Giuseppe Batteria, "L'universo in cui abiti" - Jundo

 


Jundo, come sanno i lettori di questo blog, è il nuovo portale italiano del fumetto. Ho seguito con grande interesse la sua nascita, come molti appassionati della nona arte, per le potenzialità che offre allo sviluppo del webcomic italico, dando spazio a narrazioni che usualmente non troverebbero così facilmente spazio.

Qui avevo scritto del progetto, alla sua partenza:

Jundo, il nuovo portale di webcomic italiano – Lo Spazio Bianco

E qui avevo avuto modo di intervistare il founder Lorenzo Carucci:

Lorenzo Carucci: Jundo, la nuova piattaforma di webcomics in Italia – Lo Spazio Bianco

Intanto il progetto Jundo è andato avanti.
Qui ho parlato degli sviluppi più recenti, qualche mese fa:

Nuovi webtoons per Jundo (fumettismi.blogspot.com)

Ma ora sono giunti degli ulteriori, interessanti sviluppi.






Recentemente è stata infatti lanciata la serie Jundo Originals, etichetta dedicata alla creatività italiana di giovani esordienti, una novità presentata in anteprima a Romics e Comicon, questo aprile, per poi aprire il preorder sul sito dal 15 aprile. 

Tra i primi titoli, Forelsket di Matteo Filippi e LorenzoRidolfi, di cui avremo modo di riparlare (potete intanto ammirarne sopra la copertina, che ne mostra lo stile visuale originale e potente), e L’Universo in cui abiti di Giuseppe Batteria, oggetto di questo articolo.

Quest'opera di Batteria, autore completo (e membro del collettivo degli Ultracani, spesso coinvolti su Jundo), parte da un mondo distopico dove non esiste alcun tipo di tecnologia moderna, essendo questa supplita dalla magia. Ma un giorno il protagonista, Kappa (nome dal sapore quasi kafkiano) trova un oggetto misterioso, che il lettore riconosce subito come uno smartphone.

L'Oggetto diviene subito il fulcro di una attenzione simile a quello che diverrebbe, presso di noi, un reale artefatto magico funzionante. Lo smartphone diviene così una sorta di anti-Incal, un Incal Nero basato non su poteri esoterici ma sul nostro high tech, incomprensibile su questo particolare dei "77 mondi" evocati nella prima pagina.





L'idea di partenza è quindi semplice, in fond classica ma a suo modo brillante, nell'essenziale efficacia.
Lo sviluppo segue infatti la stessa essenzialità evocata dal tema di fondo che abbiamo qui sopra accennato, senza entrare ovviamente nel dettaglio delle peripezie che ne scaturiranno.

Le battute di dialogo sono ridotte all'osso, pochi scambi rapidissimi per ogni tavola, consentendo una notevole rapidità di azione, che mette al centro la bellezza dei disegni. La tavola ha un montaggio molto libero, senza una griglia predefinita, anche se orientata su una struttura a quattro strip giocata però con tavole molto mosse, dinamiche, che accompagnano l'azione con efficacia.

I colori sono volutamente innaturali, su toni acidi e freddi, e spesso, come nella tavola sottostante, si ricorre a un effetto glitchato per rendere alcuni passaggi particolari. Gli sfondi, similmente, sono essenziali, spesso volti al nero, per accentuare il contrasto quasi lisergico di colori (anche i balloon spesso sono volti al nero, anche per ragioni di elegante bilanciamento estetico).


L'effetto visivo complessivo è molto interessante, e restituisce un bell'oggetto visivo, anche in relazione al prezzo contenuto, 9.99 euro tenuti simbolicamente sotto le due cifre del volume.

L'operazione cartacea di Jundo prosegue poi con Of Machines and Beasts di Kuaikan Comics, che sarà, stando alla casa editrice, il primo webtoon originale del colosso cinese a ricevere un adattamento cartaceo al mondo.




In occasione del Salone del Libro di Torino si ha invece l'anteprima un nuovo Jundo Original cartaceo, Belle Epoque di Filippi e Grassi. (vedi sotto) Il fumetto è interamente disponibile sulla app di Jundo.

Insomma, Jundo conferma con queste operazioni la sua doppia natura di spazio virtuale ed editore fisico, offrendo a diversi nuovi autori italiani una vetrina interessante che può poi concretarsi in una pubblicazione cartacea. 

Un progetto insomma interessante e in continuo divenire, che merita l'attenzione degli appassionati della graphic novel italiana.