"The Barbarian King" di Leviathan Labs: ritorno a Conan

 



"The Barbarian King" è uno dei fumetti che ho avuto modo di leggere di Leviathan Labs, casa editrice che si è distinta ultimamente per numerosi fumetti tra fantasy, horror e fantascienza, tutti con un'impostazione grafica profondamente influenzata dagli stilemi del fumetto americano, reinterpretati in modo efficace e con personalità dai vari autori.

All'nterno della loro produzione, dunque, spicca questo Re Barbaro, che è la ripresa di una delle figure seminali della letteratura fantasy, il celebre Conan il Barbaro di Robert E. Howard, reso arcinoto al grande pubblico, in epoca recente, dal film che lanciò Schwarzenegger, nel 1982, ma con una storia profonda dietro di se.

Il suo esordio è infatti nel 1932, sulla storica testata Weird Tales, sorta nel 1923 e canale di prima diffusione di molti testi seminali del fantastico -  è anche, per dire, quella che ospita le prime opere di H.P.Lovecraft, di cui Howard era amico e corrispondente.

L'influenza dell'opera è immensa: oltre ai tre film (1982-84, e il reboot del 2011), ancor prima alla figura del Cimmero è ispirata la classe del barbaro nel popolarissimo Dungeons And Dragons (1974), capostipite dei giochi di ruolo. Nel 1970 del resto la Marvel aveva realizzato un celebre adattamento fumettistico del personaggio, che era stato il mezzo della diffusione di questo nella nuova cultura "nerd". Una testata, tra l'altro, che è considerata di svolta per quanto concerne il fumetto anni '70, come superamento (parziale) del monolitismo supereroico nei successi del fumetto americano.

Molti altri adattamenti sono seguiti, fedeli o meno, fino a questo, che, come spiega Massimo Rosi - cosceneggiatore assieme ad Alessio Landi - nasce in seguito al pubblico dominio europeo del personaggio. Il personaggio viene colto, si spiega, quindici anni dopo l'ultimo racconto, cogliendone un personaggio quindi che deve ritrovare la sua piena natura guerresca. Una sorta di Barbarian King Returns, verrebbe da dire (anche se lo sviluppo è autonomo, chiaramente, rispetto al capolavoro milleriano).

Rispetto ai precedenti adattamenti, come rivendicato dagli autori, c'è la possibilità di mettere in gioco la molto maggiore libertà espressiva di questi anni e di una casa editrice indipendente. In questo modo, abbiamo vicende davvero "barbariche", con l'uso del necessario tasso di violenza, sangue, sessualità laddove occorre.

I disegni di Luca Panciroli e Federico De Luca, dedicati alle presenti vicende del barbarico sovrano, si alternano con quelli di Alessandro Bragalini del flashback, con una certa alternanza di segno: nel flashback si adotta un disegno più pulito, dai contorni ben delineati, dove spesso predomina la luce rossa legata all'artifatto magico al centro della trama. Il segno del tempo presente è decisamente più cupo, con colori scuri, terrosi (di Marco Antonio Imbrauglio), che si sposano bene a disegni e chine sempre molto accurati e veristici, ma dal tratteggio in parte più nervoso e cupo, che ben rendono i tragici eventi che si susseguiranno nella storia.

L'efficacia del disegno trionfa soprattutto nelle scene d'azione, qui spesso molto oscure, rese con grande enfasi visiva. Le scene più epiche sono talvolta sottolineate da potenti splash pages, anche doppie, che evidenziano soprattutto l'intervento sovrannaturale con potenza inquietante (e accenti lovecraftiani).

Note tecniche

132 pagine a colori 16*24 Brossurato

Scritto da Massimo Rosi & Alessio Landi

Disegni di Luca Panciroli, Federico De Luca & Alessandro Bragalini

Colori di Marco Antonio Imbrauglio

Lettering e grafica Mattia Gentili

Logo design di Lucrezia Benvenuti

Art director Lucrezia Benvenuti


La vicenda viene continuata su "Il re caduto", dove continua il destino di Conan dopo la maledizione che ha sconvolto la sua esistenza regale. Correttamente Enrico Santodirocco, nella prefazione dell'opera, sottolinea il parallelo con le vicende classiche dell'Hercules Furens di Seneca, dove tragicamente il massimo eroe dell'antichità (che certo è un modello sotteso al re barbaro, come a molti archetipi moderni: ad esempio, Superman), campione degli uomini in un cosmo popolato da mostri ostili, e quindi simbolo del bene, cede all'orrore della pazzia.


