Gualtieri - Albanese, "Pompei, la città riscoperta" (Skyarte 2022)

 



"Pompei, la città riscoperta" è un nuovo fumetto della collana di SkyArte dedicata a temi artistici e culturali, in cooperazione con Tiwi Studio. Lo realizzano lo sceneggiatore Giulio Antonio Gualtieri e il disegnatore Luca Albanese, due nomi con un solido percorso professionale in ambito fumettistico, e l'opera sarà presentata all'imminente Lucca Comics.

La prima cosa che colpisce l'attenzione del lettore in questa serie di SkyArte è il formato orizzontale, relativamente inconsueto per il fumetto specie italiano, ancorato al formato bonelliano da edicola che si allarga talvolta a quello francese in libreria, specie in questa stagione "del graphic novel", ma sempre su una impostazione verticale.

Il formato orizzontale viene qui declinato con una griglia tutto sommato tradizionale, la griglia "a mattoncino" della Bonelli classica, con variazioni ma piuttosto rispettata come struttura di fondo.

Il risultato è una tavola bonelliana "larga", con vignette più estese orizzontalmente del solito, in una sorta di "effetto cinemascope" applicato alla vignetta.

Se la struttura predominante è quella di tre strip di due o tre vignette ciascuna, non mancano variazioni che uniscono più vignette in quadruple o similari, o danno sviluppo verticale alla tavola, oppure se necessario creano occasionalmente quattro strip invece di due, e così via (meno diffuse ma comunque presenti splash pages e inset pages)

In generale, un tratto tipico di Gualtieri come sceneggiatore mi è sempre parso una attenzione particolare alla variazione della griglia della tavola, per creare una narrazione più movimentata (variazione della griglia che, ovviamente, non si esaurisce nel variare la griglia in sé, ma comporta una differente strutturazione della tavola).






Questa struttura ariosa della narrazione è ben ripresa da Luca Albanese, con un segno particolarmente "leggero" in questa narrazione (leggero nel senso di "leggerezza calviniana", beninteso): un tratto di contorno esile, en ligne claire, colori tenui, ma vivaci, luminosi, tendenzialmente allegri, fisiognomica efficacemente caricaturale e sfondi realistici.






Per quanto riguarda la storia, è il secondo elemento di originalità: non si segue tanto la storia di Pompei antica (molto bello al proposito Pompei di Frank Santoro, oltre a diversi altri fumetti didattici di vario tipo) ma la storia della sua riscoperta moderna.

Come recita l'introduzione dell'opera:

"«Mai nessuna catastrofe ha procurato ai posteri tanta gioia 
come quella che seppellì queste città vesuviane».

Così Wolfgang Goethe inizia a raccontare la sua 
escursione a Pompei, nel suo diario di viaggio in 
Italia, compiuto nel 1787. Da trent’anni, grazie 
alle iniziative dei Borbone, erano iniziati gli scavi 
sistematici delle città sepolte dall’eruzione del 
Vesuvio, nell’anno 79 dopo Cristo. Prima di allora,
per quasi diciassette secoli, uno strato alto dieci metri 
di lapilli e fango solidificato aveva nascosto Pompei, 
che finalmente rinasce. E diventa un luogo unico
e misterioso, fonte di ispirazione per grandi artisti
del passato e del presente. 

Sky Arte ha deciso di celebrare uno dei siti archeologici 
più famosi al mondo con un graphic novel: un 
progetto originale per raccontare il nostro patrimonio 
artistico con un linguaggio contemporaneo, secondo 
lo spirito che contraddistingue il canale sin dalla 
sua nascita. Con i testi di Giulio Antonio Gualtieri 
e i disegni di Luca Albanese, la storia degli scavi di 
Pompei ed Ercolano viene raccontata da una nuova 
prospettiva, quella di una famiglia di soprastanti, 
gli assistenti nominati dalla Soprintendenza come 
responsabili dei lavori di scavo. Una storia appassionante
sullo sfondo di uno dei  luoghi più suggestivi del nostro Paese."


L'espediente della saga famigliare, la storia con la minuscola che si mescola alla Storia con la maiuscola, è un noto espediente narrativo che affonda le sue radici negli esordi del naturalismo, i Rougon Macquart di Zola che diventano la tormentata dinastia famigliare di Mastro Don Gesualdo in Verga (incompiuta). Ma oggi anche molta serialità televisiva riprende tale espediente (penso a una serie seminale come "La meglio gioventù" di Marco Tullio Giordana, sul nostro secondo dopoguerra).

Qui Gualtieri e Genovese la declinano in modo riuscito, dando anche un valore più ampio alla loro storia, mostrando non solo la Storia del sito archeologico di Pompei ma anche la Grande Storia che si dipana alle sue spalle, dall'Ancien Regime fino al post-unità d'Italia (con un po' di malizia, si potrebbe dire che Gualtieri è prudente a fermarsi qui per non impelagarsi nelle pagine difficili degli anni successivi).





La presenza - giustificata - di Goethe nel racconto, che è evocata anche dalla prefazione, porta a leggere nell'elegante segno di Genovese in questa storia quasi una eco - certo ricodificata alle esigenze moderne e a quelle specifiche dell'albo - del segno di Topffer, il primo gran maestro del fumetto, fondatore svizzero dell'arte sequenziale in quegli stessi anni, apprezzatissimo appunto da Goethe stesso.

Ma forse è, appunto, solo una suggestione.

Il volume è chiuso da alcuni agili approfondimenti di Gualtieri e Valerio Bruni, che ne rinforzano la spendibilità didattica, in storia e in storia dell'arte.

Un bel volume, dunque: cosicché da oggi, oltre agli "ultimi giorni di Pompeo", il fumetto italiano ha omaggiato anche gli ultimi giorni di Pompei.