Singularity




E' uscito in questi giorni il primo numero di "Singularity", il nuovo fumetto da edicola di Bugs Comics, che si aggiunge a Samuel Stern e Kalya. L'opera nasce appunto come spin-off di Stern, e tratta dell'agenzia dedicata all'indagine del sovrannaturale. La cadenza non sarà mensile ma con una periodicità più ampia, giustificata anche dalla foliazione più numerosa - 160 pagine - e dal costo più elevato.

Il primo numero, "Tentacoli", ci mostra una origin story dell'agenzia e di alcuni suoi personaggi che abbiamo già trovato sull'ammiraglia Samuel Stern, quando gli agenti hanno incrociato le indagini dell'esorcista sui generis della Bugs.

Il claim della serie per il lancio riassume con efficacia i temi che andremo a trovare:

"Il mondo è sempre sotto attacco ma non lo sa. Sono tanti i pericoli che da un giorno all’altro potrebbero porre fine alla nostra vita per come la conosciamo. C’è un solo ultimo baluardo che si erge a difesa della razza umana… l’Agenzia."




Ci saranno quindi probabilmente liasons col tema demonologico puro di Samuel Stern, ma anche un più ampio rimando a vari "x-files" che richiedono l'intervento di questo servizio segreto speciale (e i rimandi alla serie sono ovviamente numerosi, a livello di citazioni).

Il soggetto e la sceneggiatura sono di Gianmarco Fumasoli, patron della Bugs e nel trio di sceneggiatori creatori di Stern.  I disegni sono invece di Salvatore Cuffari, e come si può vedere seguono lo stile pulito, preciso, dettagliato che viene adottato in prevalenza su Stern e ancor più su Kalya.






L'agenzia viene collegata, in modo interessante, agli studi di Nikola Tesla: un grande classico di molta fantascienza basata sulla "fringe science" (a partire proprio dal celebre "Fringe" di J.J.Abrahms) e che offre possibili sviluppi di grande interesse.

Lo stesso nome della serie rimanda alla Singolarità, ormai imminente se non proprio in corso per quanto riguarda la nascita dell'intelligenza artificiale, ovvero lo sviluppo di una nuova era per una rapida e improvvista accelerazione tecnologica o scientifica in un dato campo.




L'albo sviluppa la backstory, soprattutto, dell'agente Starfish, come evidente sia dal frontespizio che dal titolo e dalla notevole copertina di Federico Mele, al suo esordio come copertinista di una serie, che è indubbiamente in grado di colpire per spettacolarità. Un merito che in generale va riconosciuto alla Bugs in edicola è aver saputo azzeccare le scelte di copertina, elemento fondamentale per colpire e attrarre il lettore. 

Anche i loghi, di Paolo Alti Brandi, sono sempre riusciti e significativi, come l'iconica croce rovesciata di Samuel Stern. Qui abbiamo una scritta come "mal sintonizzata", che evoca quasi uno schermo di computer che glitcha, o magari un salto tra diverse dimensioni: comunque un rimando appunto alla "fantascienza di frangia", ai confini tra reale e irreale.




Come detto, notiamo un disegno - quello di Cuffari - elegante, preciso, sensuale quando occorre; e probabilmente resterà la scelta della serie (la Bugs mi pare attenta a mantenere una certa uniformità stilistica di fondo nelle scelte delle varie serie). Il montaggio delle tavole appare come al solito dinamico ed efficace, utilizzando la griglia italiana con le dovute variazioni, con frequenti quadruple e splash pages a evidenziare i momenti più drammatici. 

Un aspetto che può distinguere la serie è il gusto del citazionismo più accentuato rispetto a Stern (che qui sopra occhieggia tra He-Man e Darth Vader pupazzati nella camera della affascinante protagonista femminile), come dichiarato già nell'editoriale di Fumasoli che evoca un mash-up appunto di X-Files, Supernatural, Hellboy, Fringe e quel tipo di serialità televisiva e fumettistica.





Scrive infatti Fumasoli nell'editoriale introduttivo del numero e della serie:

"Le pagine che state per leggere, sono frutto del mio smisurato amore
nei confronti dell’horror, e di quella narrazione che ha permeato il
mio immaginario dagli inizi degli anni ’90 in poi. Da quando, a fine
giugno del 1994, su canale 5 arrivò la prima stagione di X-Files."

Fumasoli poi sottolinea la ricca presenza di Easter Eggs, come ho detto prima, sottolineando l'omaggio alla nostalgia anni '80 e '90 e invitando a una doppia lettura alla ricerca delle citazioni (ultimamente non ho più tanto interesse a una critica "referenzialistica" che era la cifra del mio blog una decina di anni fa, quando seguivo in primis il rinnovamento di Dylan Dog del 2013 che sfruttò anche questo elemento, ma confermo che l'elemento è centrale e da indagare).





Insomma, l'editoriale fumasoliano conferma una serie di elementi che mostrano lo studio accurato della serie, e fanno pensare, tra le righe, a una proposta pensata soprattutto per un certo effetto nostalgia (ampiamente sfruttato anche da prodotti di prima fascia su Netflix, a partire da Stranger Things) su un pubblico di trentenni e quarantenni che vive questa nostalgia del periodo indicato, vivendolo come identitario. Lo stesso fumetto d'edicola, specie quello bonelliano in formato quaderno, è parte della nostalgia '80-'90, in quanto le generazioni più giovani oscillano tra il manga (predominante, e che inizia proprio nei '90 la sua ascesa) e il graphic novel.

Una scelta quindi accorta e condivisibile, che crea una triade d'edicola sui tre macrogeneri del fantastico - l'horror di Stern, il fantasy di Kalya, e ora di fatto la science-fiction di Singularity - che permette di intercettare le principali variazioni possibili dell'ambito irrealistico della fiction.