Lo Scarabocchiatore a fumetti, Volume 2




Dopo il buon successo del primo numero della loro rivista a fumetti, l'associazione "Lo Scarabocchiatore" fondata dal vulcanico Mirko Leo ritorna con un secondo, interessante volume.

Del primo numero avevo parlato qui:

LO SCARABOCCHIATORE, A FUMETTI! (fumettismi.blogspot.com)

E qui:

Lo Scarabocchiatore: nuova rivista a fumetti. (fumettismi.blogspot.com)

La formula resta per molti versi simile, dato che si tratta indubbiamente di una idea originale e che funziona: far incontrare grandi nomi del fumetto italiano con altri esordienti o comunque meno famosi. 

Si tratta da sempre di una delle principali ragion d'essere della rivista a fumetti, un genere però che, dopo il successo negli anni '70 e '80, è declinata in favore dell'albo autoconclusivo bonelliano o bonellide in edicola. In questo modo per molti versi Lo Scarabocchiatore viene a coprire un vuoto.

Il merito de Lo Scarabocchiatore è quello di essersi costruito nel tempo una notevole credibilità presso le maggior editrici italiane, con operazioni congiunte di livello con Bonelli e Astorina (Diabolik).



Anche questo numero non fa eccezione, e vede alcune presenze di alto livello, e non solo del fumetto seriale. La rivista, brossurata fresata, è composta da 230 pagine contenenti storie autoconclusive. 

Le due cover sono di Gipi, il principale nome del fumetto d'autore odierno, e di Franco Brambilla, autore delle cover Urania. Notevole anche l'omaggio a Tintin di Marco K. Galli.

 



Massimiliano Vitiello firma invece una cover interna in seconda di copertina, oltre a presentare all'interno una storia particolarmente delicata, sia nella trama che nel segno elegante ed etereo.





Notevoli e quasi simboliche le storie d'apertura:





Mario Gomboli (direttore generale Astorina) è presente con una Storia di DIABOLIK in compagnia degli autori e colleghi di avventure del calibro di Alfredo Castelli e Giancarlo Alessandrini, che reintepretano da par loro la figura diabolika; ironizzando con eleganza sulle convenzioni del genere.





Michele Masiero (Direttore Editoriale Sergio Bonelli Editore) è invece presente con una storia inedita cyberpunk, “LA MENTE CHE CANCELLA”, prima parte, disegnata dal Fumettista bonelliano Giancarlo Olivares. Si tratta di un cyberpunk molto buono, che riprende anch'esso tutte le convenzioni del genere, con citazionismi e rimandi ai grandi archetipi, ma nel tono cupo e serio del cyberpunk "alla Nathan Never".



 


Nivel Manara, sorella del celebre Milo, è presente con un estratto di storia inedita “LA PIRAMIDE DELLA FOLLIA” del famoso e storico personaggio “GENIUS” raccolta in uno spillato di 28 pagine - allegato alla Rivista.





Marco Bianchini invece è con una storia inedita “L’ODISSEA DI VERONICA”, storia erotica raccolta in uno spillato di 28 pagine - allegato alla Rivista.



Sulla rivista, invece, abbiamo altri nomi di alto livello come Giuseppe Di Bernardo, forse il maestro del fumetto esoterico della sua generazione (anche se oggi ha un po' accantonato tali tematiche, da cui si è distanziato nel suo notevole "mostro di Firenze"), che propone “L’Occhio di Orus”, della sua Desdemona Metus, la principale eroina del fumetto esoterico anni '90.







Altro pezzo da novanta del "fumetto esoterico" che piace a me è Andrea Cavaletto, qui presente con Enrico Teodorani con una storia cupa e brutale come piace all'autore. Cavaletto, celebre come sceneggiatore horror (tra i principali in forza a Dylan Dog, e autore in proprio di un horror ancora più cupo e terrifico) è qui presente come disegnatore, su sceneggiatura di Teodorani, nome storico della letteratura di genere, a fumetti e non. Un aspetto prezioso, perché Cavaletto ha un ottimo segno, crudo e duro, perfetta simmetria del suo stile di sceneggiatore, ma la sua produzione disegnata è limitata, essendo ormai prevalente l'attività di sceneggiatura e di scrittura.




Manuel Bruno e Andrea Guglielmino propongono una rilettura moderna di Cappuccetto Rosso, con elementi dark originali, e una ironica storia di humour nero sui Mostri in Frac. Guglielmino, critico in ambito cinematografico, si sta sempre più indirizzando al genere anche nel fumetto, a partire da Samuel Stern dove ha scritto cose interessanti.




Potente l'omaggio di  Maicol & Mirko, che va a riflettere sul senso di fare, ma anche di essere, "fumetti". Il nome più importante dell'attuale fumetto comico (c'è anche nella rivista un simpatico omaggio di Silvia Ziche, ma che va più nella direzione di un semplice saluto agli autori e lettori) che introduce i fumetti di tipo umoristico, presenti in buon numero nella seconda sezione dell'albo.





