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Luigi Capuana e la fantascienza


Luigi Capuana, nato a Mineo (Catania) nel 1839, è considerato il teorico del verismo, amico e mentore di Giovanni Verga, che del verismo italiano è il maggior autore. Nell'immaginario collettivo il verismo italiano consolida quella linea di realismo avviata dai Promessi Sposi manzoniani, col rifiuto dell'autore (che pure era curioso di spiritismo) delle "fole nordiche".

Tuttavia Capuana, pur verista indubbiamente, fu anche esploratore convinto del fantastico.

Come noto, nel 1860 si era unito ai Mille di Garibaldi, dedicando poi all'eroe dei due mondi un dramma.

Si avvicinò anche alla fotografia, allora ai primordi, divenendone esperto a livelli di un professionista dell'epoca. Fin da 1862 fu una vera e propria passione a cui dedicò tempo e denaro, costruendosi perfino delle macchine. Nel 1880 si autocostruì un laboratorio fotografico organizzato, definendosi un «maniaco della camera oscura». Anche Verga fu coinvolto in tali esperimenti: e se da un lato ciò rimanda allo spirito positivistico del verismo, esso è anche legato al Capuana che sperimenta sullo spiritismo, con numerose foto di morti e una "foto autoprofetica" in cui si ritrae come defunto (in copertina, invece, una sua foto del 1865).

Capuana si trasferì quindi nel 1864 a Firenze, in procinto di divenire nel 1865 la capitale del nuovo regno unitario. Qui divenne critico letterario della Nazione (1866), il giornale e, nelle sue aspirazioni, probabilmente anche nel senso del Paese.

Nel 1865 compone intanto anche il suo primo racconto, pubblicato poi nel 1867 dalla Nazione stessa:
 “Il dottor Cymbalus”. 

Abbandonato dalla fidanzata per un altro uomo e incapace di sopportare la sofferenza, il giovane William Usinger medita il suicidio. Ma l’amico scienziato Hermann Strauss lo conduce dal dottor Cymbalus, “il più grande dei fisiologi viventi”, il quale priva Usinger del cuore, rendendolo “freddo e insensibile come il marmo”. Ciò ovviamente curerà Usinger dall'amore ma poi lo guiderà alla dissoluzione.

Nell'opera c'è chiaramente un rimando al tema del Mad Doc introdotto da Mary Shelley e ancor più da Hoffman, e sicuramente qualcosa del Poe di Valdemar, e ovviamente anche del Faust di Goethe.

Celebre lo scambio sul diabolico dottor Cymbalus: “– È dunque un Dio quest’uomo? – Uno scienziato; val quasi lo stesso”.

Nel 1868 torna in Sicilia per la morte del padre e vi si trattiene; nel 1875 però, su suggerimento di Verga, si trasferisce di nuovo al nord, a Milano, dove diviene critico letterario del Corriere della Sera. Qui (dove dal 1862 si è affermato lo spirito della Scapigliatura, la boheme letteraria nostrata) nel 1879 pubblica, dedicandolo a Zola, il suo romanzo “Giacinta”, romanzo di formazione negativo, antimanzoniano, che è considerato l'atto di nascita del Verismo.

La protagonista, violentata da piccola, si sposa con un conte che non la considera e diviene amante del debole impiegato Andrea, con cui ha l’unica figlia. Quando questa però muore e lei si accorge della mediocrità di Andrea si uccide. 

Nel 1880 egli raccoglie i suoi saggi letterari su Zola e naturalisti francesi, includendo anche Verga. Egli continuò la sua indagine della psicopatologia umana con “Profumo” (1890) e “Il marchese di Roccaverdina” (1901), l’opera più famosa. Al centro dell’opera, al di là della cornice, vi è sempre la perversione sessuale.

In parallelo a queste opere veriste, tuttavia, vi sono quelle di studio scientifico dello spiritismo. Un caso di sonnambulismo (1880) narra di un caso di preveggenza e dell’uso del  sonnambulismo magnetico per chiarire un affare delittuoso; in Ofelia (1897) si tratta di un assassinio eseguito mediante suggestione ipnotica ; in Creazione (1901) si tratta della creazione di una donna con gli elementali, spiriti capaci di  assumere diverse forme, secondo le teorie della Società teosofica, come spiega Capuana nel saggio Mondo occulto (1896).

Nella Redenzione dei capilavori (1911), è ancora il fluido magnetico ad occupare il centro del racconto, questa volta per infondere vita al personaggio di un quadro; viene da pensare all’Arcivernice (1930) di Pier Lambicchi de Cloruri, uno dei più importanti protofumetti italiani. 

Infine nell’Invisibile (1911), un giovane scienziato riesce a rendersi invisibile grazie alla scienza teosofica e al coadiuvante di certi reagenti chimici.

Nel 1884 egli aveva composto "Spiritismo?" ancora col punto interrogativo; nel 1901 egli invece lo dava come fatto assodato, ritenendo esistere un mondo sovrapposto al nostro di fluidi magnetici, fantasmi ma non solo, profetizzando il Novecento come «Secolo dello spiritismo».

Altri racconti come A una bruna (1897), Il primo maggio del dottor Piccottini (1897), L’eròsmetro (1901), L’incredibile esperimento (1911), La scimmia del professor Schitz (1911), La conquista dell’aria (1911), Due scoperte (1911), L’acciaio vivente (1913) afferiscono a una fantascienza più tradizionale e fisica, assumendo spesso il tema - shelleyiano e hoffmaniano - della generazione della vita in forma artificiale.

Non manca anche il trattamento del tema vampirico con il romanzo "Un vampiro" (1907), in cui il Vampiro esiste come fatto psichico più che fisico.

L’Uomo Nuovo che appare nei racconti di Capuana è quasi sempre una variazione del primo racconto del 1865, in cui si trova un modo per reprimere i sentimenti e generare nuova vita senza le donne, aprendo alla stagione del Superuomo.

Una anticipazione, dunque, di quei temi fantascientifici che saranno propri del Futurismo (1909) di Marinetti, di cui meriterebbe dire qualcosa a parte.

Su Luigi Capuana come autore di fantascienza consiglio


Luigi Capuana scrittore di fantascienza ? 

Leçon tenue lors du Séminaire « Luigi Capuana » (2013) 

Rhur-Universität de Bochum (Germany)

Edwige Comoy Fusaro 

Université Nice Sophia Antipolis (France)


da cui ho tratto le informazioni di questa mia breve nota, assieme a Treccani e Wikipedia.


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