"Il mostro di Firenze" di Marco Perugini.





"Il mostro di Firenze - al di sopra di ogni sospetto" è un fumetto di Marco Perugini autore completo da un'idea di Paolo Cocchi, che si ispira liberamente alla vicenda del mostro di Firenze. Il volume è pubblicato da Green Moon Comics, casa editrice ormai consolidata su un robusto e interessante catalogo del fantastico e dell'inquietante (vedi qui). Anche quest'opera si inserisce bene in questo catalogo, variegato ma coerente, indagando una figura iconica e terribile del nostro immaginario collettivo italiano, il nostro Jack The Ripper nazionale.






Mi pare interessante notare un fatto rivelatore: il sottotitolo difatti richiama il celebre film di Elio Petri, "Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto".

Il film, vincitore dell'Oscar come Miglior Film Straniero nel 1971, presentava infatti una trama avvincente che, però, era anche un rimando cifrato a quanto avviene in quegli anni, a partire dal 1969 che aveva avviato la strategia della tensione. 

La storia ruota infatti attorno a un alto funzionario di polizia, interpretato magistralmente da Gian Maria Volonté, che commette un omicidio con l'intento di dimostrare che è al di sopra di ogni sospetto. La trama si sviluppa attraverso un intricato gioco di potere e corruzione, in cui il protagonista cerca di sfruttare la sua posizione privilegiata per sfuggire alle indagini, pur al tempo stesso provando una confusa volontà di redenzione ed espiazione.






Anche nel fumetto mi pare che un punto di forza sia questa interconnessione tra la storia del mostro e la storia di quegli anni, lasciata però abilmente sullo sfondo.

La storia si sviluppa con una gradualità che prende il tempo di delineare accuratamente il contesto in cui si svolgono. Si collocano gli anni del Mostro di Firenze, un periodo oscuro e inquietante, ma anche gli anni '90, definiti come una sorta di "nuovi anni di Piombo", un altro parallelo con gli anni '70 di cui parlava Elio Petri.

Nel corso degli anni '90, come noto, l'Italia è stata scossa da una serie di eventi traumatici, tra cui le stragi di mafia che hanno sconvolto il paese in una ennesima partita a scacchi tra forze occulte. Questi tragici episodi hanno gettato luce sulla presenza di un sistema corrotto e connivenze tra politica, affari e organizzazioni criminali.

Il riferimento a Tangentopoli, il grande scandalo di corruzione politica che ha scosso l'Italia negli anni '90, aggiunge un ulteriore elemento al quadro complessivo. Inoltre, la menzione di altri "misteri italiani" irrisolti sullo sfondo sottolinea l'incapacità o la reticenza delle istituzioni nel far luce su diversi eventi e crimini che hanno scosso il paese. 

L'insieme di questi riferimenti evoca un'atmosfera cupa e complessa, in cui il Mostro di Firenze si inserisce come un tassello in un quadro più ampio di corruzione, violenza e segreti. Il tutto sottolinea la complessità della realtà italiana di quegli anni e ovviamente dei nostri, lanciando nomi e riferimenti che potrebbero spingere il lettore ad approfondire, a volerne sapere di più.








Il protagonista della storia è un magistrato, che si immerge in una approfondita indagine sul Mostro di Firenze, insoddisfatto delle conclusioni ufficiali. Attraverso una trama immaginaria, il magistrato si trova a esplorare le intricanti e molteplici piste che si intrecciano nella storia di questo mistero insoluto.

Una delle piste emerse è quella della setta satanica, un elemento che aggiunge un tocco di oscurità in più alla narrazione. Inoltre, emerge la pista straniera che coinvolge un legionario, suggerendo un possibile coinvolgimento addirittura internazionale nell'oscuro scenario del Mostro di Firenze. Infatti, un'ombra ipotetica che si staglia nel panorama delle indagini è quella dei servizi segreti, con le loro potenziali implicazioni e deviazioni.

Un'altra pista che si intreccia nella storia riguarda i cosiddetti "compagni di merende", un gruppo di persone sospettate di essere coinvolti nei crimini del mostro. Questa è la tesi più collimante con la "verità ufficiale", che il protagonista studia in modo molto dubbioso.

Non manca anche un accenno alla bizzarra connessione col mondo del fumetto nero, che appare in un famoso (almeno per i cultori del fumetto) episodio collegato alla vicenda del mostro, in un modo che viene qui ricostruito.


L'insieme di queste diverse piste e sospetti fa emergere un intreccio complesso e affascinante, in cui il protagonista si muove con determinazione, cercando di unire i fili di questa intricata rete di mistero. Man mano che l'indagine avanza, il magistrato si trova ad affrontare sfide sempre più complesse e pericolose, mettendo in gioco non solo la sua reputazione, ma anche la sua stessa vita.







Il segno di Marco Perugini è notevolmente efficace pur in una certa essenziale semplicità. La scelta del bianco e nero a contrasti netti si adatta perfettamente alle atmosfere da noir che caratterizzano quest'opera. Il tratto spesso e nervoso che utilizza si dimostra in particolare adatto a tratteggiare i volti dei suoi personaggi, conferendo loro espressioni drammaticamente autentiche.

Perugini sa trasmettere l'essenza dei suoi soggetti, catturando le emozioni più sottili attraverso linee decise e incisive. I suoi volti appaiono vivi e vibranti, con un accenno appena di resa umoristica, ma in un clima complessivamente naturalistico, che riesce a calare il lettore nella realtà della situazione. In un noir realistico come questo, dove prevale il dialogo tra personaggi, tale abilità appare essenziale nel portare avanti con efficacia la storia.

Perugini però dimostra anche una grande abilità nel creare composizioni visive coinvolgenti. Le sue tavole presentano sempre disegni bilanciati e armoniosi, guidando lo sguardo del pubblico in modo fluido attraverso l'opera, giocando su una griglia ortogonale 2X3, quella tipica del fumetto italiano, con frequenti variazioni verticali e orizzontali.

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Insomma, un'opera interessante, che può suscitare interesse negli appassionati di questo genere noir del "fumetto di serial killer", o appassionare più specificamente i cultori delle storie del Mostro, un efferato criminale che però, a distanza di ormai diverso tempo, continua ad attrarre la curiosità della cultura di massa.


Per approfondire: