John Constantine


LORENZO BARBERIS

Negli ultimi tempi, le edicole stanno venendo inondate da ristampe dei più disparati fumetti americani, riproposte adattate al formato bonelliano, quello di maggior successo nell'ambito del fumetto "for mature readers" italiano.

Il massimo successo in questo ambito è il fumetto di "The Walking Dead", grazie al traino costituito dall'omonima serie televisiva. Sul suo modello, ci si è orientati a riproporre serie vagamente orrorifiche, che vanno a insistere, sostanzialmente, su quel bacino di pubblico che in Italia ha causato il successo di Dylan Dog ma anche, per esempio, di John Doe.

Tematiche sovrannaturali in un contesto realistico, con in più il vantaggio che l'horror ben si presta ai rigori del bianco e nero, essenziale per tenere bassi i costi di stampa e, di conseguenza, poter ottenere un discreto introito anche con poche vendite e coi prezzi bassi tipici del mercato italiano.

Uno dei problemi maggiori è che le storie adattate da altri mercati sono storie in altro formato e a colori. Particolarmente il formato delle tavole francesi pare poco adatto a queste operazioni, per la ligne claire che esclude totalmente l'uso del nero e per le dimensioni di tavole grandi con vignette spesso piccole e dettagliate.

Mediamente va meglio con fumetti d'area americana, e così è anche con questo "John Costantine", la prima Grande Opera di Alan Moore, nel lontano 1988.

Il buon vecchio Hellblazer ha il vantaggio, oltretutto, di essere - come molta linea "Vertigo" della DC Comics - decisamente "europeo" nella concezione di tavola e nell'uso del bianco e nero.

Per quanto infatti i colori acidi e nervosi dell'originale non fossero affatto male, per certi versi la tavola ha una sua potenza autonoma - non vorrei dire maggiore - nell'edizione in bianco e nero, che permette un maggiore apprezzamento del tratteggio finissimo e paranoico dei disegni di John Ridgway.

I testi sono, ovviamente, di Jamie Delano, selezionato da Moore per trasformare il suo personaggio in eroe autonomo. Delano è un altro britannico di Northampton come il Bardo dei fumetti, e guiderà praticamente tutta la "run" dei primi 40 numeri del personaggio.

Una occasione perfetta per conoscere questa affascinante figura di occultista inglese, che resta tutt'oggi un modello insuperato nell'esoterical fiction. Nell'attesa di apprezzare, prima o poi, anche qui da noi la serie TV dell'NBC dedicata al personaggio, che nonostante un percorso altalenante sembra potrà avere a breve anche una seconda stagione.