"Goodwill" di Manlio Castagna: prima di "Mercy"



"Goodwill" di Manlio Castagna, uscito il 25 gennaio 2022 per le Edizioni Piemme, è un romanzo che si collega, come prequel, al famoso ciclo fumettistico di "Mercy", creato da Mirka Andolfo, riprendendone ovviamente la stessa ambientazione western horror. La Andolfo firma la copertina (un suo disegno, poi rielaborato da Antonio De Luca in un raffinato stile pittorico), esteticamente coerente con gli stilemi della serie, come si può vedere nelle immagini che corredano l'articolo.

L'autore, Manlio Castagna (Salerno, 1974), ha una lunga esperienza di alto livello sia in ambito cinematografico che letterario. Dopo l'esordio alla regia nel 1997 con il pluripremiato corto "Indice di frequenza", con Alessandro Haber, collabora ad organizzare il Giffoni Film Festival e nel 2007 ne diventa vicedirettore artistico, ruolo che manterrà fino al 2018. E' creative advisor per il Doha Film Institute in Qatar e critico cinematografico per Virgin Radio. 

Sceneggiatore e regista di videoclip, documentari, cortometraggi, episodi di webserie, si occupa di fotografia, neurocomunicazione e semiologia degli audiovisivi. In ambito narrativo ha realizzato opere come il ciclo di "Petrademone" e "La notte delle malobre", sempre nel campo, in senso ampio, della supernatural fiction.





Di Mirka Andolfo, in ambito fumettistico italiano, è quasi superfluo dire, trattandosi di una delle autrici più rilevanti emerse sulla scena del fumetto nostrano nell'ultimo decennio. Classe 1989, dopo vari lavori comunque già rilevanti, come illustratrice, disegnatrice e coloristia, fin dal 2010, ottiene un grande successo presso il vasto pubblico come autrice completa con il webcomic "Sacro e Profano" (2013), che ironizza sulle relazioni tra un diavolo e un angelo in una società demoniaco-celestiale che è, ovviamente, lo specchio della nostra. L'equilibrato contrasto tra il segno "disneyano" e le situazioni che, senza volgarità, hanno la giusta dose di malizia piccante, portano a un ampio successo della serie non solo sul web ma anche in cartaceo.

Questo gusto che potremmo definire comic-fantasy perdura anche nella sua opera successiva, "Sweet Paprika" (2021), sempre ambientata tra Angeli e Demoni umani, troppo umani e poco alla Dan Brown. Ma la Andolfo volge anche il suo interesse e il suo stile fantastico al fumetto avventuroso, con il ciclo di "Contronatura" (2016), in un mondo di animali antropomorfi che diviene lo specchio di ipocrisie e taboo del nostro, in chiave però tragica e non comica.

Questo "Mercy" (2019) rappresenta l'opera del suo successo internazionale, dove il fantastico è affrontato in chiave pienamente gotica, senza più una valenza - ironica o seria - di scoperta metafora sociale, ma proprio come un horror reso inquietante, come al solito, dal suo segno elegante, morbido, con echi - riletti in chiave fortemente personale - della tradizione Disney (quella antroporfa, tra fumetti e cartoon, più che quella zoomorfa, è chiaro) e della fioritura anni 2000 dell'euromanga specie italiano.

E anche questo interessante esperimento crossmediale, di cui ora andiamo a dire, testimonia della fortuna della serie.





"Goodwill", dunque, come si evince fin dal titolo, si occupa di Ambrose Goodwill (il nome non era rivelato nella serie, ed evoca forse Ambrose Bierce, scrittore del fantastico noto per la sua eccezionale produzione e per la misteriosa scomparsa): il mentore di Mercy, di cui viene qui rivelato il passato, intrecciato con la fondazione della città di Seattle.






La scelta del prequel ha l'indubbio vantaggio di rendere apprezzabile la vicenda anche a chi non conosce il ciclo di Mercy, che non costituisce un prerequisito per godersi la lettura (al limite, il romanzo può anche servire a stimolare ad avvicinarsi alla serie fumettistica), anche se naturalmente, come porta lo stesso genere del prequel, i conoscitori della saga potranno meglio apprezzare vari aspetti dell'immaginario di "Mercy", oltre alle vicende giovanili del protagonista.

Al centro, quindi, le vicende del piccolo Ambrose (un nome, si ribadisce nel testo, che indica l'immortalità...), e della sua trasformazione in qualcosa di diverso, e di terribile. Un classico orrorifico, dal "Villaggio dei dannati" in giù (e in su, naturalmente), in quanto l'innocenza e, al contempo, l'indecifrabilità dell'infanzia rendono più inquietante l'elemento orrorifico, qui declinato in una riuscita chiave "gothica" fatta di un clima di costante inquietudine e tensione.



Il punto di forza del romanzo è indubbiamente una prosa estremamente efficace a questi scopi: particolarmente di effetto, trovo, la suddivisione in capitoli brevissimi, densi di azione e tensione, con una prosa sapientemente ad effetto, che si chiudono sempre con un forte cliffhanger verso il successivo brano di narrazione. Ogni capitolo, cosa che è andata un po' perdendosi nella narrativa contemporanea, è segnato da un titolo, formato da una sola parola, fortemente evocativa, in grado di sintetizzare con efficacia il tema della sequenza qui contenuta, senza però anticiparla.

Il risultato complessivo è quindi una narrazione estremamente coinvolgente, che in più punti utilizza efficacemente stilemi quasi cinematografici - e si vedrebbe bene questa storia adattata a serie tv, o ovviamente a fumetto - ma anche rimandi letterari, tra echi di Lovecraft (presenti già nella Andolfo) e situazioni kinghiane, con la comunità di villaggio assediata dal sovrannaturale (usualmente in King si tratta più di scenari dagli anni '50 in poi, ma possiamo pensare al passato di "IT" o a "La tempesta del secolo"...).

In conclusione, un volume che trovo consigliabile sia ai non pochi fan della serie andolfiana, sia come lettura autonoma. Il volume, edito da Piemme, è di 240 pagine e costa 17 euro. Disponibile anche in versione ebook.