Appunti di letteratura esoterica


Le corrispondenze tra tradizione esoterica e tradizione letteraria italiana sono seminali: la letteratura europea moderna nasce con l'esoterismo "cataro", della poesia provenzale, che elabora un "trobar clus", un poetare oscuro con cui celare, sotto il velame del "senhal" della donna amata come donna-simbolo, donna-angelo, un rimando alle dottrine gnostiche sopravvissuto nel calderone dei kataroi.

Fermenti esoterici che sopravvivranno anche nella fondazione della letteratura italiana nella Scuola Siciliana, presso la corte imperiale di Federico II, lo Stupor Mundi, potenziale unificatore del Mediterraneo in un nuovo sacro romano impero, e promotore dal suo palazzo palermitano di una rinascenza culturale che poi sarebbe fiorita in tutta la penisola, in tempi diversi.

E apertamente esoterica era la sapienza del Dolce Stil Novo, un processo di rarefazione iniziatica che raggiunge il suo vertice in Dante Alighieri, negli anni di transizione del Processo Templare.

Dante Alighieri

Sulla seminalità iniziatica di Dante e del suo Fedeli d'Amor si sono spese innumerevoli pagine, a loro volta stese da grandi autori "iniziatici".


"Per quanto riguarda l’indagine sulle relazioni tra letteratura italiana e pensiero esoterico, uno dei primissimi studiosi ad affrontare l’argomento in Italia fu Giovanni Pascoli che, tra gli ultimi anni dell’Ottocento e i primi del Novecento, diede una interpretazione controcorrente e in chiave esoterica della “Divina Commedia” di Dante negli scritti di critica dantesca “Minerva Oscura”, “Sotto il Velame” e “La Mirabile Visione”. Questi studi di Pascoli sono da considerarsi pionieristici e, sebbene non ebbero fortuna, perché la critica non ha mai rivolto loro la giusta attenzione, aprirono la via ad alcuni studiosi che da allora cercano di portare alla luce questi rapporti tra la produzione letteraria italiana e il pensiero esoterico. C’è tutto un filone molto interessante di lettura in chiave esoterica della “Divina Commedia” di Dante, che da Pascoli, passando per Luigi Valli e arrivando fino ai nostri giorni, mette in evidenza il sapere esoterico presunto o vero che si trova alla base di questa opera straordinaria, patrimonio della letteratura mondiale."

Sempre nello stesso articolo, alcune indicazioni significative per l'età seguente, quella del Rinascimento ermetico (in arte e in letteratura):

"L’interesse in Italia per lo studio accademico del pensiero esoterico nacque anche grazie all’attenzione verso l’ermetismo rinascimentale da parte di alcuni studiosi come Ferdinando Gabotto (1866-1918), Paul Oscar Kristeller (1905-1999), ed Eugenio Garin (1909-2004) sulle base delle cui ricerche, nel 1964, Frances A. Yates pubblicò il suo “Giordano Bruno e la Tradizione Ermetica” che portò questo genere di studi all’attenzione dei ricercatori internazionali."


Leopardi esoterico

Si ricorda che Giacomo Leopardi, pur mai Massone, fu introdotto alla Massoneria probabilmente dal suo amico fraterno Antonio Ranieri, cui il poeta era legato da comuni intenti politici e religiosi e dal comune denominatore romantico dell’infelicità esistenziale.


Carducci esoterico


Pascoli esoterico


Pascoli nasce il 31 dicembre del 1855 a San Mauro in Romagna (che cambierà nome in San Mauro Pascoli in suo onore) figlio di Ruggero, il tenutario de "La Torre" dei latifondisti Principi Torlonia. Interessante simbolo tarologico, associato alla Turris Babel e quindi, convenzionalmente, di rovina (e ricorre anche nei Tor-lonia). E in effetti sarà terra di sventura per il dodicenne Pascoli, che il 10 agosto 1867 ha il suo terribile Bar Mitzvah personale: anonimi assassini uccidono con una fucilata il padre mentre torna a casa. Si finge sia un delitto politico "rosso", di braccianti contro il servo dei padroni, ma in verità lo compie Pietro Cacciaguerra (un nome programmatico), che prende il posto di Ruggero come fattore, col beneplacito, si presume, dei Torlonia.

