MeCha Guevara / Recensione.





LORENZO BARBERIS



"Mecha Guevara" di Andrea Tridico per ManFont è un fumetto decisamente interessante. Disegnato e sceneggiato dall'autore, alla colorazione si avvale di un ampio staff (tra cui anche la monregalese Lucrezia Galliero, che avevo intervistato qui ai tempi di una sua esposizione locale: vedi qui).



L'ampia introduzione dello stesso autore presenta l'idea di fondo dell'opera: "perché non usare un fumetto per vendicare la figura storica di Che Guevara e, con la forza esagerata tipica del super-eroe, liberarla dal brand mitizzato di cui è prigioniera?". Lo sviluppo è interessante, perché Tridico dimostra una buona padronanza del medium e una buona conoscenza dei riferimenti culturali messi in gioco. Il tutto rende gustoso lo sviluppo, facendo scattare la classica caccia alla citazione e all'inside-joke che è il senso di opere come questa (giochi che non sveleremo, perché in esse sta principalmente il piacere di questa lettura).











Divertente notare come - salvo la costante ironia meta-fumettistica - la storia sia piuttosto vicina al fumetto supereroico classicamente inteso, con un taglio abbastanza "americano" del disegno, del montaggio, della trama. Come nelle celebri serigrafie di Andy Warhol, il mitico "Che" sembra più intrappolato in uno dei più archetipi prodotti dei suoi arcinemici che non intento a distruggerlo dall'interno.











O meglio: l'azione del Mecha-Che è raffigurata in modo appropriato e, si vede, con simpatia da parte dell'autore: ma il fumetto supereroico, come ogni media di successo, sembra dimostrarsi estremamente resiliente alle decostruzioni. In ogni caso, una lettura piacevole e interessante, che per parte sua sfrutta abilmente tutte le possibilità narrative offerte dalla situazione, con un finale dal sapore "cosmico" e - inevitabilmente - molte riflessioni metaletterarie.