Ezequiel Himes - Cacciatore di Zombie di Leviathan Labs

 


Un'altra notevole opera tradotta qui da noi da Leviathan Labs è questo "Ezequiel Himes, cacciatore di zombie" sceneggiato da Victor Santos e disegnato da Alberto Hernandez. Lo sceneggiatore è, tra il resto, autore di Polar, un poliziesco da scuola dei duri ("Polar" è il nome francese dei gialli, tra il resto) che è divenuto da fumetto anche un film Netflix di un certo successo.

In quest'opera siamo in uno scenario post-apocalittico, e più precisamente da post-apocalisse zombie. Il grande genere horrorifico degli anni '80, sulla base dei film di Romero, portato negli anni '10 a un revival prima fumettistico e poi serial-televisivo da Kirkman con la sua serie più nota, "The Walking Dead".

Tradotto da Claudio Cimino, con editing di Barbara Giorgi e lettering e design italiano di Tobias Meier, questo fumetto esplora però il tema dei morti viventi in un modo interessante e piuttosto originale.



Ci troviamo infatti in un'America futura dove il fenomeno degli zombie è in parte controllabile: adeguati sigilli di protezione possono trattenere temporaneamente gli zombie a distanza, e altri permettono invece di evitare il rallentamento nel declino della carne e della psiche.

Inoltre, a capo di tutto vi è una élite di zombie senzienti di alto rango, che ha assunto il potere su una umanità totalmente degradata (o il poco che ne resta). Tutto è organizzato in enormi campi di concentramento, dove se gli zombie sono l'ultimo anello della catena, anche i vari umani sono tenuti in una posizione di assoggettamento, in diverso grado a secondo della loro utilità al potere diabolico che li controlla.

In questo contesto, l'eroe è il classico eroe solitario animato da una cupa vendetta, isolato contro il resto del mondo. Nel prosieguo della storia ci saranno chiarite le sue motivazioni, mentre procede inarrestabile la sua lotta contro la piaga che ha annichilito il pianeta.

Un fumetto decisamente godibile, che pare situarsi a metà strada tra "Il Pianeta dei morti" di Alessandro Bilotta su Dylan Dog, dove il controllo sociale sugli zombie è ancora relativamente efficiente, e Crossed, che ci descrive un futuro apocalittico dove il trionfo degli zombie è totale, senza alcun tipo di ordine sociale permanente.



Per certi versi, un caso diverso ancora può essere quello di Crossed+100, specie nella prima run con l'intervento di Alan Moore, dove ci troviamo in un mondo apparentemente rinato dopo l'apocalissi zombie (lievemente difforme da quella usuale), e però nuovamente insidiato dalla minaccia.

L'efficacia della storia passa anche tramite il segno di Hernandez, che sceglie un tratto non totalmente realistico, ma leggermente deformato e a tratti quasi caricaturale, in un bianco e nero seppiato che stempera gli aspetti più puramente splatter in favore della grottesca metafora sociale. La resa delle scene d'azione è comunque estremamente efficace, in un incedere adrenalinico e avvincente. 

Il fumtto ovviamente si chiude lasciando ampio spazio a un seguito. Vedremo come proseguirà l'azione profetica di Ezequiel contro i demoni che hanno distrutto la sua vita e il suo mondo.