Samuel Stern - Ritorno al girone / Un'analisi

 



LORENZO BARBERIS


In edicola il numero 45 di Samuel Stern, che si avvicina a grandi falcate al traguardo del mezzo centinaio di numeri. Un albo che ho trovato particolarmente riuscito, a partire dalla bella cover. Samuel Stern si è sempre caratterizzato per copertine ad effetto, sia grazie al logo, essenziale, efficace e un po' provocatorio con quella croce rovesciata, sia con una composizione fortemente ad impatto nel montaggio della tavola. 

Questa cover non fa eccezione, e aggiunge però un elemento decisamente "diabolico" (come si addice a un fumetto di esorcismi e possessioni), coerente con la storia che troveremo all'interno. Abbiamo infatti ricostruita la Natività oscura che troveremo nell'albo, con uno stile compositivo che rimanda un po' alla Natività del Caravaggio. Qui al posto del bue e dell'asinello troviamo due caproni diabolici in primo piano, e sullo sfondo la partoriente posseduta aiutata da Samuel Stern e da un demone. Una scena oggettivamente abbastanza forte, e rispondente a quel che troveremo all'interno. Qui la cover "nuda" per ammirare al meglio la composizione:




"Ritorno al Girone" è il riuscito sequel dell'ottavo albo della serie, "Il secondo girone", soggetto e sceneggiatura di Andrea Guglielmino e disegni di Stefano Manieri anche in questo caso. Qui quanto avevo scritto del primo numero, che avevo particolarmente apprezzato per il modo in cui la coppia artistica aveva saputo interpretare bene le sfumature esoteriche di Samuel Stern:

Samuel Stern - Il secondo girone / un'analisi (fumettismi.blogspot.com)


Il claim del numero riassume quanto avvenuto nella puntata precedente, che viene anche rievocato all'inizio dell'albo. Il fumetto è quindi leggibile anche senza avere il numero precedente, anche se consiglio di prenderlo e, se lo si ha, di rileggerlo. Al Secondo Girone, l'immaginario night club dei Freak di Edimburgo, la morte di Selene, Astra, sua sorella, ha ereditato il demone che la tormentava, scoprendo al contempo di essere incinta. Samuel e Duncan si trovano così di fronte a un terribile conflitto: esorcizzare il male, causando quasi certamente la morte di Astra, debilitata e sofferente, e della bambina che portava in grembo o attendere.

Nell'analisi mi soffermerò particolarmente sull'aspetto che mi è caro, ovvero sui rimandi esoterici dell'albo, che sono in questo caso particolarmente stratificati e opportuni. Per tale ragione consiglio senz'altro di procurarsi e leggere prima il volume, e poi, volendo, tornare qui per una guida al "secondo livello" di lettura. Per quanto quella che segue non sia una analisi passo passo, e non faccia quasi rimando a elementi di trama, ci potrebbero essere ovviamente delle anticipazioni e spoiler.



Predominanza del femminile nell'albo come inclusione anche del principio maschile.


L'albo è abilmente giocato sui temi esoterici, come tipico di Guglielmino, con la solita alta qualità di scrittura supportata ottimamente dal disegno di Manieri, estremamente efficace nel rendere l'orrore inquietante e morboso dell'ambientazione senza eccedere.

Torna il "Second Circle" con la sua Madame Luthere, con Toulouse-Lautrec e tutti gli altri elementi che avevamo già apprezzato nella prima storia.

Si mantiene come detto anche il gusto del gioco esoterico, anche tramite citazioni ben piazzate, come quella d'apertura della Tigre di William Blake, simbolo diabolico di "fearful symmethry" speculare all'Agnello (che, non dichiarato, nell'albo potrebbe essere la bambina che deve nascere).



La simmetria inquietante in Moore e Gibbons, nei personaggio (Rorschach, e non solo) ma anche nel montaggio.


Già Alan Moore, in Watchmen, usava ampiamente questo simbolismo della "simmetria terribile", diabolica (le cattedrali medioevali non potevano mai esser pienamente simmetriche, poiché tale perfezione è sfida a Dio, quindi diabolica se ad opera di una creatura), citando apertamente anche Blake a molti livelli, inclusa la menzione esplicita della lirica suddetta.