Notevoli ancora la storia sulla ludopatia di Pontrelli, l'Earl Foureyes di Zattera che torna mescolando il noir alla sf spaziale classica, come anche la storia di Paolo Massagli, un omaggio a Dylan Dog "senza citare Dylan Dog", con un citazionismo carpiato che risale direttamente al modello di Cagliostro ripreso da Sclavi, per una interpretazione col giusto grado di morbido dark secondo il suo originale stile.





Contributi anche di Andrea Dentuto, che realizza un manga composto anche secondo le regole di lettura inversa rispetto all'occidentale (è posto come ultimo testo fumettistico, o primo ovviamente se adottiamo la lettura nipponica).

Tra gli autori big si annovera ancora William Bondi, maestro di un elegante fumetto erotico, che qui propone una sua Elizabeth, piratessa softcore in ironiche avventure dal sapore gulliveriano, a tratti. Anche Roberto Fabris propone un erotismo declinato in un fantasy qui delineato in un bianco e nero in ligne claire. Sarebbe interessante vedere queste tavole in colore, perché l'eros beneficia molto di un adeguato cromatismo. La storia è comunque interessante e il segno elegante. 



Sono presenti poi numerosi artisti tesserati, tra cui Giulio Ingrosso, Fabio Fiorebello, Luca Pozza, Marco Natale, Paolo Massagli, Massimiliano Vitiello & Alessio Corbella, Alessandro De Leo, Bjorn Giordano, Walton Zed, Damiano Perrone, Marco Ferrandino e Fabrizio Quartieri, Giulia Cavarretta, Marco Salerno, Roberto Fabbris, Chris Pace e Domitilla Costa, Martina Fontanini, Roberto Serafini, Gaia Cerillo, Manuel Bruno. 

Come si vede, l'ampiezza è tale che non di tutti è possibile relazionare qui, ma i lavori sono sempre di buon livello. Resta la scelta, legittima e anzi tipica delle riviste, di una antologia varia, che spazia dall'avventuroso all'umoristico, con una attenzione maggiore per l'eros di qualità e la presenza al solito di un sostanzioso filone horror e sci/fi. in questo ambito si distinguono anche le storie di Luca Pozza, con una interessante "Waterloo 2099"; Fiorabello spazia su ronin e samurai, Walton Zed offre un horror a colori dalle tinte molto cupe e sanguigne, in una declinazione del fumetto non umoristico diversa dagli altri autori che prediligono il B/N (a colori anche la SF di "Ritorno dall'oblio" di Martina Fontanini, con un segno che pare guardare a certi comics USA non strettamente supereroici). 

Il Popeye di Salerno è un mash-up divertente tra nazisti, Braccio di Ferro e altri spunti, condotto con divertita ironia in segno bonellide e generose "scene di menare". Roberto Serafini sceglie invece una storia intimista, ben condotta, nel segno bonelliano.

Toccante e sui generis invece la breve - quattro vignette, una pagina l'una - di Giulio Ingrosso, con una essenzialità zen capace di colpire nel segno, anche grazie a un disegno accurato ed evocativo. 

Tra gli umoristici, oltre i big, divertente il medioevo comico di Marco Ferrandino e Fabrizio Quartieri (di Ferrandino, nel fumetto di registro "serio", è notevole il recentemente uscito "Munch"), mentre Gaia Ferilo ci porta nel mondo faraonico riletto con ironia e Marco Natale rielabora il tema della damsell in distress in chiave humour. Tutti e tre, sia pure in modi diversi, ricorrono al colore.

Se già il primo numero mostrava quindi le caratteristiche che abbiamo qui ritrovato, in questo secondo volume si nota un processo di crescita ulteriore. Già nel precedente volume vi erano storie a fumetti di alto livello, sia per i maestri dell'arte coinvolti che per molti esordienti o autori meno noti comunque di alto livello. Tuttavia mi pare che in questo volume l'innalzamento della qualità sia evidente, e anche tutte le storie di autori meno celebri siano di fattura molto buona, oltre ovviamente a quelle dei big del fumetto italiano, la cui bravura è fuori discussione.

Trovo poi molto migliorata, personalmente, la grafica. Il primo volume aveva avuto su questo aspetto alcuni aspetti meno convincenti, cosa comprensibile anche per via della complessità dell'operazione: qui invece l'impaginazione, ben rivisitata, è chiara e funzionale, e introduce bene i singoli autori, permettendo al lettore di farsene una idea al meglio, fornendogli le prime importanti informazioni sulla loro arte.

Ci troviamo insomma di fronte a un prodotto di livello alto, utile per permettere al pubblico una ricognizione di autori storici e di nuovi nomi da tenere d'occhio, in un'opera di pregio.

Il Presidente dell’Associazione “Lo Scarabocchiatore”, Mirko Leo, infatti afferma:

"Dopo il primo passo fatto con lo scorso volume, dove ci siamo impegnati affinché ogni storia presente potesse essere letta con entusiasmo, oggi, questo nuovo format “Lo Scarabocchiatore a FUMETTI”, con il secondo volume vuole confermare la sua presenza nel panorama del fumetto italiano, poiché la rivista non è per noi un punto di arrivo ma un nuovo approdo dal quale salpare verso nuove rotte da esplorare con la nostra ciurma composta da pirati creativi".

Il volume è in preordine dal 21 giugno al 5 agosto, sul sito www.loscarabocchiatore.it