Nel secondo volume i disegni sono di Nicolò Tofanelli, che offre una sua efficace interpretazione di questo terrificante mondo barbarico, come al solito ben sottolineata dalla colorazione di Pamela Poggiali, Aurora Del Rito, Francesco Cricelli, che gioca su cromatismi fortemente espressivi. Il segno conferisce ai vari personaggi una presenza scenica massiccia, rocciosa, che ben rievoca questa granitica epicità del conflitto in corso. Di nuovo, la maggiore libertà espressiva rilevata già per il primo numero si esplica sia in scene erotiche rese con sensualità, sia nell'ultraviolenza non dissimulata dei letterali bagni di sangue di cui è costellata la narrazione.

Notevoli anche, verso la fine dell'albo, le tavole dedicate al manifestarsi del sovrannaturale, reso con grande impatto anche grazie al montaggio "americano", con frequenti splash singole e doppie, e un assemblaggio libero della griglia.

Note tecniche

Scritto da Massimo Rosi & Alessio Landi

Disegni di Nicolò Tofanelli

Colori di Pamela Poggiali, Aurora Del Rito, Francesco Cricelli

Lettering e grafica Mattia Gentili

Logo design di Lucrezia Benvenuti

Art director Lucrezia Benvenuti



Un testo che ho trovato particolarmente interessante, in questo universo del Barbaro ricreato da Leviathan Labs, è lo spin-off dedicato alla figura della strega Salomé da parte della sceneggiatrice Barbara Giorgi, sempre per i disegni di Nicolò Tofanelli.

La vicenda qui si concentra, coerentemente con questa protagonista consacrata alle arti oscure, sul versante più palesemente magico e demoniaco del cosmo cimmeriano, già comunque ampiamente sviluppato negli albi precedenti.

Salomé, giunta nell'oltretomba e chiaramente nell'Inferno, compie un patto scellerato per evitare la punizione infernale che la attende. Ma il suo ritorno alla vita contro la legge naturale la costringe a compiere qualcosa di ancora più orrendo, ovviamente, in una vicenda profondamente infusa di una malsana cupezza molto ben resa dall'intreccio di testo e disegni.


Tofanelli fa anche qui un buon lavoro, personalizzando il suo segno, che pur resta riconoscibile. Se nel secondo "Barbarian King" predominava il gusto per la presenza imponente delle massiccie creature barbariche, qui trova più spazio un certo erotismo femminile che si somma però alle abominazioni infere, creando uno stile che alterna in modo quasi inestricabile sensualità e raccapriccio (cosa che ben si sposa alle evocazioni del nome della protagonista, che deriva dalla seminale danzatriche che ottenne la testa di Giovanni Il Battista su un piatto d'argento da re Erode). I colori di Razzano contribuiscono alla macabra eleganza della vicenda, in una raffinata alternata cromatica che contribuisce a donare alle tavole la loro bizzarra bellezza.

Un albo interessante, che mi farebbe venir voglia di leggere l'autrice applicare questa riuscita propensione al dark anche ad altri ambiti a me più congeniali rispetto al fantasy classico, come l'horror urbano, magari con sfumature demonologiche - qui già ampiamente presenti - ed esoteriche. Nel complesso, comunque, questa triade di albi ben omaggia il cosmo cimmeriano, dandone una interpretazione appassionata e rispettosa, pur nell'autonomia dell'interpretazione.


Note tecniche

Scritto da: BARBARA GIORGI

Disegni di: NICOLO’ TOFANELLI

Colori di: ANGELO RAZZANO

Cover di: LUCA PANCIROLI

Numero pagine: 112 A colori 16,8×24 cm Brossurato