Invidia


La cavalcata dei vizi di Bastia Mondovì continua con l'Invidia, raffigurata come una donna senza volto che cavalca una scimmia. Difficile capire se il volto fosse già assente di suo o se sia stato cancellato in seguito, per qualche ragione: ad ogni modo si applica bene alla metafora dell'invidioso, che in-vide, "vede male" ciò che di buono capita agli altri (e quindi non vive una personalità sua, da cui la cancellazione del volto). Anche la scimmia, del resto, rimanda allo stesso piano metaforico (l'Invidioso vorrebbe imitare un altro come una scimmia, proprio come Lucifero è scimmia di Dio, in quanto vorrebbe esserlo).