La Piccola Illustrazione del Popolo.
Tra i vari ritrovamenti sui mercatini cuneesi del mio ultimo giro questo è forse il più curioso per i miei interessi di storia letteraria.
Ho infatti ritrovato la raccolta completa, a quanto mi risulta, dei numeri della Piccola Illustrazione del Popolo, inserto dell'Illustrazione del Popolo che a sua volta è un supplemento della Gazzetta del Popolo (1848-1983), giornale allora importante che, con l'Illustrazione, ambiva a far concorrenza alla Domenica del Corriere.
Nel 1925 la Gazzetta viene rilevata dalla SIP (la futura compagnia telefonica) che era filogovernativa, e l'importante giornale torinese divenne filofascista. Il curatore del supplemento divenne a questo punto, nel 1928, il letterato Lorenzo Gigli, cui si deve forse l'idea di un ulteriore special letterario. Gigli è critico e traduttore, il primo a tradurre Conrad e Faulkner da noi; e anche, nel 1933, il primo traduttore di Aldous Huxley e del suo "Mondo Nuovo" (1932).
La "Piccola Illustrazione" è infatti un inserto letterario, piccoli fascicoli con un racconto da conservare, di buona qualità letteraria. Io posseggo 26 numeri tra il 1931 e il 1932. Il primo in assoluto, del 6 dicembre 1931, contiene il racconto fantastico "Il mistero della Pietra Nera" di Conan Doyle, scomparso nel 1930 e padre di quel "giallo" che, dal 1929, col Giallo Mondadori andava spopolando anche in Italia. Seguono "Romanzo", film del 1930 con Greta Garbo che interpreta Rita Cavallini, diva italiana dell'800, da un testo teatrale del 1913 di Edward Sheldon.
Dopo una raccolta di Kipling, l'ultimo numero del 1931 e il primo del 1932 ospitano questo romanzo di fantascienza, unica uscita doppia. Il romanzo è attribuito in modo erroneo a Bruno Rzewuski.
La vera autrice del racconto è stata rinvenuta dalla preziosa Emiliana Cordone che è una vera maga in queste ricerche, e che qui di seguito riporto.
"L'autrice è Juliette Bruno-Ruby, scrittrice, sportiva e regista.
https://fr.wikipedia.org/wiki/Juliette_Bruno-Ruby
In Italia è celebre soprattutto per una citazione sulle donne al volante: "L'automobile è il simbolo della liberazione della donna, e ha fatto, per rompere le sue catene, molto più di tutte le campagne femministe." (1930).
https://www.caradisiac.com/la-garconne-a-100-ans-199081.htm
"Celui qui supprima la mort" uscì nell'aprile 1920 sulla rivista di fantascienza "Je sais tout":
http://www.merveilleuxscientifique.fr/.../je-sais-tout.../
Fu poi pubblicato in volume nel 1921 dalla stessa casa editrice Lafitte.
https://www.abebooks.com/.../SUPPRIMA-MORT.../22242004950/bd
http://merveilleuxscientifiqueunblogfr.unblog.fr/.../lho.../
ma senza le illustrazioni apparse su rivista, opera dell'esule polacco Alex-Ceslas Rzewuski che in Francia intraprese una carriera di disegnatore e scenografo promettente ma brevissima, poiché si convertì nel 1925 alla religione cattolica fino a diventare Domenicano.
https://fr.wikipedia.org/wiki/Alex-Ceslas_Rzewuski
Inserendo su Google il raro termine "Vestiptero" mi ha condotto al file .pdf del numero 5, anno 30, ottobre 1946 della rivista brasiliana "Eu sei todo" (equivalente di "Je sais tout"?) dove fu pubblicato a puntate "O que suprimiu a morte" a firma "J. Bruno-Ruby."
Un applauso dunque ad Emiliana, come al solito.
La novella è molto interessante perché anticipa anche quella che ritengo una svolta cruciale della distopia, "Metropolis" di Thea Von Harbou (1926), reso celebre dalla trasposizione filmica del compagno Fritz Lang. Von Harbou anticipa Huxley (1932), Ayn Rand de "La vita è nostra", (1938), Kallocaina (1940) di Karin Boye, e ovviamente "1984" (1948) di Orwell. Anticipa perfino "Noi" di Zemjatin, considerato il capostipite (composto nel 1921, ma subito censurato - prima opera censurata dalla Russia sovietica) e edito solo nel 1924. Coevo, inoltre, di RUR, distopia di tipo diverso (parla ovviamente anche della rivoluzione del 1917, che è il nucleo seminale del fiorire delle distopie moderne, ma sviluppando il tema più classico del mad doc che crea l'automa ribelle).
