Martin Mystère debutta su Storytel

 



Come sa chi segue questo blog, che spazia tra fumetto ed esoterismo, guardo sempre con interesse alla Bonelli editore. La principale casa del fumetto italiano (può vantare la più vasta produzione di fumetto italiano in assoluto) ha infatti saputo coniugare bene tematiche misteriose nella narrativa a fumetti popolare: in Nathan Never, Dylan Dog, Dampyr, Julia, Morgan Lost, Gea e Lilith - giusto per fare i primi esempi che mi vengono in mente - ma soprattutto col Martin Mystere di Alfredo Castelli, che è stato l'apripista di questo trend a partire dal 1982, affiancandolo a quello prevalentemente basato sul western e l'avventura, dal 1941 in poi (qui i vari pezzi che ho dedicato al personaggio; in particolare, qui ho esaminato, in uno studio più ampio, la sua importanza nel canone bonelliano).

Martin Mystère è oggi protagonista di un rinnovamento che coincide con gli 80 anni della casa editrice, e che vede un ritorno alla periodicità mensile con un taglio però sempre molto "classico". Ma uno dei passi più interessanti di questa nuova strategia è la realizzazione di romanzi legati al personaggio, e in particolare - novità assoluta - la realizzazione di un primo audiolibro bonelliano, realizzato in collaborazione con Storytel.






Storytel Italia è la prima piattaforma europea di audiolibri e podcast, e il suo catalogo supera i centomila titoli, sbarcata in Italia nel 2018. Questo primo passo è quindi particolarmente interessante.

Il titolo scelto per iniziare tale collaborazione è "The Young Martin Mystère" scritto da Pierdomenico Baccalario, che viene qui letto da Alessandro Castellucci. Il volume, con l'elegante cover di Elia Bonetti, va a riprendere - in modo nuovo - un ambito spesso esplorato nei periodici tentativi di rinnovare il personaggio, con la serie animata del 2003 (vedi qui) o con il reboot del 2017 (di cui scrissi qui, sul blog, e su Lo Spazio Bianco, qui qui).

Ci troviamo in una storyline alternativa: il giovane Martin perde i genitori a soli 15 anni e, dagli USA, va a studiare in una prestigiosa scuola privata italiana. Le trasferte di Martin in Italia non sono una novità, e già in passato si era avuta - col Martin adulto - una stagione di "Mysteri italiani" con l'eroe residente nel nostro paese a metà anni '90. La scelta di cominciare con Mystère, spiega il direttore editoriale bonelliano, Michele Masiero, viene proprio dall'essere questo personaggio quello più utilizzato in esperimenti crossmediali, forse anche per la sua attenzione "ai cambiamenti sociali e alle innovazioni tecnologiche".

In questo caso, sembra quasi di avvicinarsi alle vicende di un altro celebre orfano della letteratura che vive sospeso tra il mondo reale e il mondo fantastico: Harry Potter, che nella medioevaleggiante Hogwarts trovò parimenti enigmi e segreti. Naturalmente, le vicende ideate della Rowling si muovono in un mondo pienamente magico, piuttosto che sottilmente esoterico come quello di Mystère: più che un'influenza diretta, quindi, possiamo pensare a un influsso del filone scolastico/misterioso in senso lato, aperto da Harry.

L'audiolettura di Alessandro Castellucci è molto gradevole, e oltre al resto offre al lettore la possibilità di ascoltare una voce concreta di Martin Mystère, soddisfacendo la curiosità di quale possa essere una potenziale voce "canonica" dell'eroe.





La storia è scorrevole, e Baccalario riesce a rispettare bene i capisaldi del canone mysteriano pur in una nuova continuity che anticipa gli eventi salienti di quel mondo all'età adolescenziale dell'autore. Classe 1974, lo scrittore piemontese - originario di Acqui Terme - autore di oltre 60 volumi in vent'anni di carriera, per milioni di copie vendute complessive - dimostra una indubbia professionalità nel muoversi nella trama con efficacia e colpi di scena ben calcolati. Rispetto al modello di fumetto ipercolto di Castelli siamo nei pressi di una narrazione meno densa, e più avvicinabile forse a un pubblico giovanile, o comunque di neofiti, che vengano introdotti al mondo mysteriano senza quell'accumulo di dati accuratissimi che costituiscono il fascino della scrittura castelliana (e dei suoi epigoni fumettistici sulla testata) ma possono spaventare il non ancora iniziato ai misteri di Mystere. Il tutto anche per l'assenza dell'elemento visivo, forse, che nel fumetto contribuisce ad alleggerire la ricca densità delle storie. 

In virtù anche di questo, l'incontro con l'audio funziona piuttosto bene. Il focus, come detto anche dal direttore editoriale di Storytel Italia, Marco Ragaini, si basa sulla condivisione di un "legame molto forte con le storie e le emozioni", e si sta applicando anche ad altri ambiti fumettistici oltre a quello bonelliano, come la graphic novel (sul catalogo Storytel Italia si può trovare ad esempio la versione audio di "A babbo morto" di Zerocalcare, letto da Neri Marcorè e Caterina Guzzanti).

Ho avuto modo di esplorare l'app e devo dire che, anche al di là del volume mysteriano, appare molto interessante

L'interfaccia di Storytel è decisamente accurata: in base alle nostre scelte, offre dei titoli consigliati, le novità in evidenza, i titoli di maggior successo e di tendenza, quelli letti da voci celebri e così via, in un lunghissimo elenco di possibili suggerimenti. Naturalmente, tramite un classico menu a tendina, possiamo cercare un testo per parole chiave, categorie, durata, oltre a tornare alla nostra libreria e modificare il profilo. Naturalmente il sistema tiene automaticamente il segnalibro, possiamo riavvolgere o mandare avanti, accelerare la velocità di lettura, creare un segnalibro personalizzato, andarci, o passare a uno specifico capitolo ove presenti. Ovviamente per ogni audiolibro possiamo vedere media e numero di voti (sulle classiche cinque stelline), una sintesi del testo, gli autori e le categorie di riferimento (che ci possono guidare ad altri testi) e i testi suggeriti per affinità di lettura. 





Nella fattispecie, rientrando dai tempi delle superiori nella categoria dei lettori forti, non ho mai praticato molto il sistema delle audioletture, che può però essere estremamente utile per chi voglia intrattenersi leggendo durante attività lunghe e ripetitive, da non richiedere attenzione (penso siano congeniali, ad esempio, per chi ha lunghi viaggi da effettuare per lavoro), come alternativa al classico ascolto musicale.  

Inoltre, l'app può esser congeniale per chi cerchi una forma più leggera di lettura: come teorizzato da Daniel Pennac nel suo "Come un romanzo" (un testo a cui ho dedicato il titolo del mio blog su fumetto e letteratura su Lo Spazio Bianco), la lettura ad alta voce è il miglior modo per avvicinare o riavvicinare alla lettura chi sia allontanato dalla asprezza della fatica di leggere (e, da noi, considerazioni analoghe vengono dalla penna di Annamaria Testa).

Insomma, ritengo realmente che l'app di Storytel possa essere decisamente consigliabile per chi ama l'audiolibro come approccio al testo letterario, in attesa di nuove intersezioni tra fumetti e audioletture. Questi due metodi, del resto, nonostante l'apparente differenza tra un "approccio visuale" e un "approccio auditivo", potremmo dire, al letterario, sono accomunati dall'aver favorito un avvicinamento di un numero più ampio di persone alla letteratura, con due strategie simmetriche ma in fondo simili, che in futuro potranno produrre nuovi, interessanti incontri, magari con altri eroi del vasto canone bonelliano.