L'anno dopo, nel 1868, la madre muore di crepacuore. Pascoli si butta sugli studi, nel 1873 dà la maturità col gran massone Carducci (che ne tenne una anche a Mondovì, da cui la menzione della nostra cittadina in "Piemonte") e questi riconosce in lui della stoffa poetica ed esoterica; e diviene suo pupillo all'Ateneo bolognese. Qui, infuriato contro l'alta nobiltà (che egli associa sotterraneamente all'uccisione del padre) scrive un'Ode al nichilista Passannante per un tentativo di far fuori Umberto I, il primo attentato di casa Savoia, nel 1878. La distrugge subito, però, preda probabilmente delle paranoie dell'inconscio (il regicidio è il supremo parricidio, kinslayer e kingslayer si somigliano).

Passannante è mandato all'ergastolo, dove la pena afflittiva durissima è tale da condurlo alla follia, e dodici anni dopo per Gaetano Bresci (prigioniero 515, probabilmente ucciso in carcere) il Pascoli avrà parole di fuoco, descrivendolo come un demonico vampiro.

Ma il gran maestro Carducci vigila e sorveglia, e trae sempre l'allievo fuori dagli impicci. L'autore dell'Inno A Satana non si scandalizza per un po' di fascino giovanile per i regicidi. nel 1882 il Pascoli si laurea, e viene contestualmente iniziato alla massoneria di cui il Magister è sommo esponente. Il suo triangolare Testamento Massonico è conservato come reliquia.


Giungiamo al 1885, la sorella Ida ha 19 anni, Maria 17. Pascoli ricrea un microcosmo famigliare dove i ruoli sono assegnati: lui è il padre, che Cacciaguerra/Torlonia ha ucciso per lui, Ida la madre Giocasta, e Maria confinata al ruolo di figlia.

Nel 1891 giunge la prima silloge poetica, Myricae, con citazione all'apparenza umile, che rimanda alle Tamerici, pianta lontana da quelle nobili: ma che è anche citazione del Virgilio delle Ecloghe, quello che nella IV profeterà il Novo Ordo Saeclorum con la nascita di un Puer Cosmicus (l'Impero di Augusto e poi, per l'esoterismo cristiano, l'età del Figlio). Il Virgilio magus già venerato da Dante, a fondamento della nascita della tradizione letteraria italiana.

Nel 1897 Pascoli spiega il significato con la sua poetica del Fanciullino, mito dell'Inner Child ben più complesso di quanto si creda. L'Inner Child è l'Adam Kadmon interiore, il Primo Uomo che non sa nulla e quindi può tutto, può dare il nome alle cose.

egli è l'Adamo che mette il nome a tutto ciò che vede e sente. Egli scopre nelle cose le somiglianze e relazioni più ingegnose. Egli adatta il nome della cosa più grande alla più piccola, e al contrario. 
Impicciolisce per poter vedere, ingrandisce per poter ammirare. Né il suo linguaggio è imperfetto come di chi non dica la cosa se non a mezzo, ma prodigo anzi, come di chi due pensieri dia per una parola. E a ogni modo dà un segno, un suono, un colore, a cui riconoscere sempre ciò che vide una volta.

Tu sei il fanciullo eterno, che vede tutto con maraviglia, tutto come per la prima volta. 

Tu sei ancora in presenza del mondo novello, e adoperi a significarlo la novella parola. Il mondo nasce per ognun che nasce al mondo. E in ciò è il mistero della tua essenza e della tua funzione. Tu sei antichissimo, o fanciullo! E vecchissimo è il mondo che tu vedi nuovamente! 

Dopo dodici anni dal primo studio dantesco, nell'anno del Regicidio, con Carducci che legge e nicchia - troppa poca massoneria? Oppure troppa? - Pascoli ci riprova con "Sotto Il Velame" (1900), dove cita direttamente Dante.

« O voi ch’avete l’intelletti sani
Mirate la dottrina che s’asconde
 Sotto il velame delli versi strani! »

Grazie alla trilogia ermetica Carducci (pur contestandogliela in parte) lo pone come suo erede alla cattedra universitaria di Letteratura di Bologna, nel 1906. Il Magister prende il Nobel e schiatta l'anno successivo: la transizione al giovane padawan è completa.

Ma il D'Annunzio lo scavalcò nel ruolo di Poeta-Vate dell'Italia sempre più bellicista.

Pascoli muore nel 1912, anno della guerra "punica" in Libia che lui - ma con più forza D'Annunzio, confratello massone - hanno propugnato. Ha soli 56 anni.

Verismo esoterico

Luigi Capuana

D'annunzio esoterico


L'affermazione del fascismo silenzia un po' quel contributo dell'esoterismo (massonico, in senso lato) alla storia della letteratura di cui prima si teneva ben conto (almeno tra "iniziati", esoterici o letterari).