Un'opera da approfondire, insomma.
Il primo capitolo, apparso nell'ultimo numero, il 52, del 1931, si intitola "Colui che soppresse la morte", come il romanzo originale, e presenta questo mondo distopico futuro, del 2900 d.C. (il trentesimo secolo). Il mondo è collegato tramite trasporti aerei velocissimi che rende possibile a bassissimo costo spostarsi da un capo all'altro in pochi minuti. I vestiti stessi sono volanti, il "Vestiptero" che genera due ali.
Il professor Giuda Caino è apparso dal nulla, un giovane bellissimo e indubbiamente geniale, e promette col suo istituto scientifico di abolire la morte se il governo mondiale approva il suo trattamento. Dopo una lunga battaglia, cui il protagonista Giusto Topaze, presidente dell'Elite Preparatoria si oppone (i nomi come vediamo sono molto simbolici), la Elite delle Elite nomina tra i 12 reggenti del mondo un esponente favorevole a Giuda Caino che sposta la bilancia con 7 favorevoli e 5 contrari e fa approvare il trattamento.
Lo stesso Giusto Topaze decide alla fine di aderirvi, ossessionato dalla morte.
Passa un secolo. Il siero degli Immortali ha funzionato ma a costi molto gravi.
La terra è sovrappopolata perché pochissimi muoiono. Ogni spazio è coperto da città, anche sottoterra (quelle dei mortali) e sulle acque, i cibi sono divenuti chimici.
Tra gli Immortali si è abbandonata ogni morale, perché non c'è più il timore del giudizio, rimandato a data da destinarsi. I Mortali sono rimasti i devoti religiosi cristiani, che hanno rifiutato l'immortalità, ovviamente disprezzati dagli Immortali.
Topaze, ossessionato dalla bellezza della mortale Grazia Cristal, la fa rapire, facendo imprigionare anche Romano Sanmarco, il suo fidanzato. Se lei non cede alle sue voglie, farà torturare il giovane.
I due riescono a fuggire ingannando Topaze; egli intanto scopre che il nipote Gian-Lupo si è reso immortale e progetta di ucciderlo, essendo l'unico modo di ottenere l'eredità (altro elemento che ha spinto i delitti).
Gian-Lupo cattura lo zio, non uccidendolo subito (probabilmente per estorcergli tutte le sue ricchezze), e anche Topaze riesce a fuggire fortunosamente. Qui finisce il primo fascicolo.
Nel secondo fascicolo, "La rivincita dei Mortali", il protagonista Giusto Topaze si rifugia a Lumen, una città sotterranea dei Mortali. Qui egli si ristabilisce e si organizza e apprezza i Mortali, che vivono una vita più serena nella fede, le donne velate come i primi cristiani (e l'Islam...).
Apprende poi di una conferenza di Caino Giuda al Club degli Atei, centro della Piazza dei Sette Peccati a Bol, una città di nuova costruzione nel Sahara (ad aggravare il tutto, c'è un maledetto raffreddamento globale che sta rendendo inabitabile la fascia lontana dai tropici).
Il professor Caino spiega alla conferenza che ormai i mortali sono troppi, bisogna eliminarli con le moderne armi chimiche che egli ha creato. Topaze riparte alla ricerca di Grazia, è nel mentre raggiunto da Gian-Lupo che tenta di ucciderlo in un duello aereo che vede però la sconfitta del nipote.
Ritrovata Grazia, rifugiatasi in un monastero a Birmingham, egli promette di aiutare lei e i mortali. Egli quindi aiuta a organizzare la difesa della Birmingham sotterranea, che viene però espugnata grazie ai Perforatori (mentre in superficie gli Schiacciatori hanno sostituito i carri armati).
Topaze aiuta grazia a ricongiungersi con Romano, poi parte per Pacifia, la capitale del professor Caino in Corsica (reminiscenza napoleonica?) dove Topaze accetta un ruolo di collaboratore di Caino, che nessuno vuol fare. Caino infatti ha ordinato, sempre per tutelare gli Immortali, la fine della natalità e l'eutanasia di tutti i nuovi nati, suscitando per la prima volta proteste anche negli Immortali (sempre per le limitate risorse).
Topaze l'affronta, avvicinatosi a lui come assistente eutanasico, e scopre che Caino è Lucifero incarnato. Egli è impossibilitato a colpirlo, salvo per un crocifisso che Grazia gli aveva donato. Caino viene eliminato e l'Immortalità finisce. Dopo altri 100 anni il tutto è ritenuto una leggenda.
Un interessante romanzo di fantascienza, insomma, che anticipa vari aspetti delle successive distopie.