Il fumetto da barbiere

Durante le mie ricerche per il recente articolo su Moby Dick nel fumetto mi sono imbattuto in uno scambio tra Akab e Manfredi sulla Bonelli, a suo modo interessante.



L'articolo è questo:



https://conversazionisulfumetto.wordpress.com/2012/07/18/akab-vs-manfredi-di-stronzi-di-stalker-e-di-tutto-il-resto



La cosa che mi ha più colpito è questa definizione del fumetto di Bonelli, riportata da Manfredi:



"Sergio aveva un gusto raffinatissimo in fatto di grafica, ma riteneva che la sua mission storica fosse quella di rivolgersi a quelli che lui chiamava “lettori da barbiere”. Questo ha insegnato una maggiore umiltà a noi autori che non venivamo affatto dalle barbierie, perché più o meno tutti (incluso Sclavi) eravamo piuttosto alternativi."



Come sa chi mi segue su questo, ho chiamato il mio blog sul fumetto "Barberist" proprio in onore alle "letture a fumetti sulla sedia del barbiere" con cui ho cominciato a interessarmi dei comics. La definizione quindi mi fa particolarmente piacere.

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