Kuro Jam / Kimera Mendax



"Kimera Mendax", fumetto realizzato nel 2017 dal collettivo romano Kuro Jam (composto dai fumettisti Enrico Carnevale, Mattia De Iulis, Giulia D’Ottavi, Stefano Garau e dallo sceneggiatore Gianluca Pernafelli) sotto l'etichetta ManFont è un interessante esempio di fantascienza ricca di venature esoteriche innestate su una struttura cyberpunk. Dato che rientra nella sfera di interessi di questo blog, primariamente incentrato sul fumetto "ermetico" (anche se non in modo esclusivo) ne avevo scritto qui tre anni orsono:


Oggi il progetto vede una nuova fase, una Kimera Reloaded potremmo dire, con la pubblicazione nel 2019 di un E.P. a 33 giri dela Kuro Jam Recordings, produttore Gianluca Pernafelli, in associazione con la New Interplanetary Melodies di Simona Faraone, in una limited edition di 150 esemplari. L’idea del collettivo è ovviamente quella di consolidare questa etichetta discografica indipendente coinvolgendo produttori e dj di musica elettronica e metterli a contatto con artisti del mondo del fumetto, creando una sorta di “controtendenza analogica” che associ vinile e fumetto. Qui si può trovare il sito facebook del collettivo:

https://www.facebook.com/kurojam

L'iniziativa ha suscitato un buon riscontro, pur nelle difficoltà di questo 2020 segnato dal Coronavirus, e ne ha scritto anche Maria Egizia Fiaschetti sul Corriere.

Pur ascontandone avidamente, non sono un particolare esperto di musica: va detto che il disco è innanzitutto un bell'oggetto fisicamente, colmo di simboli esoterici fin dalla copertina (di Elena Casagrande, disegnatrice Marvel - il graphic design è di Andrea Guardiani), a partire dalla costellazione dello Scorpione usata come logo. La copertina richiama i due personaggi femminili principali, Xtal e Falena, quasi in una antinomia da Dea Bianca / Dea Nera, Albedo e Nigredo. Il retro riporta - coerentemente - i simboli alchemici di Zolfo e Mercurio, con le canzoni contenute (il simbolo del Mercurio appare anche sul side B del disco, mentre il side A riporta ovviamente le informazioni bibliografiche del disco). Volendo, Zolfo / Mercurio possono riandare al dualismo che percorre l'opera fumettistica, oppressione cybernetica / ribellione cyberpunk/lo-fi.

Soulomon (bel nome ermetico, crasi di Soul e di re Salomon, anche caro ai templari) è presente con Kimera Stun (A1), Peter Blackfish con Kto Excite (A2); sul Lato B troviamo E.L.F con Extreme Low Frequencies e quindi Andrea Benedetti con Secret Algorithm (che ci fa riflettere sul fatto che un algoritmo è, sostanzialmente, un ritmo, pur derivando ovviamente dall'arabo al-Khuwārizmī, che li introdusse nel IX secolo). Le tracce sonore, che si muovono nei territori dell'elettronica, della techno, dell'ambient, si rinvengono anche sul sito della Interplanetary Melodies (assieme ad altre interessanti opere musicali), qui:


Cito per E.L.F. quanto spiegato dall'autore Francesco Cianella, che mostrano l'attenzione "filosofica" che sta dietro a questa ricerca: "Le nostre cellule assorbono il suono che ci attraversa. Le frequenze che ho utilizzato nella prima parte ti massaggiano il fisico, come nei brani dub o reggae. Poi arriva la seconda parte e si aprono le bassline, la cassa diventa dritta e l’atmosfera si fa acid house old school (…) Ho optato per l’utilizzo quasi esclusivo di macchine analogiche proprio per ampliare lo spettro delle frequenze e dare dinamica.”

Notevoli anche le quattro illustrazioni, delle dimensioni del disco stesso, che sono contenute ad opera dei quattro disegnatori del fumetto: Enrico Carnevale, Mattia De Iulis, Giulia D’Ottavi, Stefano Garau.



Giulia d'Ottavi e Stefano Garau disegnano le due protagoniste Xtal / Falena nell'atto di connettersi all'energia musicale del disco stesso, che appare, con una mise en abime, in una delle due illustrazioni: Enrico Carnevale tramuta il disco in Talamo un altro personaggio ancora (notare che Xtal - citazione, nel nome, di una canzone di Aphex Twin, di cui appare anche il simbolo nell'albo - sintetizza nel suo nome i due personaggi maschili, Talamo e Decimo, che ovviamente in numeri romani è X), mentre Mattia De Iulis mostra un cyborg che ci offre un "frammento di una rosa olografica", per citare Gibson-Sterling. Rosa di luce bianchissima, albedica, su uno sfondo rosso rubedo: unitamente ai toni freddi, azzurri della cybernetica, il rosso e il bianco sono i due colori preminenti nella grafica del disco, come erano già nel fumetto (un precedente lavoro del collettivo, non a caso, era Nigredo).

Insomma, in un 2020 che sembra uscito dai peggiori incubi della distopia, tra rivolte urbane, epidemie globali, costante aumento della paranoia e del cybercontrollo, il prosieguo di questo progetto cyber-ermetico appare decisamente interessante: come ci insegna anche "Black Mirror", le germinazioni virali del cyberpunk hanno ormai contaminato in profondità il reale, e la delirante accelerazione che i Mirrorshades collocavano in un futuro tutto sommato mediamente remoto (almeno per quanto riguardava le tramutazioni dell'estetica) sono operative qui ed ora. E Kimera Mendax, come uno specchio nero (o Nigredico) riflette le nostre psicosi.