In the middle of the journey, a dream


Non ho resistito e, nel mio giocare con le I.A. Text to image (programmi che realizzano immagini da un testo dato) ho realizzato anch'io, come molti, un mio fumetto con queste, dopo molte illustrazioni. Qui sotto lo si può leggere: al fondo ho aggiunto alcune considerazioni.

In the middle of the journey, a dream

Testo: Lorenzo Barberis

Disegni: DALL-E











































Per un mix di convinzione e pigrizia ho scelto lo stile che sta affermando Vanni Santoni, autore di tre fumetti disegnati delle TTI già pubblicati (ne parlo qui). Santoni in sostanza tende a usare come "prompt" delle sue vignette lo stesso testo che appare poi nelle tavole, al netto delle indicazioni di stile.

Una linea che va in controtendenza con la scelta prevalente di utilizzare prompt dettaglitissimi, e vantare centinaia di tentativi per rifinire l'immagine.

In questo caso, effettivamente, il programma utilizzato è davvero l'autore reale delle immagini rispetto al fornitore del testo (al netto del remix di immagini preesistenti, su cui vi è grande discussione).

Ho, se vogliamo, radicalizzato ancora la scelta. DALL-E, l'app gratuita, che è quella che per praticità uso io, fornisce nove immagini a bassa definizione, per consentire di sceglierne una, la "meglio riuscita" (e lasciare quindi questa illusione di possedere una "autorialità" del disegno all'utente).

Ma, se non scegliamo, abbiamo già una tavola a fumetti di nove riquadri.

Ovviamente, una tavola che sarà indubbiamente surreale. Magari pessima.
Ma oggettivamente è tale: una tavola di fumetto. Almeno, secondo le indicazioni di Scott Mc Cloud. 
Semplicemente, prevarranno due delle modalità più inconsuete del fumetto (e infatti usate maggiormente nei fumetti più "artsy"): il non sequitur, la connessione priva di senso, oppure il passaggio "da aspetto ad aspetto".

Si prenda Tavola 4: possiamo leggere i vari scorci come vari aspetti della città che vengono inquadrati. Una didascalia per ciascuno potrebbe dare loro un senso.

Ma possiamo anche leggere una narrazione sequenziale. Si prenda qui "tavola 2": se poniamo che questo sia un fumetto, possiamo immaginare che viene narrato il percorso del protagonista in questo mondo del sogno, e qui ci si mostrano i vari paesaggi da lui attraversati. Una serie di didascalie potrebbe facilmente rafforzare questo senso.

Aiuta ovviamente il coté fantastico: in tavola 3, il "dio" che incontriamo muta sempre di aspetto, ma questo potrebbe essere spiegato con la sua natura divina (idem per il demone).

Potrebbe essere interessante immaginare il fumetto come "metaversale": le nove immagini sono nove possibili interpretazioni, appunto, della storia, che avviene in nove universi paralleli differenti. Ovviamente, intrecciati fra loro, quindi potremmo avere 9 per 9 per 9... storie diverse.

Aggiungo che si dice che queste I.A. influiranno molto sulla fine art, meno sul fumetto. Ma, in effetti, il loro uso più interessante è come stimolo per testi "misti": un fumetto, o un "racconto fortemente illustrato", in cui divengono stimolo casualizzato per la nostra scrittura.

Si tratta di esperimenti, per ora.
Ma, almeno per me, estremamente interessanti.