Kalya 6



Esce l'8 aprile il sesto numero delle avventure di Kalya, l'eroina fantasy della Bugs, "Atto di fiducia".

Questa è una storia che mi è piaciuta particolarmente, perché alterna all'azione adrenalinica e al fantasy dettagliato, che sono il marchio di fabbrica della serie, un maggiore approfondimento psicologico delle protagoniste, in particolare la titolare di testata, di cui - come si intuisce già dalla bella cover - veniamo a conoscere una parte importante della storia passata. 




Soggetto e sceneggiatura sono di Luca Lamberti e Leonardo Cantone, mentre i disegni di Dario Tallarico. La cover, come al solito, è di Elena Casagrande.

Per quanto riguarda i disegni vale quanto ho avuto modo di dire già in altre occasioni: la serie si distingue per un segno accurato, preciso, che in generale è abbastanza tipico delle produzioni Bugs. La caratteristica qui è accentuata da un forte uso delle retinature, a creare una immagine a toni di grigio che ricorda certe soluzioni del fumetto giapponese, anche se il tratto resta più occidentale, mentre l'impostazione della tavola è al limite più influenzato da quello americano.




Una particolarità che si può notare nelle due vignette di qui sopra è l'uso anche di frequenti effetti sfumati, meno presenti mi pare negli altri albi, che creano un effetto quasi pittorico e, come al solito, di grande impatto visivo.





Sotto il profilo della storia, come ho già avuto modo di accennare, l'aspetto più significativo è il maggiore approfondimento psicologico che ho trovato nell'albo. Naturalmente continua ad esserci una azione adrenalinica, elementi fantasy spettacolari raffigurati con precisione di dettaglio, e tutto quanto abbiamo avuto modo di vedere e apprezzare negli albi precedenti: vedi ad esempio le due tavole sotto, rispettivamente per l'aspetto action e la grandiosità degli scenari fantasici.






Tuttavia, tali aspetti sono alternati con un momento di maggior incontro delle due principali eroine della storia, i due principali personaggi femminili (e tout court) della serie: Kalya, naturalmente, ma anche Leena, personaggio simmetrico alla protagonista (tutrice dell'ordine magico quanto Kalya è un "cane sciolto" di questo mondo fantastico). Un momento che era necessario per questo aspetto quasi di "buddy buddy movie" fantasy che regge la serie (che è anche più corale di così, ma per capirci).





Il momento di pausa introspettiva è giocato bene, e porta anche alla backstory del personaggio principale, con la spiegazione della cicatrice a croce che la ragazza porta in volto (e che è richiamata anche nel bel logo della testata, di Paolo Alti Brandi, che ha la capacità di ideare sempre, come in Stern e nel recente Singularity, scritte efficaci).

Non entro nel merito dei dettagli della origin story della protagonista, ovviamente, ma posso confermare che è particolarmente cupa e, quindi, efficace nella costruzione dei traumi originari che hanno condotto Kalya dove è ora, materialmente e psicologicamente. 

Questo momento psicologico alternato in modo paritario ai momenti d'azione, se vogliamo, è un altro elemento che mi pare avvicinare Kalya ai manga più riusciti, dove è frequente questo bilanciamento.

Insomma, questo numero conferma e rafforza l'impressione positiva di Kalya come serie.