indagatore dell'impossibile ad affrontare ogni tipo di mystero; nel 1986 l'elemento orrorifico sarà accentuato nel Dylan Dog di Tiziano Sclavi, che nel 2011 dovrebbe per la prima volta divenire finalmente un (sia pur criticatissimo) film hollywoodiano. Anche Nathan Never (1992) affronta ripetutamente vampiri spaziali nelle sue cupe storie di neogotica fantascienza; mentre esplicitamente vampirico è il fumetto Dampyr (2000), testata bonelliana di grande successo internazionale, pubblicata anche in Serbia, Turchia, Grecia, Slovenia, Croazia, ma anche in Francia, Germania, Spagna, Usa, Finlandia e Brasile. 

L'Italia insomma è in fondo terra di vampiri. Ora non resta da attendere che se ne accorga anche il più nuovo dei media, il videogame. In fondo, in Castlevania, primo videogame vampirico del 1986, il protagonista Simon Belmondo ha nome di ascendenza italiana, e nel Vampires - The Masquerade dei '90 il clan italiano dei Giovanni ha una sua parte rilevante. Non resta da attendere che anche l'attuale Vampire Wars della Zynga se ne accorga, con un bello schema italiano ambientato tra Firenze, Torino e Venezia.