Da bibliofilo, ancorché spiantato, mi sono interessato ultimamente maggiormente al libro antico e al contempo alla storia della bibliofilia.
Ho approfondito di recente la figura di Gabriel Naudé (1600-1653), il fondatore della bibliofilia moderna. Nato a Parigi da famiglia di modesti funzionari regi, grazie alle sue capacità e a protezioni conseguenti compie ottimi studi parigini, formandosi con docenti di scuola scettica che sono per lui determinanti, e ovviamente anche coi gesuiti. Rifiuta però gli studi teologici e si laurea medico, legato più alla scienza.
Nel 1622 viene incaricato dal Presidente del Parlamento di Parigi di sistemare la sua ricca biblioteca di 8000 volumi; nel farlo va a ideare il suo Advice pour Dresser une Biblioteque (1627).
Si occupa anche dei Rosacroce, che nel 1623 emergono in Francia: scrive le Istruzioni alla Francia sulla verità della storia dei Fratelli della Roze-Croix... Parigi, François Julliot, 1623.
Come spiega Wikipedia, Naudé, "l'uomo che in Francia aveva più letto" (Bayle), il futuro bibliotecario di Mazzarino, colui che in seguito insegnò a Leibniz la classificazione e la gestione dei libri, è il primo teorico di una biblioteca organizzata in modo sistematico. Egli nota che l'interesse degli "studiosi" si è spostato su "Morale e Politica", cioè sulle due scienze di governo di una società civile. Raccomanda una classificazione tematica per i libri: « […] il più facile, il meno intrigato, il più naturale, usato, e che segue le Facoltà di Teologia, Medicina, Giurisprudenza, Storia, Filosofia, Matematica, Lettere e altre."
"Robert Damien ha chiaramente evidenziato l'originalità della riflessione bibliofila di Gabriel Naudé, contenuta non solo nel suo Advis pour dresser une bibliothèque, ma anche nella sua Bibliographia politica (1633): la biblioteca fonda, infatti, una nuova civiltà, una civiltà laica del sapere, perché il progetto biblio-politico di Naudé era quello di "sostituire l'autorità spirituale della Chiesa con l'autorità bibliografica di questa 'macchina' culturale che è la biblioteca"."
Bibliotecario del Cardinal Bagni (1631), è a Roma nel 1632 dove entra nell'Accademia degli Umoristi, che ospita Marino e altri.
Nel 1633 è medico ufficiale di Luigi XIII.
Scrive Scuse per tutti i grandi personaggi che sono stati falsamente sospettati di magia. 1625, L'Aia, Adrian Vlac, 1653. Edition in Libertins du XVIIe siècle, t. I, Gallimard, coll. "Bibliothèque de la Pléiade", 1824 p.
Nel 1639 realizza per Bagni "Considerazioni politiche sui colpi di Stato", un trattato sui colpi di stato copiato in una dozzina di copie, un esempio di machiavellismo perfetto, in cui esamina la Notte di San Bartolomeo (1572) come modello di complotto.
Nel 1642, alla morte del cardinale Bagni, è chiamato come bibliotecario di Mazarino, il potentissimo primo ministro francese subentrato a Richelieu, e gli crea da zero una biblioteca di 40.000 volumi raccolti a poco prezzo sui mercatini dell'usato.
""Sto facendo quello che posso, e forse di più, per portare la biblioteca alla sua perfezione", scrisse nel 1646 a uno dei suoi amici. Dal 1644 al 1647, Naudé viaggiò successivamente attraverso le Fiandre, l'Italia, la Svizzera, la Renania, l'Olanda e l'Inghilterra, e riportò da questi viaggi bibliografici un numero impressionante di opere, spesso rare (in particolare la Bibbia di Gutenberg, pubblicata a Norimberga nel 1455): 14.000 dall'Italia e dalla Svizzera, 4.000, "sia manoscritte che stampate" dalla Germania . Nel 1648 la biblioteca contava tra i 35.000 e i 40.000 volumi ed era, a quel tempo, probabilmente la più grande d'Europa."
Nel 1652 la potente Cristina di Svezia, promotrice dell'Arcadia e del rilancio classicista, lo convoca a Stoccolma per la sua biblioteca, ma egli muore poco dopo.
Naudè insomma fonda uno degli aspetti fondamentali dello stato laico moderno e della sua potenza: la Biblioteca, come strumento neutro di accesso al sapere. Fondamentale per lo stato, e fondamentale per il singolo dotto e uomo di potere, per avere accesso alla conoscenza in modo oggettivo. Interessante questa intersezione, in Naudé, non solo di politica e cultura bibliofila, ma anche cospirazionista ed esoterica.