Samuel Stern 42 - "Terapia di gruppo"

 



Un breve post per presentare il nuovo Samuel Stern da pochi giorni in edicola.
Questo numero 42 presenta i soliti punti di forza della testata della Bugs: una copertina di grande impatto, che mostra il concetto-chiave dell'albo, ovvero il mash up tra il tema portante della serie, l'horror esorcistico, e la psicoterapia di gruppo, provata anche dal protagonista nel corso di questo albo.




Si conferma insomma lo stile tipico di Samuel Stern: oltre allo sviluppo di una trama orizzontale che unifica gli albi con la storia di questo conflitto tra il protagonista e i demoni, ci sono trame verticali che introducono ogni volta una situazione parzialmente diversa, una variazione sul tema. In questo caso, questo specifico tema psicologico.




Ben delineato come al solito il personaggio femminile del mese, la psicologa che organizza questo gruppo di auto-aiuto per posseduti (ovviamente inizialmente lei sembra pensare a una psicosi, non a una reale possessione) che sviluppa anche una relazione col protagonista. Se nelle prime storie prevaleva la dimensione solitaria di Samuel Stern, negli ultimi racconti è più frequente lo sviluppo del tema sentimentale, di solito delineato con una certa originalità. Rispetto al modello inevitabile di Dylan Dog, più orientato alla modalità del latin lover (pur inglese, e pur problematico, specie nello sviluppo di Recchioni da "Il cuore degli uomini" in poi), in Samuel queste brevi e fugaci relazioni sono sempre tormentate e sofferte. 




La storia, del resto, sviluppa in modo interessante il tema più esoterico tipico di Filadoro, qui in collaborazione con Savegnago, anche se in quest'albo questo è letto più in chiave psicoanalitica (per non entrare più nel dettaglio e non svelare il prosieguo dell'albo). Un forte gusto esoterico passa nell'invenzione dei demoni, particolarmente inquietanti, ben delineati nel tratto di Scalmazzi con qualcosa che richiama i deliri orientali di uno Junij Ito, ma in un segno di stampo occidentale che dà una sua originalità al segno




In qualcosa, il tratto di Scalmazzi potrebbe evocare certe oscure fantasie di Kevin O'Neill, specie nelle sue cooperazioni con Alan Moore, il bardo oscuro di Northampton. Ma il segno ha una sua forte autonomia, e usa con abilità il gioco di mezzetinte e chiaroscuri per dare un loro spessore alle immagini (l'uso di tale tecnica appare più accentuato qui che in altri albi, come invece avviene in modo ancor più marcato nella serie parallela Kalya, di cui abbiamo spesso parlato).



Insomma, ancora un bell'albo nell'inquietante mondo sterniano, che ci conduce all'esplorazione di sempre nuovi incubi.

Molto interessante, inoltre (non connessa all'albo in sé) la recente segnalazione sui social di un futuro crossover di Stern. Spiega l'autore Giovanni Barbieri:

"Se n'è parlato nel Il salotto di Sheldon ieri sera con Fabio D'Auria e la sera prima con Gianmarco Fumasoli: tornano in un inedito team up l'insonne Desdy Metus di Giuseppe Di Bernardo, Samuel Sand creato dal sottoscritto, Marco Abate e il compianto Ade Capone, Samuel Stern. È una storia speciale di 34 pagine in bianco e nero disegnata da Fabio D'Auria e scritta da me che uscirà in appendice a un saggio dedicato ai "bonellidi" degli anni 90 scritto da Andrea Guglielmino con Francesco Fasiolo ed edito da Bugs Comics. Se il pubblico apprezzerà, potrà dare vita a molte altre storie. Appuntamento a Lucca Comics & Games 2023."






Abbiamo parlato di:

- Soggetto e sceneggiatura di Massimiliano Filadoro – Marco Savegnago

- Disegni di Andrea Scalmazzi