Samuel Stern 35: la setta.







Il fumetto horror di Bugs Comics è giunto in edicola a una numerazione d'albo di tutto rispetto, con questo "La setta". Soggetto e sceneggiatura di Massimiliano Filadoro, Gianmarco Fumasoli e Marco Savegnago, as usual, con i disegni di Yuri A. Di Curzio, dal tratto preciso e pulito. 

Una bella storia orrorifica che esplora un grande classico. la setta satanica, tema che ha già occhieggiato più volte nelle vicende dell'esorcista irregolare, ma mai così centrale (da cui, giustamente, il titolo). La copertina è come al solito di grande impatto, e si concentra sull'altro tropo messo in scena: la storia d'assedio, da "Un dollaro d'onore" a "Distretto 13"; ma in fondo è la storia seminale per eccellenza, tramite l'Iliade d'Omero.

Si comincia come spesso in medias res, con una bella scena d'azione che porta all'assedio entro p. 16 (e a p. 9 ci ha offerto già un bello splatter).




Nella declinazione orrorosa l'assedio viene dal culto diabolico al centro dell'albo. Come al solito, l'azione incalzante è intersecata dai consueti rimandi esoterici, che non mancano di creare la giusta atmosfera, con qualche tocco di splatter e il giusto elemento angoscioso, anche tramite alcune tavole particolarmente d'effetto nella rappresentazione demoniaca azzeccata, tra rimandi filologici e invenzione visiva. 

L'aspetto interessante del tema d'assedio legato al tema esorcistico è che, come facile prevedere, l'assedio diviene doppio, dall'interno e dall'esterno: fuori i seguaci satanici, dentro la casa assediata l'attacco dei demoni tramite possessioni.

La storia viene ben resa da Di Curzio con scene claustrofobiche, come porta in fondo la gabbia italiana, con un buon uso del chiaroscuro in chiave cupa, uno studio di espressione efficace, con una certa caricaturalità delle espressioni che esprime la situazione di tensione estrema.

Come già detto, e come spesso in Samuel Stern, l'orrore è magnificato da alcuni elementi occultistici ben usati, in questo caso il sigillo di Lucifero che ricorre nei sigilli di legnetti nella foresta, ma anche in manifestazioni sovrannaturali come in pagina 46 e 47, di ottimo effetto anche grazie al buon lavoro del disegnatore.

Il pieno manifestarsi dei demoni per il gran finale, secondo una struttura tipica in Samuel Stern, è di nuovo condotto con la ripresa di Baal (o Bael) dal Dizionario Infernale (1818) di Collin De Plancy, con una certa reinvenzione grafica. 

Dato che la parte diabolico-rituale è quella che più mi piace in un horror, avrei voluto uno spazio anche più ampio a questi flashback, come a pagina 74. Magari in futuro.

Non manca anche l'elemento psicologico, che in Stern ha un ruolo importante (i demoni interiori dei personaggi divengono o alimentano i demoni sovrannaturali). Qui forse questa componente è meno sviluppata rispetto altre storie, essendo anche predominante l'aspetto di azione. 

Tuttavia, il passato dei personaggi ha un suo ruolo importante in una serie di colpi di scena che hanno un ruolo cruciale nell'evoluzione della storia, e nell'alternarsi ben calibrato di suspense e sorpresa (secondo le teorie di Hitchcock, che preferiva però sbilanciarsi sulla prima, pur usando all'uopo perfettamente anche la seconda).

Il punto di forza di Samuel Stern mi sembra essersi ormai consolidato in questa capacità di creare nei vari numeri un cocktail equilibrato di vari elementi, a volte variando le proporzioni ma shakerandoli sempre tutti: elemento psicologico, elemento esoterico, elemento horrorifico-splatter, elemento d'azione, elementi di sorpresa e colpi di scena, continuity orizzontale. Ingredienti in fondo classici, ma che trovano qui una sintesi ben congegnata, servita al meglio da un segno parimenti classico, come quello di Di Curzio, con attenzione alle scene dinamiche e gusto del dettaglio.



Il tutto si collega al ciclo in corso nella serie, dove gli scontri interni tra demoni stanno per condurre a una apocalisse qui sulla Terra; la storia però è leggibile in modo autonomo ed è in grado di offrire una lettura piacevole e coinvolgente, ovviamente se si ama il genere.

PS: Tra le curiosità segnaliamo il ritratto di Fumasoli, creatore del personaggio, che appare in una vignetta a p. 23.