Dylan Dog - L'uomo dei tuoi sogni







LORENZO BARBERIS



Spoiler alert: analisi passo passo. Leggere prima l'albo.



Paola Barbato torna su Dylan Dog in questo numero 335, per i disegni di Paolo Martinello, già apparso nel bel numero 335, "Il calvario", l'ultimo (per ora) dell'ex curatore Gualdoni.



La copertina di Stano è quindi bella ed essenziale, e in qualche modo ricorda quella del 335: anche qui appare tra l'altro nella cover un teschio, in controluce, ma stavolta è quello di Dylan (la Morte, molto presente nella Fase Uno, si è dileguata ultimamente).



Rimanda anche all'altra cover "speciale" del rinascimento dylaniato, il n. 343 di Simeoni, col volto di Dylan completamente nero tramite un effetto plastificato, mentre qui si è scelto di dotarlo di un alone fosforescente. Molto bella la "chiave onirica" associata al personaggio, credo non casualmente diversa dalle chiavi apparentemente ordinarie associate alle altre vittime dell'Uomo dei Sogni.









Lo spunto di partenza è un noto caso di parapsicologia, come esplicitato dalla stessa autrice: "This Men", il volto misterioso e inquietante, dalle folte sopracciglia alla Elio, che dal 2006 appare nei sogni di vari pazienti psichiatrici (vedi qui: http://www.thisman.org/history.htm).



La vicenda si mescola inevitabilmente col grande classico dell'Invasore dell'Incubo, il Freddy Krueger di Nightmare, specie nell'ossessione di sfuggire al sonno, e anche con Twin Peaks, e il misterioso Bob con la sua terrificante dimensione onirica.



Naturalmente la mescolanza dei vari elementi crea una trama originale rispetto agli spunti di partenza, e particolarmente angosciosa, anche grazie al segno elegantissimo e tormentato di Martinello.










L'elemento delle chiavi, evocato già dalla cover, ritorna già in 11.ii; Carpenter e Ranja continuano ad essere figure di sfondo (12), mentre molto bella è 13.iii (dove colpisce, tra l'altro, il ritratto in alto a destra, l'unico non associato al mostro dei sogni).



Della blanda continuity ritorna invece Wickedford (14), dove avviene anche un primo delitto col giusto sovraccarico di splatter (25.i, un'altra bella semi splash), che ritorna anche nella strage susseguente (dove in 32,iii letteralmente esplode la vignetta: qui rappresenta un'esplosione fisica, in 70 l'espediente tornerà a mostrare un'esplosione mentale).



Ancora una volta, Ranja aiuta Dylan Dog più del dovuto, questi si spinge nuovamente ben oltre le sue possibilità senza subire conseguenze (lui: il testimone che coinvolge subisce ripetute aggressioni).









Bella anche la tavola a impianto verticale in 37, e la doppia tavola muta in 49-50, che alla metà dell'albo mostra tutto l'enigmatico potere dell'Uomo dei Sogni; una doppia tavola muta presto replicata anche in 54-55, dove introduce la discesa dello stesso Dylan nell'incubo della fidanzata del mese e fornisce l'espediente (anche questo, realmente ripreso dalla pseudoscienza parapsicologica) per affrontare il mostro nel necessario scontro finale.



In 70, una bella splash page ci introduce nel "ricordo nero" di Sandy (efficacemente reso con la bordatura nera di 71-73); subito la splash è ripresa nella potentissima 77, dove il caso di Sandy è generalizzato a tutte le vittime dll'Uomo dei Sogni.



Il Dream-man ha trovato in Dylan il cliente ideale, il cui ricordo terribile non è una stanza vuota, ma una miriade di scheletri richiusi in un arcipelago di armadi, di cui potrebbe sbarazzarsi offrendo una spropositata somma corrispondente (le cassettiere chiuse rimandano inevitabilmente alla claustrofobia della gabbia bonelliana, che è indubbiamente strumento perfetto per le storie più soffocanti del cosmo dylaniano, come questa).



La sequenza intorno a 88 è molto interessante, e anticipa un possibile sviluppo di continuity, anche se il rischio del rinascimento dylaniato è, indubbiamente, quello di tramutarsi in un Lost In Stop Motion, in cui la blanda continuity viene disattesa (o, peggio, risolta in modo sbrigativo e insoddisfacente). Naturalmente siamo ampiamente in tempo per soddisfare le aspettative, ma va constatata una dilazione lunghissima dei vari colpi di scena, che vengono accumulati e affiancati in attesa di una comune soluzione. Probabilmente è una scelta intenzionalmente agli antipodi della continuity di Orfani che (come la maggior parte delle opere di Recchioni, a partire da John Doe) hanno invece una continuità serrata e frenetica.



Possibili rivelazioni ulteriori vengono opportunamente spezzate da Sandy, che trova il modo di risolvere il caso; Dylan estende l'espediente agli altri clienti del Dream-man e lascia esplicitamente aperto il confronto con questo nemico nella tavola conclusiva.



Vedremo se tornerà prima lui o il fantomatico John Ghost.