Sempre Ruggiero, dal saggio già citato:

"già Giovanni Gentile aveva ignorato le opere magiche di Giordano Bruno e, più in generale, la componente magica del suo pensiero), sia di tipo – se possiamo dire così – “politico”, ma da quando qualche studioso ha scoperchiato il “vaso di Pandora”, non è stato più possibile ignorare questo aspetto della cultura e della letteratura che mette in discussione molti vecchi stereotipi e concezioni che per troppo tempo hanno impedito una presa di coscienza totale del fenomeno anche in Italia. Crediamo di poter affermare, ormai senza temere di cadere in errore, che l’esoterismo e l’occultismo abbiano dato un impulso particolarmente importante alla produzione letteraria italiana soprattutto in quel contesto sociale e culturale in cui era sentito forte il bisogno di un umanesimo alternativo a quello di stampo prettamente cristiano che dalla nuova generazione di intellettuali italiani era percepito spesso come inadeguato e limitante. La presenza importante del pensiero esoterico nella poesia, nella narrativa e persino nelle riviste letterarie, che molto impulso diedero alla diffusione di nuove idee in ambito filosofico e alla divulgazione di tanta letteratura straniera in Italia, è forse l’aspetto più interessante di questo fenomeno e testimonia una rivoluzione culturale i cui effetti sono, per certi aspetti, visibili e in atto ancora oggi."

Il fascismo all'inizio ha profondi addentellati massonici e, in D'Annunzio vate ispiratore, esoterici. Ma Mussolini vuole tagliare i ponti con la fratellanza, e nel 1925 scioglie la massoneria (in connessione alla stagione di attentati che lui, si presume a torto, attribuisce a quest'ambito).

Anche il Futurismo (1909, all'indomani della morte di Carducci, nel 1907), altra radice del pensiero fascista con quello D'Annunziano (in rivalità con il suo classicismo tradizionale, più vicino al transumanesimo moderno di cui è una delle radici), ha intrinseci rimandi esoterici. Sempre Ruggieri:

"Il pensiero esoterico, pur non negando necessariamente il cristianesimo, metteva in risalto l’idea dell’essere umano come un essere non compiuto, che porta nella sua essenza la possibilità di uno sviluppo ulteriore; una evoluzione in potenza capace di condurlo a un livello superiore di coscienza nel quale si avrebbe accesso a facoltà nuove e speciali poteri della mente latenti allo stato di sviluppo attuale. Non ci vuole molto dunque a capire da dove, ad esempio, un movimento come il Futurismo abbia potuto attingere alcune delle sue idee fondamentali. E ricordiamo, a tal proposito, uno studio importante di Simona Cigliana “Futurismo Esoterico” (La Fenice 1996) che è una delle prime ricerche sistematiche su questo argomento in Italia."

Pirandello Esoterico

IL FU MATTIA TEOSOFO Domanda numero uno: e se i rapporti di Luigi Pirandello con l’esoterismo e lo spiritismo non fossero improntati a una caustica ironia, come suggeriscono alcune sue pagine, ma scaturiscano da una profonda (e nascosta) convinzione, come sembrano dimostrare altre? Forse allora Il fu Mattia Pascal potrebbe essere letto come «un “trattato” di spiritismo mascherato da astute pennellate di autoanalisi della scissione dell’Io» (l’amico Luigi Capuana, invece, è accertato: credeva agli spiriti, fotografava ectoplasmi e partecipava a sedute spiritiche).


Ungaretti esoterico

Per un periodo frequentò anche gli ambienti massonici alessandrini, in particolare la loggia diretta da Umberto Bambini, scrivendo inoltre per «L’unione della democrazia», un settimanale fondato da Ugo Farfara.


Il critico Flora nel 1936 utilizzò il termine ermetico equiparandolo all’oscurità e analizzò in modo particolarmente severo le devianze criptografiche della nuova poesia che vede, nell’Ermetismo, l’ultimo valore di un mondo che è la causa di tutti i mali. Si tratta di una concezione che già apparteneva alle caratteristiche della poesia crepuscolare che avevano rigettato la retorica dannunziana.
In effetti gli autori ermetici non descrivono e non narrano nulla, ma si limitano a scrivere frammenti di verità come baciati da una rivelazione animistica non influenzata dalla ragione.
Gli ermetici in Italia sono lontani dall’essere sociale e dopo la Grande Guerra ( Prima Guerra Mondiale) e l’avvento del fascismo si sentono isolati e perennemente alla ricerca di un qualcosa di riservato che a pochi eletti. 



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