Wake Up


LORENZO BARBERIS

"Wake Up", sceneggiato da Dario Custagliola e disegnato da Antonello Cosentino (copertina di Helena Masellis), per il collettivo Ehm Autoproduzioni, è un disturbante adattamento di un racconto di Robert E Howard, "La pietra nera", che accentua e modernizza la dimensione orrorifica già presente nell'originale.

Divisa in 4 web-episodi per totali 100 tavole nel classico formato "orizzontale" che Scott McCloud consigliava per il webcomic (prima che prevalesse lo "scroll infinito"), la storia nel complesso si sviluppa in un centinaio di tavole, ed è stata messa online il 29 gennaio 2018: lo potete leggere al link qui sotto

http://www.ehmautoproduzioni.com/comics/clash-2/wake-up/299-2/

Lo statunitense Howard (1906 –1936), padre del moderno heroic fantasy col suo celeberrimo Conan il barbaro, era anche un cultore dell'horror: collaboratore di Weird Tales, apprezzato da Lovecraft, con "La pietra nera" scrive nel 1931 un racconto collegato al vastissimo ciclo lovecraftiano. Il suicidio precoce, unitamente a una scrittura molto vasta in un periodo relativamente breve (e con una qualità altissima) fa di Howard un personaggio anche esistenzialmente "lovecraftiano", a suo modo.

Il primo atto (che si conclude con le parole del titolo, "E allora cambia tutto") è quello più classicamente lovecraftiano, sebbene il ritmo narrativo della sceneggiatura di Custagliola sia più rapido e dinamico, come richiesto dal webcomic, rispetto al ritmo di solito compiaciutamente verboso di Lovecraft; e anche il segno di Cosentino è moderno ed efficace, giocato su netti contrasti chiaroscurali con un sapiente uso delle mezzetinte.

Il secondo capitolo, "Hetarakru", è quello più apertamente metaletterario, chiarisce i debiti con Lovecraft (evidenti al lettore mediamente smaliziato) e soprattutto quello con Howard, che potrebbero essere meno percettibili, e con "Weird Tales". Si citano i "Culti innominabili", gli Unaussprechlichen Kulten che sono l'equivalente howardiano del Necronomicon, ricorrendo nei suoi racconto lovecraftiani; e lo stesso Howard è riconnesso ai suoi misteri, per via del suo suicidio inquietante.

"Sveglia, ragazzo!" è la attendibile discesa nell'orrore, che viene però declinata in modo decisamente più cupo. Per certi versi, c'è un'eco dell'operazione condotta da Alan Moore su Lovecraft con "Neonomicon" (e, in misura minore, con "Providence"), esplicitando quanto è implicito nell'originale: ma Custagliola sceglie una declinazione decisamente estrema, non tanto nella resa visuale (non c'è, a rigore, splatter), ma nel contenuto.

Il quarto atto, "Dead Abyss", è la logica chiusura orrorifica della storia, e completa coerentemente la narrazione. Nel complesso, quindi, un fumetto cupo e disturbante, che aggiunge all'angoscia dell'immaginario lovecraftiano la specifica ossessione suicida di Howard (il tema ricorre più volte nella storia e, sebbene già presente nell'originale, acquisisce un surplus di disturbante) e - specie nel terzo atto - un elemento disturbante più moderno.