Dylan Dog 328 - Trash Island





LORENZO BARBERIS



(Spoiler Alert as usual).



Avevo molto apprezzato i primi tre albi del Rinascimento Dilaniato sotto la nuova curatela Recchioni: due albi molto autoriali seguiti da un buon lavoro tradizionale. Questo quarto Trash Island, primo albo 2014, non mi soddisfa completamente.





Certo, è comprensibile l'operazione citazionistica del trash horror, che sembra qui concentrato tutto sull'isola maledetta del titolo; ma in qualche modo l'ho trovata stonata su Dylan Dog, che è certo Pop, ma d'autore, come affermavano del resto le cover del nuovo corso, tutte ispirate alla Pop Art, in memoria delle storiche cover dei primi cento numeri, veri capolavori del pop anni '80.



Qui invece si cita un videogame in cover, un qualche sparatutto che non ho nemmeno voglia di cercare, e in effetti la storia si sviluppa come una sorta di videogame a livelli fino all'arrivo allo "schema finale" con virata verso il freakkettonismo anni '70, il girotondo maggico per collegarsi alla sfera astrale e tutto il resto.



Oltretutto Nicola Mari, disegnatore che personalmente adoro, mi risulta particolarmente poco adatto a una storia compiaciutamente pop, e il suo stile interpretativo mi sembra qui sprecato, e oltretutto normalizzato in un segno meno dirompente rispetto a quello degli anni '90 che ero abituato ad apprezzare.



Del resto un calo è fisiologico, ogni tanto, e siamo ancora in una fase di pura revisione di storie già esistenti, quindi senza grande possibilità di operare modifiche. Vedremo se negli albi successivi il senso di rinascenza si confermerà, o Recchioni ha esaurito davvero tutte le sue cartucce migliori.