Un canone per la Bonelli. Gli anni '70. L'era di Mister No.







LORENZO BARBERIS



Come già detto nel capitolo precedente, il passaggio tra anni '60 e '70 in Bonelli avviene nel senso della continuità tra Storia del West di Gino D’Antonio (1967) e I protagonisti (1974) di Albertarelli, su cui opera anche Sergio Toppi. Fortunati studi su figure storiche reali del West, reinterpretati in chiave ovviamente romanzata e avventurosa ma con un contesto preciso in opposizione allo sfumato texiano, sospeso in un West eterno e senza tempo.



In un certo senso, una triade ben consolidata di approcci al western, che vede queste testate come il polo più realistico (e più vicino a un lettore "colto" del fumetto autoriale, forse), Tex come via di mezzo - con le altre declinazioni del western - e Zagor come la variazione più apertamente fantastica.



Però, dal 1974 de I Protagonisti l'accelerazione riprende. Siamo nell'età della terza rivoluzione industriale (aperta ufficialmente dalla crisi petrolifera del '73, che impone una trasformazione terziaria) ma non so quanto questo incida. In ogni caso, con Mister No (1975) Sergio Bonelli crea la prima figura di pieno successo del suo pantheon che non agisce in un passato western, ma in un'era vicina al presente, nell'Amazzonia degli anni '50. Certo, si tratta di una sorta di "ultima era dell'avventura": ma è comunque un passo importante verso il presente.



“Gli anni di piombo, le stragi, i sequestri” continuano a passare sullo sfondo della Bonelli, con un portato del rifiuto del realismo urbano. Certo, in parte si può sempre leggere in controluce una “critica a tutte le ingiustizie”: ma altri prodotti popolari mantengono un legame più forte con la necessità di interpretare il presente, come già detto nel capitolo precedente.



Una nuova accelerazione, nel 1976, è una serie come Un uomo, un avventura, che inaugura davvero una sorta di “fumetto d’autore” bonelliano, con storie autoconclusive affidate ai migliori nomi del fumetto italiano dell’epoca, su un formato grande, alla francese (quello poi delle serie "giganti") e a colori, coinvolgendo pressoché tutti i nomi del fumetto autoriale italiano. 



Un esperimento con tratti di vicinanza è, oggi, Le Storie, più omogeneo al bonelliano per formato e per autori coinvolti, interni alla pur vasta scuderia bonelliana. Resta in comune l'approccio "storico", in una differente declinazione: se nella Storia del West centrali erano i grandi protagonisti, in "un uomo un avventura" vediamo narrata la grande Storia tramite i protagonisti minori, uomini comuni coinvolti in grandi eventi.



Nel 1977, il terzo salto: Ken Parker di Berardo e Milazzo propone un nuovo approccio al west, si potrebbe dire ormai post-moderno, intriso di melanconica ironia, con un prodotto che viene presto riconosciuto nel suo alto valore, fortemente "autoriale" (sebbene io non ami alla follia tale etichetta).



Judas (1979) rappresenta un altro esperimento ancora, in questo caso non coronato da successo: ricollegarsi alla tradizione ormai affermata dello spaghetti-western, che proprio da Tex era stata indubbiamente ispirata. Judas ha tratti da antieroe, inconsueti in Bonelli: e forse proprio per questo non funziona e, in breve, viene sospeso.



Ma ormai sono alla porta gli anni '80 che vedranno, ancora una volta, una profonda trasformazione nella società italiana e nella Bonelli stessa, con la nascita e il successo delle grandi serie di ambientazione contemporanea.





Appunti per un canone Bonelli. La serie completa:
(ogni articolo copre una decade della casa editrice).



http://barberist.blogspot.com/2018/08/un-canone-per-la-bonelli-gli-anni-40.html



http://barberist.blogspot.com/2018/08/un-canone-per-la-bonelli-gli-anni-50-da.html



http://barberist.blogspot.com/2018/08/un-canone-per-la-bonelli-gli-anni-60-da.html



http://barberist.blogspot.com/2018/08/un-canone-per-la-bonelli-gli-anni-70.html



http://barberist.blogspot.com/2018/08/un-canone-per-la-bonelli-gli-anni-80-il.html



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http://barberist.blogspot.com/2018/08/un-canone-per-la-bonelli-gli-anni-00.html



http://barberist.blogspot.com/2018/08/un-canone-per-la-bonelli-gli-anni-10.html


Bibliografia:



Luca del Savio, Graziano Frediani, "Bonelli - La fabbrica dei sogni", SBE 2017.