Kalya 2 - Scontro nel sottosuolo

 


Un breve post per segnalare l'uscita del secondo numero della serie fantasy di Bugs Comics, "Kalya", che si è aggiunta di recente nelle edicole italiane all'ormai consolidato Samuel Stern, la loro serie orrorifica.

Come al solito, e dopo il primo numero che aveva anche una variant, la cover è di Elena Casagrande e mette al centro la figura di Leena, che mi è piaciuta molto già nel primo numero, sottolineando la natura abbastanza corale di questo fantasy, con al centro, più che la singola protagonista, la compagnia (magari in futuro mutevole) che è partita alla ricerca dell'Alkest.

Naturalmente vi è una significativa continuity, e l'albo prosegue senza grosse soluzioni di continuità le vicende di quello precedente. Per citare la presentazione dell'albo fornita da Bugs:

"Kalya e Tagh, dopo aver deciso di unirsi a Leena e Aridan, affrontano il viaggio attraverso le antiche gallerie gjaldest, alla ricerca dell’alkest precipitato.

E mentre gli elfi, comandati da Varnon, dopo aver rivelato la loro natura malvagia, si apprestano dalla superficie a fare lo stesso, i nostri scopriranno non sono l’unico pericolo al quale dovranno prestare attenzione."

Continua anche la stessa squadra del numero 1, garantendo una forte continuità non solo di trama, ma anche di risultato estetico: soggetto e sceneggiatura sono di Luca Lamberti e Leonardo Cantone, mentre i disegni di Luca Lamberti.

Si evidenziano quindi i soliti punti di forza: tavole di particolare impatto visivo, con ricorso a frequenti splash page ed inset page, e comunque a un montaggio più dinamico rispetto alla griglia italiana; l'uso intenso di mezzetinte conferisce particolare bellezza alle tavole, realizzate con un segno accurato e preciso che si addice particolarmente al fantasy.

Alcuni di questi aspetti sembrano richiamare la lezione del fumetto giapponese, non solo nel fantasy, che nelle sue serie di maggior successo si sofferma molto su scene di battaglia rese con grande efficacia. Tuttavia, il segno rimane di stampo preminentemente occidentale, conservando a Kalya una sua specificità.

Insomma, a meno di soffermarsi su singoli elementi di trama, con rischio di spoiler, non vi è molto da aggiungere alla buona impressione del primo numero, che esce semplicemente confermata da questo secondo.

Kalya si pone come un buon intrattenimento fantastico, come Stern lo è sotto il profilo orrorifico. Vedremo se anche in questo caso la Bugs saprà intercettare una sfera di cultori.