Indicazioni fumettistiche

 È stata pubblicata, in data odierna, la nuova bozza delle "Indicazioni Nazionali per il curricolo - Scuola dell’infanzia e Scuole del Primo ciclo di istruzione". La prima bozza aveva suscitato vivaci discussioni. Da parte mia, al di là di una valutazione più globale sul documento, noto la presenza piuttosto frequente del fumetto, che ottiene sei menzioni (non tantissime, ma non è nemmeno un dato episodico).

La prima menzione si lega al rafforzo della lettura integrale. "La lettura integrale deve sviluppare negli studenti  l’allenamento alla lettura di testi lunghi e, soprattutto, la curiosità di vedere come va a finire la storia (una curiosità che evapora nella lettura antologica). In quest’ottica, sono strumenti ideali la fiaba, il fumetto, il  racconto lungo, il romanzo breve o lungo di avventura o di magia.

Più avanti si parla di testi consigliati, in un elenco molto vasto che va dalla Bibbia all'epica classica e cavalleresca fino a Harry Potter. "Il confronto con le loro trasposizioni teatrali, cinematografiche 

e fumettistiche aiuta inoltre a sviluppare un approccio comparativo e critico ai diversi linguaggi espressivi." si aggiunge: e questo mi colpisce positivamente, poiché è esattamente l'approccio che ho cercato di avere sul fumetto nella mia ricerca didattica alle superiori (mutatis mutandis): non sostituzione del fumetto ma uso per un raffronto e ragionamento stimolante.

"Di questi libri sarà utile parlare in classe, insieme, per esempio 

chiedendo agli studenti di consigliare o sconsigliare il tale o talaltro libro ai propri compagni, argomentando il  proprio parere in maniera chiara ed efficace; oppure incoraggiando racconti alternativi, rielaborazioni, scambi  di personaggi e manipolazioni delle trame, o rielaborazioni figurative o in forma di fumetto, anche con  strumenti multimediali (ma senza eccessi: la parola, scritta e letta, resta la cosa più importante)."

A parte la chiosa finale, legittima per carità ma che mostra una concezione un po' sospettosa verso le forme multimediali, questa proposta operativa va nella direzione di altre cose che ho fatto, specie nel biennio delle superiori (la trasposizione di un testo in un fumetto) e su cui ha lavorato molto il collega Mariano Somà.

I fumetti sono considerati anche come stimolo alla consultazione della biblioteca: "Molti studenti non sono mai entrati  in una biblioteca, hanno paura di entrarci, non hanno una tessera, non sanno che in biblioteca possono trovare  non solo libri ma anche periodici, giornali, fumetti: è bene che l’insegnante li aiuti a prendere confidenza con  questo fondamentale ambiente di apprendimento."

Alla fine, tra gli obiettivi di lettura, coerentemente c'è:

"Comprendere testi narrativi e biografici; leggere e interpretare storie, fumetti e biografie semplici."

Anche nella didattica del francese si menziona il fumetto:

"Diversi ambiti  disciplinari si offrono come adatti a progettualità trasversali con il francese (letteratura, cinema, fumetto, musica contemporanea, arti figurative, discipline riconducibili alle scienze naturali, all’ecologia, alla  cittadinanza e all’uguaglianza sociale). Non so se l'accenno è generico o meno, ma in effetti il fumetto franco-belga ha una tradizione di primo livello.

Mi domando ora se già le indicazioni nazionali precedenti includessero tali riferimenti, e in modo tutto sommato sistematico come qui.

Resta un impianto generale, ovviamente, che lascia perplessi molti pedagogisti e insegnanti sul campo, e personalmente non mi convince l'idea della storia come connessa solo alla tradizione dell'occidente ("Solo l'Occidente conosce la Storia", si apre perentorio il capitolo relativo a questa disciplina). Ma, sul fumetto, un attenzione maggiore mi sembra da ricercare, al di là di queste indicazioni nello specifico.

Per curiosità, ho controllato anche le indicazioni per la scuola dell'infanzia vigenti, del 2012, consultabili sul sito del Ministero, che verrebbero revisionate dalla proposta ora in bozza. Il fumetto in effetti è meno presente, poiché se ne tratta in arte (viceversa, non è inserito in arte ma solo in italiano e, in misura minore, in lingua straniera nelle nuove indicazioni, almeno esplicitamente) dove si chiede all'allievo di saperne decodificare i codici, le sequenze narrative e comprendere il contenuto. Anche negli obiettivi vi è solo la comprensione del testo fumettistico, non elementi di produzione a fine didattico come qui (poi, naturalmente, possono essere attuati da docente, ovviamente, per "smontare la macchina" e capire meglio facendo; ma non era suggerito). Inoltre, il fumetto era associato al cinema e all'audiovisivo nell'obiettivo, comprimendolo obiettivamente in una macro-categoria multimediale. Questo probabilmente anche perché la Bozza 2025 (ed è una critica che alcuni le muovono) è più "prescrittiva", dà indicazioni più ampie e dettagliate, per alcuni quasi reintroducendo surrettiziamente i "programmi" invece delle "indicazioni".

Nelle indicazioni delle scuole medie non si parla di fumetto, ma in Italiano tra gli obiettivi è indicato "Produce testi multimediali, utilizzando in modo efficace l’accostamento dei linguaggi verbali con quelli iconici e sonori.", dove nel primo caso (linguaggio verbale e linguaggio iconico) è evidente il rimando al fumetto o perlomeno al testo illustrato.

Nelle Linee Guida degli istituti tecnici, similmente, sia economici che tecnologici, non vi è un rimando al fumetto ma tra le tipologie di testi si parla anche di "utilizzare e produrre strumenti di comunicazione visiva e multimediale", di cui il fumetto e l'arte sequenziale sono la forma-base (testo + immagine). Lo stesso vale per le Linee Guida dei professionali, che hanno la stessa formulazione. 

L'impressione, naturalmente, è che si parli soprattutto del fatto che lo studente debba saper fare, se necessario, una essenziale presentazione in powerpoint o simili in grado di aiutarsi nell'esposizione, anche magari nel suo futuro ambito professionale, o redigere un testo corredato di immagini o anche, ormai, un blog o sito professionale. Tuttavia il fumetto di certo rientra in questi linguaggi, e creare un fumetto (e saperlo leggere) è indubbiamente utile a tale scopo.

Per quanto riguarda i Licei, vi è una menzione esplicita solo nel liceo artistico, dove si dice giustamente che "è auspicabile inoltre contemplare le tipologie di elaborazione grafico-pittorica di tipo “narrativo” come il fumetto, l’illustrazione...", a parte quel "narrativo" tra virgolette. Altrimenti, il riferimento agli strumenti di comunicazione multimediale sparisce (cosa che non lo rende ovviamente proibito, ma funzionale, nella libertà didattica, agli altri obiettivi, e quindi certo in parte accantonato).



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