Dictionnaire de Mythologie (1745)

 


Negli ultimi tempi, ho sviluppato un interesse per il libro antico.

All'inizio mi sono avvicinato al libro d'epoca del periodo 1900-1945. Un periodo interessante, perché esprime un altro mondo totalmente diverso dal nostro, e di cui è facile trovare varie cose a poco prezzo sui mercatini. 

Per paradosso, era una scelta che nasceva per limitare un po' l'affollamento di libri ormai patologico che caratterizza la mia abitazione. Così mi sono sbarazzato di un po' di scolastica superflua e di doppioni (portati alle postazioni di scambio libri) per creare un minimo di spazio e ho deciso di andare su qualcosa di meno facilmente reperibile, rallentando la crescita delle mie collezioni storiche, in primis di fumetto, ma anche di libri a tema storico, letterario, artistico e di romanzi, collegati anche alla mia professione di insegnante di lettere e storia.

All'interno di questa caccia al libro, all'inizio di quest'anno, al Libro Ritrovato torinese, che è per me una piccola mecca del libro usato, ho rinvenuto nell'edizione di gennaio un testo del '700 a un prezzo irrisorio di cinque euro (corrispondente alla scarsa qualità bibliofila), "Per la solenne, funebre, pietosa pompa". Il titolo risaliva al '700 e, pur non distaccandosi di fatto dal tema religioso prevalente e poco interessante, aveva un taglio originale nel trattare il tema delle Pompe Funebri, con erudizione ancora di tipo barocco come credo sia rimasta in ambito religioso. Nel criticare protestanti ed altri eretici, esaminava anche la sepoltura rituale presso gli antichi e presso i popoli esotici, con un taglio tutto sommato interessante.

Poco tempo dopo, aguzzando maggiormente la vista, ho ritrovato a un paio d'euro questo volume del 1745 all'interno di testi dell'Ottocento di scolastica, dizionari, cose religiose di scarso interesse. Essendo scompleto, è privo di ogni valore; inoltre siamo sempre nell'ambito di un testo d'uso scolastico, un dizionario di mitologia "a uso dei poeti, della storia favolosa, dei bassorilievi, dei quadri, e così via", ma probabilmente anche degli studenti di studi classici. 

Stampato nella Parigi del 1745, presso la Libreria (e stamperia, dunque) Briasson, con l'approvazione del Re, e dedicato alla Scienza e all'Angelo Custode. Si tratta, da quanto ho rinvenuto online, della prima edizione, e l'autore, non citato nel frontespizio, è ad opera dell'abate lionese André Declaustre. La versione del 1785, illustrata, è piuttosto pregiata (ovviamente se completa e in buone condizioni). La sua figura è pressoché ignota, e citata solo nella Biografie Universelle Classique del 1829; non se ne trova altra notizia (né ho tempo o modo di fare ricerche più ampie di quelle delle librerie antiquarie presso i cui siti ho reperito quanto sopra). Declaustre è associato ad altri volumi di erudizione alla metà del '700 ma non si trova una sua biografia organica online.

Il volume inizia dalla lettera G, essendo dalla A alla F sul volume I, che chissà dov'è finito. Si comincia così con Gabalus, la divinità del sole adorata ad Heliopoli e cara anche all'imperatore Eliogabalo, di origini siriane, che se ne volle incarnazione (e a cui si rimanda nel dizionario). Si chiude con le Nymphes, ultimo lemma della lettera E, mentre dalla O alla Z si trovano probabilmente su un terzo e ultimo volume. Interessanti molti lemmi al suo interno, in cui si tratta di Gladiatori e di Geomanzia, di Iside e di Mercurio.

In ogni caso, il ritrovamento di questo secondo volume mi affascina, come al solito, nel farmi riandare con la mente a quel 1745 in cui infuriava la guerra di successione austriaca, con il giovane Federico II di Prussia che sconfiggeva l'Austria mentre Maria Teresa brigava e faceva nominare il marito sacro romano imperatore. E, soprattutto, Diderot e D'Alembert completavano un altro volume enciclopedico, che di lì a poco avrebbe avuto ben più rilievo del mio: l'Encyclopedie illuminista, che sarebbe andata a stampa nel 1751 (e fino al 1772). Ma di questo difficilmente troverò un volume disperso sui mercatini.


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