Oneiros 2
Seconda e ultima stagione di Sandman su Netflix. Per ora la prima tranche, i primi sei episodi su dodici, con cui si procede nella storia di Oneiros così come appare nel fumetto originale (1989-1996), ritenuto da molti il massimo epos fumettistico.
L'Oneiros 2
esce in un momento curioso, dopo il crollo di Neil Gaiman (fortemente sovrapposto alla sua creatura) che, causa una serie di note accuse, è in una fase di sua cancellazione (probabilmente irreversibile, indipendentemente dall'esito processuale) da parte del mondo del fumetto, esattamente come l'incarnazione di Oneiros che Gaiman descrive è alla fine del suo ciclo vitale: sfuggito agli occultisti che l'hanno incatenato per 106 anni, egli tuttavia è uscito cambiato dall'esperienza e ciò lo spinge a voler chiudere le due questioni con la regina Nala dei primi uomini (una vicenda di diecimila anni prima, all'inizio dell'umanità e forse del suo regno) e a cascata il problema del figlio Orfeo (di 2500 anni prima), cosa che lo condurrà alla sua fine.
Sembra quindi di vedere descritta in parallelo la graduale, inevitabile caduta del dio dei sogni fumettistico e del suo creatore. La serie tv è molto più critica del fumetto, a mio avviso, nel rappresentare Oneiros come segnato dai suoi continui errori narcisistici (in questa stagione si mantiene in positivo, ma nel passato, soltanto il suo ruolo nell'influenzare Shakespeare nel fargli ricucire la scissione tra mondo fantastico e mondo "reale" ormai consumatasi nell'antichità). Anche la sua discesa agli inferi - per ricercare l'amata Nala, che lui stesso ha collocato lì - che conduce all'ottenimento degli inferi come dono avvelenato pare mostrare il suo errore nel non assegnare ai demoni l'inferno, la terra del loro popolo.
La rappresentazione dell'inferno dantesco, che in Gaiman era piu' originale, perde un po' per contro la sua complessità (sparisce il fatto che i dannati siano agli inferi per la loro stessa volontà, che falsamente proiettano su Lucifer). La compattazione di quello che nel fumetto era diluito sottolinea le simmetrie simboliche dell'opera, come il fatto che subito dopo la discesa all'inferno e ritorno Morfeo parta alla ricerca di Distruzione, il fratello perduto, accompagnato da Delirio: il livello simbolico era evidente anche nell'originale ma qui mi pare piu' sottolineato. E molto simmetrico è il fatto che Morfeo sia padre di Orfeo in Gaiman (in virtu' penso di una volutamente falsa connessione etimologica), la parallela ricerca che compie nella ricerca di Distruzione: infatti in questo modo Morfeo sfida le Benevole e avvia così il suo Ragnarok personale, che vedremo credo nella seconda parte conclusiva. Orfeo (e non Apollo, nel mito di Gaiman) aveva avuto Morfeo con Calliope, musa poi schiavizzata dallo scrittore finto-progressista Madoc (come visto nella prima stagione) il quale la costringe a cederle il suo potere fino a che Oneiros non interviene e non cancella il suo Chaos Magick.
Una serie interessante, dunque, e nel complesso fedele all'originale, in attesa della sua conclusione.
Barber.
Una serie interessante, dunque, e nel complesso fedele all'originale, in attesa della sua conclusione.
Barber.