Giulio Gualtieri, Miriam Serafin, "La luce e l'ombra - Caravaggio", Giunti Editore

 



All'interno del genere delle biografie d'artista a fumetti, Caravaggio ha esercitato un fascino particolare, con due adattamenti di livello come quello bonelliano, nel primo speciale delle Storie, e quello operato da Milo Manara, particolarmente congruente all'autore per la sensualità che promana dalle sue tavole.

Questo nuovo adattamento ad opera di Giulio Gualtieri e Mirian Serafin appare particolarmente interessante per l'appassionato di fumetti perché si qualifica come un singolare pezzo di bravura. A differenza delle opere precedentemente citate, qui si opera un adattamento di Caravaggio per ragazzi, con riferimento a una età indicativa di dieci anni, ultimi anni delle elementari.

La cosa, naturalmente, pone delle sfide interessanti, dati gli aspetti poco edificanti della vita di Caravaggio (che sono poi quelli che lo rendono affascinante per una trasposizione in fiction, a fumetti o in altre forme espressive). Naturalmente, gli autori avrebbero semplicemente potuto optare per la selezione di un segmento della vita dell'autore dove tali aspetti burrascosi, a dir poco, non venissero alla luce. Ma, invece, la scelta è stata proprio quella di concentrarsi sull'evento chiave, drammatico, della vita dell'autore, l'omicidio Tomassoni, nel 1606, che costringe il pittore a lasciare Roma senza potervi mai più fare ritorno, e che di lì a poco, nel 1610, lo conduce a una rapida fine.


Insomma, Caravaggio tra luci e ombre, come correttamente dichiara il titolo: e non solo perché il chiaroscuro è il punto centrale della sua opera (e infatti si dà anche ampio spazio all'uso da parte dell'autore della camera oscura) ma anche in senso morale.

Gualtieri costruisce la vicenda in un alternarsi di tre piani temporali, un virtuosismo registico che gli consente da un lato di accentuare l'aspetto mistery della vicenda, e dall'altro di giocare ancor meglio di prestidigitazione a dissimulare alcuni aspetti più scabrosi, lasciandoli nell'ombra, o meglio "nello spazio bianco" dell'opera.

Il primo piano temporale, e quello principale, è quello del Caravaggio del 1606, con l'omicidio che segna la biografia del pittore.

In un secondo piano temporale, quello più sereno, e più legato - anche cromaticamente, nei bei disegni di Serafin - alla luce, troviamo il Caravaggio ragazzo che arriva a Roma con grandi sogni di gloria, incontrando i misteri della camera oscura.

Infine, un terzo piano temporale ci pone in un futuro cupo, segnato dalle tempestose scene notturne ben realizzate dalla Serafin. Si tratta del Caravaggio alla fine della sua esperienza umana (anche se la misteriosa morte del 1610 non viene mostrata, e il giovane lettore potrebbe anche rimanere illuso di un happy ending, contraddetto non da informazioni esplicite ma solo dal tono melanconico della conclusione.

L'altra grande litote è quella di ciò che avviene al termine del duello fatale. In questo, anche il giovane lettore può immaginare un omicidio, ma viene lasciato un margine sufficiente per pensare che si tratti solo di un ferimento. Anche in seguito Caravaggio fa riferimento all'accaduto in toni pentiti, ma senza esplicitare l'avvenuta uccisione.

Il segno della Serafin è ottimale nello smussare un po' una certa cupezza che la storia, comunque, conserva, pur nelle necessarie edulcorazioni. Il suo segno è molto cartoonesco, con un segno lontano dal realismo caravaggesco, che funziona a questo proposito per contrasto. La linea tondeggiante, morbida, quasi volutamente infantile con cui i personaggi vengono tratteggiati (con un segno personale, ma coerente con una tendenza dominante oggi nel fumetto) ingentilisce le vicende.

Il segno adottato dall'autrice ovviamente applica una forte semplificazione grafica anche alle opere di Caravaggio, che non sono però centrali nella narrazione - al limite, sugli aspetti artistici, si concentra sulla formazione del pittore e sull'apprendimento della camera oscura. Tuttavia, come si vede nell'esempio sotto, ciò porta a una modifica significativa anche di aspetti importanti della struttura compositiva delle opere caravaggesche, che nel '600 hanno simbolismi molto precisi.







