Megarette - seconda parte: guerra.



In questo gennaio 2021 è uscito per Weird Book, nella collana Dark House, il secondo capitolo di "Megarette - Savage New World" (del primo avevamo parlato qua). 

Per ulteriori informazioni vi rimando subito al sito ufficiale di facebook del fumetto, dove potrete rinvenire aggiornamenti e numerosi materiali:

https://www.facebook.com/megaretteworld

Per procurarvelo, invece, potete trovarlo in fumetteria, nei principali stores online, o direttamente sul sito Weird Book.

Ma veniamo all'albo in questione. Un capitolo intitolato "Guerra" in cui i conflitti introdotti nel primo numero esploderanno ulteriormente, come lascia intendere anche la impattante copertina di Fabio Govoni, dove l'eroina ci appare stagliarsi bianca su un cupo sfondo, imbrattata di sangue.

I testi sono sempre di Andrea Pirondini (che si occupa anche della grafica), ma questa volta ad affiancarlo ai disegni è Giacomo Pilato (che firma anche il frontespizio). In ogni caso, restiamo nell'ambito di un disegno molto efficace, con un taglio della tavola molto moderno e variegato, e un tratto che - fatte le inevitabili differenze soggettive tra i due artisti - si dimostra coerente col primo numero, anche qui nel segno, pare di poter dire, di certo fumetto fantastico-fantascientifico americano, con ovviamente un forte influsso del fumetto nipponico: non solo nel tema, ma anche nel montaggio di tavola, nell'uso delle linee cinetiche, delle retinature, delle inquadrature.

I corpi e i volti restano però di scuola occidentale, con un buono studio di espressione e una efficace recitazione dei corpi (si veda la madre di Anna, ad esempio, nelle prime tavole del fumetto).

La trama procede rapida, efficace, concedendo all'inizio un certo spazio all'introspezione solo per poi introdurre rapidamente l'azione con un momento di "first reaction: shock" (ci starebbe bene un meme renziano...) che apre al consueto scontro con i mostri dell'alter ego potenziato della protagonista.

L'uso di un montaggio obliquo delle vignette, tipicamente giapponese, rende particolarmente dinamico lo scontro (richiama non solo il fumetto, ma in alcuni casi anche l'animazione nipponica questa segmentazione dello spazio della tavola e, talora negli anime, dello schermo). 

La cosa viene comunque alternata a un sapiente uso delle splash pages, e a un'impostazione verticale della tavola: tutti espedienti che - uniti come detto a un segno efficace e sicuro nella resa dei corpi in movimento in un tratto realistico ma con opportuni elementi di sintesi - spettacolarizzano a dovere i combattimenti, che sono ovviamente il clou dell'albo stante il sottogenere di scontri epici tra grandi creature, meccaniche e non (un classico del mondo nipponico). 

Si vede, in questo, anche l'accurato studio preparatorio, con il mecha design di Daniele Cattarin, tramite modellazioni 3D e la consulenza di Simone Maganucci e Andrea Cau per la paleontologia in rimando agli esseri dall'aspetto preistorico (Leonardo Ambasciano fornisce spunti per la psicologia cognitiva).

Il risultato, come detto, funziona bene: viene la curiosità di immaginare come potrebbe essere con l'uso del colore, che potrebbe forse contribuire ancor di più ad arricchire le scene, coerentemente, appunto, con lo stile che ricorda varie cose del recente fumetto fantastico americano, quello non strettamente supereroico, che solitamente sfrutta la potenza del colore. Chiaramente, ci sono anche ragioni produttive che implicano la scelta del bianco e nero: chissà che magari in futuro, anche solo online, non si possa ammirare qualche tentativo di colorazione. 

L'albo si chiude infine con una serie di materiali di studio, unitamente ad alcune anticipazioni del terzo capitolo: Requiem, che vedrà il ritorno ai disegni di Fabio Govoni.

Vengono acclusi anche alcuni tributi di vari disegnatori: l'elaborazione di Elena Cerisciola fa intravvedere come potrebbe essere una Megarette più vicina al manga anche nel segno, ed è interessante.


Ribadisco quindi che è un albo consigliato in particolare agli appassionati di questo segmento fantascientifico affine ai mecha, che si fa apprezzare per la cura del progetto, che lascia trasparire impegno, competenza e passione.