Analisi esoteriche: "Scisma - Rivelazioni"





LORENZO BARBERIS



"Scisma - Rivelazioni", pubblicato in questo 2019 da Eretica Edizioni (vedi qui), è un'opera che rientra a buon titolo nell'ambito del fumetto esoterico.



Il fulcro della storia è una lotta tra iniziati per il controllo della sfera religiosa, come ben spiega nella sua prefazione Andrea  Cavaletto (autore centrale nell'horror esoterico odierno, che infatti su questo blog abbiamo seguito con cura: vedi qui). Marcello Biondi, in un secondo testo introduttivo, evidenzia invece la relativa originalità dei temi presentati: non certo in senso assoluto ma nel mash-up che ne è stato realizzato. 



Appare curiosa, a mio avviso, una comunanza di elementi con la recente Caput Mundi, serie notevole di cui ho spesso parlato: i due prodotti sono evidentemente indipendenti e prendono direzioni del tutto diverse, ma c'è qualcosa di comune sullo sfondo (i complotti segreti che sconvolgono il mondo della chiesa, e il modo in cui si dipanano): una ricorrenza nell'immaginario collettivo a fumetti, insomma, che è junghianamente interessante.



La sceneggiatura dell'opera ha avuto una storia travagliata, come spiega Manuel Enrico su Tom's Hardware nella sua valida recensione: l'avvio del lavoro è ad opera di  Mattia Lavagno (precocemente scomparso prima della pubblicazione del lavoro), nel 2004, mentre il suo completamento è di Marco Pedon, per i disegni di Lorenzo Nicoletti.



L'anno è il 2027, un futuro molto prossimo che non si contraddistingue per particolari evoluzioni tecnologiche. L'inizio della vicenda, anzi, dopo il risveglio del sovrannaturale protagonista, prende l'avvio il 7-7-(202)7, in un numero sicuramente fortemente simbolico sotto il profilo apocalittico (dato che Crowley fissò nel 777 il numero della Donna Scarlatta di Babilonia, protagonista dell'Apocalisse).



Anche l'evocazione del Toro nella prima vignetta (simbolo del rialzo finanziario, con l'Orso che è invece simbolo della caduta) appare un rimando ad antiche divinità.



La villa dove vivono alcuni protagonisti si segna invece per essere aperta colonne massoniche, Joachim e Boaz. Un elemento che fa notare fin da subito una matrice esoterica, "illuminata".




Dopo queste prime pagine ricche di simbolismi esoterici, in seguito vi sono meno elementi di questo tipo, e più legati alla trama principale che allo "sfondo", anche in virtù di un segno visivo del fumetto che, come diremo, si vuole piuttosto veloce e quindi non concede troppo all'accumulo di particolari.



La setta al centro dell'opera controlla il Libro della Verità, che è stato finalmente decifrato, dando l'avvio ad un piano volto a sconvolgere il mondo. L'idea di uno scisma, di misteriose "rivelazioni", rimanda nell'immediato a Dan Brown, al "Codice da Vinci" (del 2003, che in realtà ripropone in chiave pop un "segreto esoterico" da lungo tempo circolante negli ambienti iniziatici) e soprattutto ad "Angeli e Demoni" (2000, ma rilanciato nel 2004, l'anno seguente al grande successo del Codice) col suo scontro tra Illuminati e una chiesa divisa tra varie fazioni. 



Del resto, si tratta di un vasto tema che percorre si può dire da sempre la letteratura esoterica, e che Brown ha avuto il merito di rendere pop, semplificandolo e banalizzandolo in più punti: solitamente, si tratta di un segreto religioso inerente la divinità di Cristo, che non coincide ovviamente con la versione ufficiale e rimanda piuttosto alla miriade di letture gnostiche stroncate nel tempo.



Qui lo sviluppo narrativo però va in un'altra direzione rispetto alla pura fiction esoterica e si basa invece sulla reale presenza, come detto, di forze sovrannaturali, che ci avvicinano maggiormente al genere identificabile in serie tv come "Supernatural" o, nel fumetto, "Hellblazer": cospirazioni esoterico-religiose dove però i poteri magici giocano un ruolo reale.



La sceneggiatura è piuttosto efficace, il ritmo è molto accelerato, quasi sincopato nella narrazione sintetica, che non dedica molto tempo a spiegazioni dettagliate, ottenendo l'effetto di una azione frenetica che lascia un certo alone di mistero al lettore su quanto stia realmente avvenendo.



I disegni di Nicoletti si sposano bene a questo stile narrativo, spesso essenziali nel tratto, ma con un segno nervoso che rende bene le svolte narrative. Anche la colorazione è molto espressiva, e gioca su un clima cupo (ovviamente), in cui però si manifestano spesso drammatici squarci di luce e cromatismi dal valore simbolico (specie il rosso, per il valore evocativo di sangue e violenza).



Insomma, il primo capitolo di una saga che può avere i suoi motivi di interesse per il lettore affascinato dal fumetto a sfondo esoterico, ma leggibile anche sotto il profilo della pura azione.