I sogni dei morti


LORENZO BARBERIS

Spoiler Alert: leggere prima l'albo.

Bel numero delle "Storie" bonelliane ad opera di Paola Barbato.

I disegni di Anna Lazzarini sono indubbiamente particolari per lo stile Bonelli, mostrando una certa influenza dal manga (o, meglio ancora, forse, da certo fumetto americano che ha recepito le influenze nipponiche). Una scelta che in Bonelli solitamente è limitata al fumetto di fantascienza e non, come qui, alla ghost story classica, per cui si predilige un gioco più tradizionale di contrasti chiaroscurali "all'italiana".

Ma il segno è efficace e preciso, a suo modo, nel tratteggiare i vari attori della tragedia, cosa particolarmente importante, credo, in una storia come questa, dove l'interpretazione complessiva dipende molto da un'espressione, uno sguardo, un accenno in grado di modificare il senso di una battuta.

La storia infatti parte da un horror classico per costruire un raffinato labirinto narrativo, a finale aperto. Si notano anche vari elementi "scaleni", lievemente irregolari nella sceneggiatura, che penso siano in gran parte elementi voluti del gioco letterario, che non sono personalmente riuscito a sciogliere del tutto.

Gli appunti che seguono, e che contengono elementi di spoiler, sono un mio tentativo (imperfetto) di decodificare meglio, a una seconda lettura, i vari piani intersecanti di quest'indagine spettrale.

Le pagine prima del titolo creano il setting della storia: nell'immaginario paesino di Hennerch nel Galles, la ghettizzata protagonista Shannon Butler percepisce i sogni dei morti, cosa che viene sfruttata a fini economici dalla famiglia, prima spia di quella crisi dei legami famigliari che esploderà nel corso del racconto.

Subito dopo il titolo interno, scopriamo come il potere nasca dopo il trauma della morte della nonna (unito al terrore dei temporali), la persona più vicina a lei nella famiglia. Ne rievoca così il passato nel ghetto ebraico. Questo è un primo passaggio interessante: l'origine ebraica, che è matrilineare, da connettersi in qualche modo ai poteri stessi?

"I sogni dei morti" sono comunque quasi sempre, in questo fumetto, ricordi dei morti. O, almeno, la protagonista e gli altri personaggi finiscono per ritenerli tali: ma ovviamente il sogno può essere ricordo impreciso e fallace, che complica ulteriormente la storia.

Un altro passaggio ambiguo appare alle pp.19-20, in cui la madre impone alla bambina di tenere segreto il potere, che tuttavia si diffonde. Non è chiarito se a parlarne siano poi madre o figlia: viene da pensare alla madre, che ricava da questo potere qualche soldo con cui integrare il magro stipendio da minatore del padre.

Naturalmente, come il lettore si attende, un sogno conduce a scoprire un delitto, la morte di una ragazza (accompagnata da un nuovo temporale, come l'avvio del potere stesso). Diversamente dagli altri sogni, che non rispettano in toto la soggettiva (vedi 11.vi, 17.v: sempre nella scena finale), qui viene mantenuta per ovvie ragioni narrative, ovvero lasciare il dubbio su chi sia la vittima stessa, con un singolo tenue indizio per trovarla (l'anello è già reso evidente in 31.iv, e sottolineato dopo).

Tim Wynne, il bullo antagonista, parrebbe rivelare l'ambiguità della sua condotta già dal presentarsi in biblioteca (52), non certo il suo luogo ideale dati i suoi trascorsi scolastici. Però in realtà non ne sa ancora nulla, poiché, al contrario di quanto pensa Shannon (in 57), la presenza di Jerry vicino a lei è casuale (osserva la vetrina di un book shop: anche lui intellettuale come bullo assassino).

Infatti, in 59.iv, Tim avverte Jerry che qualcuno ha visitato il capanno (in ombra, ma corrispondono camicia e orecchino; anche la figura della madre corrisponde a quanto vedremo in seguito. Curiosa la scena alla TV, un uomo di spalle che cerca di richiamare una ragazza in fuga: coerente con i temi dell'albo). Ignora ancora di chi si tratti.

Pagina 60 è importante: un sogno di Shannon che, a quanto pare, non si collega a un morto, in quanto proprio lei è la protagonista. Un incubo che mostra la paura di essere uccisa da Jerry, identico alla scena finale (l'outfit è diverso, ma è appunto un sogno, non un ricordo...). Potrebbe la Barbato aver anticipato qui "l'ultimo sogno" di Shannon stessa? La tentazione di pensarlo è forte, perché pagina 60 potrebbe completare pagina 114, divenendo una sorta di virtuale p.115 che rovescia la conclusione.

Il passaggio dalla certezza della colpevolezza di Tim alla collaborazione (tra p.63 e p.64) è di nuovo molto rapida, quasi precipitosa. Non è chiaro nemmeno il perché non riesca più a cogliere, in un caso, i "sogni dei morti" comuni (p.72), se non, forse, come indice dell'ossessione predominante dell'omicidio.

Il giorno seguente, a scuola, l'arrivo dei padri, molto anticipato (vedi pagina 37, si parla di "due settimane", sono passati sono due giorni, p.74: ma è probabilmente a causa della morte del padre di Sam, di cui si scoprirà a p.88). In questa tavola Tim tiene d'occhio Shannon, non visto. Anche l'indicazione temporale dei mesi passati è sbagliata ("due mesi" a p.38, "otto" a p.76). Svista o qualche indicazione nascosta?

Jerry segue Shannon durante la sua ennesima visita al capanno, dove intuiamo che Tim ha tenuto il complice all'oscuro dei poteri della ragazza (p.86: del resto Jerry non è del paese).

L'ipotesi più semplice, ovviamente, a questo punto, è che Tim elimini Jerry (p.106) e poi, nel finale, nell'ultimo sogno, sia il sogno di Samantha prima di essere uccisa. Ma notiamo che 106.v e 106.vi non sono collegate (non è detto che la foto sia la vittima).

L'ultimo sogno, in 113-114, chiude il giallo con un finale aperto. Sappiamo solo che dei tre colpevoli due sono morti e quello rimasto ucciderà Shannon stessa. Potrebbe essere Tim (il sogno è della morta Sam, e Jerry è la vittima in 106): Tim dice che non può uccidere sua sorella, ma dato la storia, su un delitto famigliare, può essere ironico. Sam sembra la più contraria ad eliminare Shannon: ma è sicura che "lei non parlerà" (mentre poi, in realtà, Shannon non offre questa garanzia).

Oppure si tratta di Jerry, che Sam e Tim progettavano insieme di eliminare; il sogno di pagina 60 potrebbe essere rivelatorio in tale senso. Inoltre, il sogno di p.113 inizia con la soggettiva di Tim, cosa che, per analogia con tutti gli altri sogni (che iniziano in soggettiva del morto che ha sognato, per poi uscirne), fa presumere sia un sogno di Tim, e che Tim sia quindi morto.

Nel capanno, però, ci sono gli orecchini che il padre Gerald ha regalato a Sam (112.iv, 112.v) il che fa pensare che il sogno residuo sia il suo, e del resto la stessa Sam aveva detto a Shannon di incontrarsi nel capanno; ma potrebbe ovviamente essere una trappola (per Shannon, e prima per Tim).

Insomma, in ogni caso, una storia abilmente intricata, che è stato molto interessante cercare - temo invano - di districare.