SchelliNeoGotico










LORENZO BARBERIS.



Sabato 25 ottobre
 il cuNeogotico offre un nuovo interessante appuntamento a Dogliani, tra brume e nebbie autunnali: un percorso alla scoperta del neogotico di Giovan Battista Schellino, il "genius loci" del neogotico cuneese.


Nato a Dogliani nel 1818, l'anno di Frankenstein, Schellino riprogettò la sua città in un tripudio di cupole neoclassiche e guglie neogotiche, torri medioevali e scenografie wagneriane.


L'ingresso al Cimitero, l'intervento più significativo, ripreso anche in numerose foto presenti nell'esposizione cuneogotica delle Camere Oscure, sarà il punto di partenza di un affascinante percorso di visita guidata (gratuito), che si snoderà attraverso le sue misteriose architetture.


In copertina possiamo ammirare l'interpretazione di Sidar Ebru, qui sotto quella di Andrea Mucelli, entrambi presenti nella recente mostra da poco conclusa: ma non si tratta delle uniche riletture. Riportiamo anche, qui sotto, dal comunicato stampa dell'evento, l'interessante intervento di Lorenzo Cairoli, da "La Stampa".


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Lorenzo Cairoli, “Alla scoperta del Gaudì di Langa”, La Stampa, 29/04/2012


"Il cimitero di Dogliani si nota subito dalla strada. Due file di pioppi cipressini scortano il visitatore a una facciata gotica di un ocra rosseggiante e luciferino. Alzi lo sguardo e resti immediatamente stregato dal gioco delle guglie, che puntano il cielo come oscura, pagana, contraerea. Dice, chi Schellino lo ha studiato non su un libro, ma una vita intera, che il Geometra tenesse conto del contributo architettonico degli alberi, che avesse fatto erigere le guglie alla stessa altezza dei pioppi cipressini così che, il giorno dei Santi, fra brume e nebbie, le guglie del camposanto raggiungessero picchi di struggente misticismo. Un po’ Gaudì, appunto, un po’ scenografia alla Tim Burton, ma del Burton dark, quello di Edward Scissorhands e di Sleepy Hollow. Privo di licenza liceale, Schellino non poté mai fregiarsi del titolo di architetto. Ripiegò sui corsi di geometra per avere subito un pezzo di carta e essere d’aiuto alla famiglia. Ma era un autodidatta che avercene, un lettore eclettico e vorace, una spugna prodigiosa in grado di assimilare algebra, geometria, calcolo, scienza della costruzione, disegno, prospettiva, poesia, canoni dell’architettura. Acquistava libri usati che conservava gelosamente e infittiva di centinaia di annotazioni. Visitava e confrontava tutti i monumenti possibili del Piemonte e delle regioni vicine, viaggiando in treno – il velocifero di allora – o col suo amato calesse. Conosceva tutti i marmisti, ceramisti, scultori, decoratori, pittori e artigiani delle sue zone disposti, pur di lavorare con lui, a qualunque sacrificio. Aveva un testone lanoso, un’aria da galletto, gli occhi di un uomo che non crede alla morte. Anche se la morte segnò la sua vita quando ancora era adolescente.



A 18 anni sposò una tredicenne che correva tutto il giorno per la campagna in cerca di nidi. La sera, stremata, prendeva un panchettino, sedeva vicino alla suocera, le posava il capo sulle ginocchia e si addormentava. Si chiamava Anna Francesca Antonia Chirri e il giorno del parto le fu fatale. Sullo stato di famiglia del Geometra, scrissero allora: «Gio. Batt. Schellino, di anni 18, vedovo». Tutta Dogliani, le Langhe, molto Piemonte e non solo il Piemonte sono disseminati di schegge del genio del Geometra. La chiesa dell’Immacolata Concezione, di cui disegnò di propria mano persino la decorazione dei cotti che corrono all’esterno, l’antica Chiesa di San Lorenzo col suo bel Campanile, la grandiosa Torre Municipale, la Casa di San Quirico, la Casa di San Rocco, l’Ospedale Monumentale, la Torre dei Cessi, la Parrocchia del Borgo. Adorava colonne e statue, il barocco sobrio e il gotico, rompeva la staticità e l’algore con slanci febbrili e visionari. Se fosse nato a Barcellona oggi sarebbe popolare e venerato almeno quanto Gaudì. Nascendo invece a Dogliani, grasso che cola se ogni tanto un Cairoli parla di lui. Ah, quasi me ne dimenticavo. Diventò architetto solo dopo la sua morte."



Informazioni
 





L’appuntamento è previsto per le ore 15.00 (ingresso del Cimitero di Dogliani). Visita attiva anche in caso di maltempo.


L’iniziativa, inserita nell’ambito del progetto culturale ed espositivo triennale “Il cuNeo gotico”, promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, dedicato all'affascinante tema del neogotico nelle arti, è realizzata grazie alla collaborazione del Comune e della Biblioteca di Dogliani.


L’itinerario verrà riproposto secondo le stesse modalità sabato 15 novembre.


Per ulteriori informazioni sulla visita:
info@kalata.it tel. 0174 330976 – 339/7132046.
www.ilcuneogotico.it


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Immagini dell'articolo:
Ebru Sidar “Dogliani Cemetery”
Andrea Mucelli “Cimitero di Dogliani”