Mondovì Cubista


Lorenzo Barberis, "The Cubes" (2011)

"Tu che spendi stipendi
stipato in posti stupendi su cubi succubi di beat orrendi.." (Caparezza)

Caparezza parla di discoteche, ovviamente, ma questo nuovo post di Mondovì esoterica, è dedicato  alla questione centrale del dibattito pubblico delle ultime settimane qui in città: i cosiddetti "cubotti", cubi di pietra disposti in Piazza Maggiore, il cuore della città alta che dà il nome alla stessa collina di Piazza, per evitare il parcheggio selvaggio delle auto. Sull'onda forse proprio dello spirito referendario, è stato effettuato un questionario contro questa soluzione giudicata da alcuni antiestetica: se ne sono raccolti più di mille con un parere contrario. Il governo cittadino continua a difendere, ovviamente, la sua scelta, adducendo  tra l'altro il beneplacito della Sovraintendenza e l'adozione di soluzioni simili altrove, ad esempio a Torino dove sarebbe l'amministrazione di sinistra ad aver utilizzato dissuasori sferici in Piazza Bodoni.

Piazza Maggiore ha un destino tormentato: nel 2000 è stato eliminato il giardino centrale - inclusa una bella ed ermetica statua della dea Cerere che vi stava al centro, simbolo dell'Agricoltura, posta meno centralmente al Belvedere - per ridare alla piazza un aspetto da spianata pseudo-medioevale, forse anche con l'intento di usarla per concerti e simili. A me il giardino non dispiaceva, ma anche la spianata, nella sua nuda potenza, faceva il suo effetto. Poi però le necessità concrete l'hanno fatta riempire di cestini, fioriere, cartelli, panchine e in fine i cubotti, obiettivamente perdendo un po' della sua estetica originaria.

Ad ogni modo, sotto il profilo ermetico la pietra squadrata ha un preciso significato iniziatico: rappresenta l'uomo che è passato da profano al primo grado di adepto. Il filare di "pietre cubiche" vuole forse indicare un percorso finalmente compiuto, simmetrico al ley di menhir di Briaglia, le "pietre grezze" che sono il primo ritrovamento archeologico della nostra comunità.