 


Ad esempio, la Madonna Palafrenieri - l'opera più cruciale in questa storia - vede la Madonna schiacciare il capo al serpente, aiutata dal bambino. Se vogliamo, questo rendeva ancor più scandaloso aver usato la procace Lena, con le forme bene in vista, e un fanciullo nudo troppo grandicello (ovviamente, non si entra nel fumetto sul tema della possibile omosessualità di Caravaggio), perché si contraddice la purezza insita in questa vittoria sul male. In effetti, comunque, l'opera non ha un rilievo nella storia, quindi non è un problema sul funzionamento della narrazione, ma sarebbe stata forse interessante una maggiore connessione.

Le elisioni di Gualtieri, come dicevamo, sono piuttosto eleganti nell'alleggerire la storia pur mantenendo una inquietudine di fondo, che i non detti per paradosso aumentano, lasciando molti aspetti nel mistero (anche il finale: al di là di non parlare della morte dell'artista, è lasciato il sospetto aperto su chi sia la causa della sua morte in quest'opera: i cavalieri di Malta, sulla traccia della loro vendetta templare, o i potenti Tomassoni?).

Ma, a parte queste dissimulazioni, ci sono aspetti della vita dell'autore che vengono in parte modificati. Il rapporto con Lena, Maddalena Antonietti, viene romanticizzato fortemente. Fu indubbiamente una storia d'amore potente e Lena fu modella di Caravaggio per la Madonna dei Pellegrini e quella dei Palafrenieri, al centro dell'azione artistica di Caravaggio all'inizio della storia. 

Tuttavia Leda non era solo una modella, pur svolgendo anche questa attività (non possibile a donne di buona famiglia), ma una prostituta d'alto bordo. Tomassoni, similmente, non è un pittore rivale (non mi risulta una sua attività pittorica, che è quindi un aspetto del tutto romanzato) ma un lenone di altissimo livello, che procaccia le prostitute migliori alla corte papale, da cui è protetto.



“Ritratto di una cortigiana”. (1597) olio su tela.


Curioso, anche se legittimo, fare della Lena contesa la causa del duello, quando vi era in modo analogo la Melandroni, unica connessione certa tra Caravaggio e la sua vittima, una prostituta d'alto bordo cardinalizio protetta da Tomassoni. Caravaggio infatti le fa un ritratto per il nobile Strozzi, che si è innamorato di lei e la accolta al suo fianco.

Insomma, il fumetto è riuscito e interessante agli occhi del lettore adulto. Si presta anche all'uso didattico, ma l'accortezza di far comprendere come questo testo, come altri, presentino un significativo elemento romanzato, senza naturalmente poter entrare troppo nel merito. In ogni caso, un possibile primo interessante a Caravaggio tramite il fumetto, che magari può divenire lo spunto per andare a ritrovare, per iniziare, le opere citate dell'autore.


Gli autori

Giulio Antonio Gualtieri ha lavorato molto per la Sergio Bonelli Editore (ha pubblicato soggetti e sceneggiature per le serie Dylan Dog, Dampyr, Tex ed è co/creatore della serie La Divina Congrega), Panini (Topolino), Editoriale Cosmo, Tiwi, Star Comics, Stand by me, Giunti, e l’Aurea Editoriale. Nel 2018 ha sceneggiato We Race, il primo webcomic realizzato da Scuderia Ferrari. A novembre 2020 è uscita la serie televisiva I cavalieri di Castelcorvo, di cui ha co/firmato tutti i soggetti e le sceneggiature, prima produzione italiana distribuita su Disney+. Ha collaborato anche ai testi di Halloweird, produzione Rai andata in onda da ottobre 2021, ed è uno degli autori di Chi si ferma è perduto, serie animata trasmessa da Sky Arte a novembre 2021. Insegna Scrittura Creativa alla Rufa, Rome University of Fine Arts, e alla scuola Acca, sede di Jesi.

Miriam Serafin è nata a Venezia, dove tutt’ora vive e lavora. Dopo aver conseguito gli studi artistici, partecipa ad alcuni workshop tra cui Sarmede dove forma il suo percorso come disegnatrice digitale. Selezionata per diversi anni da Annual di Autori di Immagini, lavora come freelance dal 2017 nell’ambito dell’editoria per ragazzi in Italia e all’estero collaborando con Mondadori, Gribaudo, Harper CollinsUK, Giunti e molti altri.


L'opera

Autori: Gualtieri Giulio Antonio, Miriam Serafin

Titolo: La luce e l'ombra. Caravaggio

Editore: Giunti Editore

Pagine: 128

Ean: 9788809970144

Età di lettura: da 10 anni.