Nuovo Vocabolario Democratico
Questo volumetto del gesuita Lorenzo Ignazio Thiulen (1746-1833) è il mio ultimo recupero che si aggiunge alla mia piccola collezione su Illuminismo e Anti-Illuminismo (e per certi versi si collega, come diremo, alla mia collezione di fantascienza e protofantascienza).
Il Nuovo Vocabolario Filosofico-Democratico è scritto dal suo autore per permettere di comprendere la neolingua rivoluzionaria: dove, cioè, ogni cosa significa esattamente il suo opposto.
La Democrazia è in realtà una tirannide spietata o Demonocrazia, Libertà è ovviamente la più feroce delle schiavitù, legata ai saccheggi dei rivoluzionari, e lo stesso vale di Uguaglianza. L'autore ovviamente parte da una prospettiva reazionaria che lo porterebbe a prediligere un ancien regime probabilmente altrettanto iniquo: ma la sua satira della società creata da Robespierre e dal Terrore è decisamente azzeccata.
Ci sono anche brani che traducono da neolingua a linguaggio tradizionale, per erudire i neofiti. Anche il luogo di edizione, Gelopoli, è interessante, perché è un'utopia immaginata nel '700 da un altro autore minore, Giovanni Maria Lampredi, e non un luogo reale.
Ovviamente, ciò che mi affascina di questo libretto è il suo anticipare molti elementi della satira di 1984 contro lo stalinismo, denunciando come i rivoluzionari totalitari non si limitano alla presa del potere e alla propaganda ordinaria, ma intendono (come volevano anche i giacobini, coi loro calendari riformati e il culto della dea Ragione) modificare radicalmente la cultura e il linguaggio, anche tramite un nuovo vocabolario che, come questo, modifica il pensiero rovesciandolo.
Thiulen, nato a Gotemborg nel 1746, pativa la sua nascita luterana e si convertì al cattolicesimo nel 1770, entrando nell'ordine gesuita, fu poi a Bologna nel 1773 dopo la soppressione dell'ordine. Di fronte al flagello rivoluzionario iniziò a comporre opuscoli come questo volti a smascherare i diabolici giacobini. "Vile satellite del Trono" per i suoi avversari, fece di questo insulto un punto d'onore.