I supereroi indiani di Grant Morrison per ManFont







LORENZO BARBERIS



Tra le molte novità che la ManFont sta diffondendo in questo periodo, un posto di primo piano spetta sicuramente all'edizione italiana di due fumetti di Grant Morrison, uno dei più interessanti nomi di un certo "fumetto esoterico" che ha reintepretato il fumetto supereroico come trasposizione mitologica. Il progetto costituisce l'ossatura del MF Project, con cui la casa editrice si rilancia con nuovi progetti autonomi.



I supereroi della golden age erano adattamenti del mito classico, magari in forma indiretta: Superman ha richiami al mito di Ercole, fin dalla prima cover che ricorda l'Ercole del Pollaiolo, Wonder Woman riprendeva il mito delle Amazzoni, il primo Flash quello di Mercurio, e così via.  Il mito nordico verrà ripreso invece soprattutto da Jack Kirby e Stan Lee in "Thor", mentre i Fantastici Quattro richiamano la dottrina dei quattro elementi.



Grant Morrison, autore scozzese classe 1960, esponente della British Invasion degli anni '80 e '90, assieme a nomi come Neil Gaiman e Alan Moore (ma in modo molto diverso da questi ultimi) ha esplorato in modo ancor più esplicito e profondo i temi dell'esoterismo occidentale, con particolare riferimento al tema della Gnosi e degli Arconti. "Invisibles", dei primi anni '90, è considerato il suo capolavoro nell'ambito di questo fumetto ermetico, ma anche il recente "Nameless" continua a muoversi su questo piano, riprendendo in particolare la dottrina degli Arcani Maggiori dei Tarocchi.



Se in queste opere Morrison mescola vari elementi iniziatici in un solo grande calderone esoterico, come consueto per la Gnosi, in "18 Days" (2010) egli inizia un processo di trasposizione del mito indiano e del suo principale poema epico, il Mahabharata. Si tratta di un insieme di miti antecedenti all'attuale religione induista, che narrano del crepuscolo di un'era precedente alla nostra, eventi collocati circa 5000 anni fa.



Morrison dà certamente una lettura moderna di tale mito, trasponendo poteri divini in elementi tecnologici di vario tipo (astronavi, raggi laser e così via). Tuttavia, il mito orientale è letto in forma "pura", senza contaminazioni frenetiche con elementi spurii come è tipico dell'autore nella maggior parte delle sue trasposizioni. La storia è quindi il racconto, denso ma nel complesso relativamente lineare, di una grande battaglia cosmogonica, che i disegni di  Jeevan J. Kang e  Francesco Biagini, e i colori di  S. Sundarakannan e  Lee Loughridge rendono con una linea pulita, chiara, abbastanza tradizionalmente "eroica" se non propriamente supereroica.



Il colore, in particolare, contribuisce molto a evocare certe atmosfere oniriche proprie del mito indiano (almeno letto da uno sguardo occidentale). Anche il montaggio di tavola è molto dinamico (con un netto prevalere di tagli orizzontali e periodiche splash page di grande effetto) ma tendenzialmente piuttosto leggibile e senza eccessive soluzioni "sperimentali".







Altro fumetto collegabile a questo nuovo "ciclo indiano" dell'autore è Avatarex, per i disegni sempre di Jeevan J. Kang. Qui gli eroi del mito si calano nell'India moderna, in una struttura che ricorda più da vicino il classico archetipo supereroico con l'arrivo del dio tra i mortali (Thor, ma anche Superman, più seminalmente ancora). La struttura, nuovamente, è piuttosto classica per Morrison, vicina a un classico buddy buddy comics, con il superuomo superbo e altezzoso e un mortale inetto che deve interfacciarsi con lui. Il montaggio di tavola è qui più intricato, con le varie vignette che si intesecano e sovrappongono tra loro in un modo tutto sommato consueto al comics americano, con il consueto effetto di notevole dinamismo che Morrison sa padroneggiare molto bene.



Due opere, quindi, relativamente più tradizionali rispetto al consueto dell'autore, ma comunque indubbiamente interessanti per la singolare materia supereroica che vanno ad esplorare, e indubbiamente da ammirare per la spettacolarità del disegno e del colore cui la sceneggiatura di Morrison dà materiale ideale per affascinare il lettore.