The Warlord


LORENZO BARBERIS

L'amico Ivan Sciorato, di ritorno dagli USA, mi porta un vecchio numero di un fumetto anni '80 trovato su una bancarella, incellofanato come di prammatica. Si tratta di Warlord, la principale creatura di Mike Grell, che aveva già lavorato su Lanterna Verde e altri grandi classici DC Comics.



Il fumetto appare una evidente risposta a Conan il Barbaro, opera letteraria del 1932, ma adattata a fumetti dalla Marvel nel 1970, che molti ritengono fondamentale nel segnare una nuova fase del fumetto americano, dove i supereroi puri venivano in minima parte accantonati in favore di un rifiorire del fantasy.

A monte c'è una ripresa di interesse per Tolkien nel periodo tra '60 e '70; nel 1973 Tolkien scompare, all'apice dell'apprezzamento; nel 1974 appare Dungeons and Dragons, che contribuirà molto a sdoganare il fantasy, e nel 1975 appunto Warlord, che nel 1976 otterrà una sua testata.

Il protagonista, Travis Morgan, è un pilota americano veterano del Vietnam (alter ego, pare, dello stesso Grell) che nel 1969 entra tramite il polo nord nella Terra Cava, dove si trova il "continente nascosto" di Skartaris e, grazie alla sua abilità e alle armi più avanzate, diviene un "signore della guerra" di quel mondo. Impossibile non pensare anche a grandi eroi dell'età classica, John Carter (1911) o Buck Rogers (1928, protagonista poi anche di un fortunato fumetto dell'epoca), anch'essi uomini americani tutti di un pezzo sballottati in nuovi contesti fantastici che finiscono per dominare. Il suo aspetto, comunque, ricorda abbastanza anche Freccia Verde, eroe in precedenza scritto dal suo autore, e il suo aspetto vagamente alla Robin Hood hollywoodiano classico.



La terra cava: un mito fondante della pseudoscienza.

Il nome di Skartaris deriva da un luogo di "Viaggio al centro della terra" di Jules Verne, ma la tesi della Terra Cava ha una sua nobile storia esoterica: il suo mito inizia a essere codificato in tesi pseudoscientifiche verso la fine della Rivoluzione Copernicana, consolidata da Newton nel tardo Seicento. Proprio un suo collega della Royal Academy di Londra, Halley (1692), avvia tale speculazione, poi ripresa nel 1818 da Symmes: per dimostrare tale tesi, a lungo ritenuta abbastanza plausibile, si tentano spedizioni all'Antartico, poi fallite. La tesi è ripresa ancora da Verne come possibile nel 1864, e la riprendono esoteristi come Edward Bulwer-Lytton (1871) e altri, che collocano al centro della terra una razza di superuomini: idea che iniziava a fermentare allora nell'immaginario europeo, post-darwiniano. In tempi molto recenti lo stesso "Pendolo di Foucault" (1988) di Eco riprende questa tesi - ironicamente - ponendo "al centro del mondo" la città segreta di Aggharti.

Dragon Skinners (1985)



L'albo di Warlord in questione è comunque il numero 104, del 1985, e segue di poco i "grandi festeggiamenti" del numero 100 che vengono ricordati ancora nella posta dei lettori, unitamente ai 50 anni della DC Comics (1935-1985) celebrati invece da un logo in copertina. Non manca nemmeno il marchio della Comics Code Autority, in declino ma ancora presente all'epoca, concessa nonostante la presenza di situazioni maliziose, a partire dalla cover stessa (ma non si arriva mai all'eros esplicito o all'ultraviolenza), cover che tra l'altro è disegnata dallo stesso Mike Grell, disegnatore oltre che sceneggiatore, con un segno un po' antiquato ma efficace.

Gli anni '80 sono quelli di una rinascita del fantasy in seguito al successo filmico di Conan il Barbaro (1982) di John Milius con Arnold Schwarzenegger: il fumetto magari ne beneficia anche, ma la sua estetica è qui ancora vicina agli stilemi originari del genere, fissati nei gloriosi anni '30, e non quelli della loro ripresa citazionistica anni '80.

Il numero 104 in questione è sceneggiato da Michael Fleisher,  altro veterano del fumetto americano, e la cover mostra già come possieda tutti gli elementi essenziali di un albo di successo: eroi nerboruti, belle fanciulle desnude, e dinosauri scatenati.



La coprotagonista del numero si chiama Shakira (non la cantante: al massimo è lei che ha tratto ispirazione da qui...), Warlord le riassume la mitica lotta del numero 100, poi non si perde tempo e una bella splash page ci mostra una serie di punk di epoca fantasy che uccidono mamma-dinosauro che protegge i suoi piccoli (ovviamente i "draghi" di questo mondo sono dinosauri qui sopravvissuti all'estinzione meteoritica avvenuta in superficie: cosa che ha anche un suo senso, a suo modo).

La bella amazzone interviene, e Warlord ne approfitta per usare la sua pistola di ordinanza per mettere in fuga il trio di Dragon Skinners che dà il titolo all'albo. Ma questi lo seguono, rapiscono Shakira e gli sottraggono la pistola, lasciandolo in balia d papà-dinosauro arrabbiato.

Detta così, sembra un fumetto superpop e d'azione, e di certo lo è, ma l'autore ha una buona cultura generale: gli Endritch Deathbolts citano le tre stigmate di Palmer Endritch di Philip Dick, Shamballah è una città sacra nascosta della tradizione buddista, da cui verrà l'ultima incarnazione di Visnu, mentre New Atlantis rimanda al mito classico atlantideo. C'è perfino una citazione italiana in Machiste (Maciste, in una traslitterazione americana che sottolinea l'elemento "macho") che è il sovrano di una delle lande della terra cava in guerra fra loro.

Se la rinascita del fantasy era in pieno corso negli anni '80, il recupero dei dinosauri è invece abbastanza precoce (anche se certo non unico), in quanto partirà più a fine decade: Denver, the Last Dinosaur è del 1988, Jurassic Park è del 1990. Anche questo è comunque un recupero dal grande fantasy del passato, dal Mondo Perduto (1912) di Arthur Conan Doyle: si potrebbe ipotizzare comunque che il fantasy anni '80 in generale - che recupera e mixa in modo spurio elementi preistorici e medioevistici - possa averlo in effetti anticipato (non certo Warlord da solo).



I disegni di Ron Randall funzionano nell'evocare una ambientazione fantasy col loro segno lievemente antiquato; la tavola ha spesso un'impostazione tutto sommato dinamica, con frequenti tagli obliqui allora assenti nel fumetto europeo (e tutt'ora molto rari), ma una certa fissità dei personaggi la rende per contro piuttosto statica, anche se nel complesso efficace. Anche qui, si nota una certa potenziale continuità col segno dell'età dell'oro degli anni '30.

Warlord è una serie quindi minore ma non del tutto marginale: appare anche in TV in connessione alla Justice League, e ha una sua serie di action figures, e un'ultima run si è avuta nel 2010, con tanto di nuove action figures. Tanto i cinecomics, come ogni fatto umano, sono soggetti a cicli, a corsi e ricorsi: tra un po' arriverà un revival del fantasy e chissà che anche Warlord non possa giocarsi le sue carte. In quel caso, grazie ad Ivan, avrò già il pezzo pronto.