Samuel Stern #36 - "L'uomo del buio" (Bugs Comics)

 


Un breve post per parlarvi del nuovo albo di Samuel Stern di questo mese, "L'uomo del buio". Ho sempre parlato diffusamente, fin dall'inizio, di questa serie di Bugs Comics (vedi qui) che è stata indubbiamente una scommessa vinta, riuscendo a riportare in edicola una tradizione bonellide un tempo florida e ultimamente sparita.





Questo albo dell'esorcista di Edimburgo merita una menzione particolare, perché apre indubbiamente a una svolta significativa nelle vicende del personaggio. Una figura misteriosa - che all'inizio può apparire addirittura, dal vestito, un ecclesiastico di alto rango, come si vede nelle immagini di presentazione... - rapisce Lily, la figura del protagonista. 





In questo modo si apre per l'eroe una sfida cruciale, che coinvolge il suo primario "oggetto d'amore". Si tratta di un archetipo narrativo consolidato, che permette di sottoporre l'eroe a una prova particolarmente difficile. Nel fumetto, viene in mente in particolare il tema di Nathan Never con la figlia Ann, similmente traumatizzata e dotata di poteri psichici (nel diverso contesto, fantascientifico e non orrorifico). Ma si tratta, appunto, di situazioni comuni.




La storia è di Massimiliano Filadoro e Marco Savegnago, due componenti della triade di sceneggiatori che gestisce il personaggio, assieme a Gianmarco Fumasoli (pur essendo presenti sceneggiatori altri, ormai, come Guglielmino e Luca Blengino, che hanno dato prove molto interessanti, appare un punto di forza di Samuel Stern una forte coerenza garantita da questo consistente attivismo del gruppo fondatore).




 I disegni sono di Antonello Catalano e si confermano allineati al buon livello consolidato da Samuel Stern, con un montaggio di tavola lievemente più mosso e "americano" rispetto agli standard Bonelli (anche la "nuova Bonelli" dagli anni 2010 in poi, più aperta a soluzioni nuove) e un segno accurato e preciso, apprezzato dai lettori più fedeli della serie.





Di grande impatto è poi come al solito la copertina, del solito team che ha indubbiamente contribuito al successo del personaggi con immagini sempre di grande impatto e seduzione visiva, giocate su colori cupi ma eleganti, prospettive angolate e drammatiche, e il giusto pizzico d'esoterismo a insaporire il tutto (a partire dal logo della serie, con la provocante croce rovesciata che forma un guizzo inquietante e subito riconoscibile).





A tale proposito, segnalo anche il magnifico portfolio di Antonio Mlinaric (non legato all'albo), che esalta in massimo grado la componente occultistica, ben presente sottotraccia nella serie, come logico che sia. In attesa dei nuovi sviluppi di questo nuovo tema sterniano del rapimento filiale, che si annunciano interessante, specie se la Bugs saptà usare quel margine di "cattiveria" in più consentito alle storie extra-Bonelli. Staremo - con interesse - a vedere.