In questo albo di "ritorno" gli autori giocano abilmente con la natura stessa del sequel, proponendo un albo che ha una sua natura duplice, come è in fondo duplice fin dal nome il Second Circle. Per la menzione del due, ovviamente, ma anche per l'ambivalenza di nome (che appare nelle immagini) e traduzione italiana nei dialoghi, Cerchio / Girone. Se il Secondo Cerchio è correttamente quello dei Lussuriosi (che potrebbero essere i freak), il Secondo Girone è in Dante quello di Scialacquatori e Suicidi, che potrebbero essere i clienti che qui sperperano le loro ricchezze (mentre lo spettro del suicidio aleggia su tutti come minaccia).



Gli arcani principali in gioco


La dualità sta anche nel simbolo grafico del logo del locale, un cerchio con le corna: simbolo diabolico, in teoria, ma anche simbolo delle corna lunari di Ishtar e Isis. Astra e Selene, le due gemelle, sono simboli della dea, gemelle siamesi separate, dove non a caso si ribadisce che Astra, la superstite, è "quella solare": riferimento di carattere, ma che rimanda al potere sul Sole e sulla Luna dell'antica dea matriarcale, prima del dividersi dei ruoli sull'asse maschio / femmina con i culti patriarcali. Astra è poi letteralmente Ishtar, in cui vi è la radice del termine "astro", così come Selene è il nome greco della dea lunare titanide, sorella di Helios.

Il tema del Sol-Lune del resto è caro all'esoterismo fumettistico, ampiamente ripreso da Jodorowski e Moebius nel loro potente Ciclo dell'Incal, dove il SoLune deve prendere il posto dell'EmperorAtriz destinata a morire. Una sostituzione di figure tarologiche, di cui Jodorowski è il massimo esperto moderno (restauratore del Tarocco di Marsiglia sia in senso filologico che iniziatico). Qui l'elemento è presente, tramite il rimando agli archetipi, ma più sottile.



SoLune di Jodorowski / Moebius. Notare l'evocazione con esacolo...


Questa figura duplice, androgina rimanda al ReBis, il duplice sovrano dell'Alchimia, simbolo del compimento della Grande Opera alchemica (in senso di magica proto-chimica, ma ancor più in quello junghiano, spirituale, di metamorfosi guidata del sé dell'iniziato).

Da notare come anche le figure maschili rimandano al tema della Stella (il sole) e le Stelle (nella pluralità di astri), entrambi esoterici e tarologici. David, principio distruttore, è pero il re della stirpe d'Israele, da cui si genera la Stella di David, esotericamente il Sigillo di Salomone, la stella a sei punte racchiusa in un cerchio, divenuta simbolo di Israele ma da sempre, come "chiave di Salomone", strumento per difendersi dai demoni o imprigionarli.

Samuel Stern rimanda sia alla stella (in tedesco, "Stern", appunto), sia alla cultura ebraica, dove ovviamente Samuel è il profeta che sceglie prima Saul, provvisoriamente, poi David in modo definitivo come sovrano del popolo ebraico (e per quanto David crei la stirpe davidica anch'egli poi commetterà gravi colpe agli occhi di Dio, causando danno al suo popolo: "la spada non si allontanerà mai da Israele" per colpa sua. Su scala minore, anche David in questa storia pare rimandare alla stessa condanna). Samuel, profeta (come Stern, in grado di vedere oltre alle persone normali) è anche "giudice" (come Stern, che può "giudicare" e condannare i demoni a tornare nel loro inferno doloroso).



La Pietà di Stern


I rimandi ebraici, presenti e duplici nelle figure maschili (Samuel/David), rimandano ovviamente al tema cristologico evocato dalla copertina (e qui parimenti rovesciato, reso duplice). Ma all'interno dell'albo, con un eccellente disegno di Manieri in stato di grazia, appare un ulteriore rovesciamento: non solo la Natalità ma anche la Pietà, la fine del mythos cristiano. Anche qui, ovviamente, ribaltato: non la pietà materna sul figlio divino, ma la pietà di Stern sulla maternità dolente segnata dal demoniaco. "Stern", nella sua essenza di giudice che dovrebbe esser implacabile dei demoni, rimanda anche a "Severo" in inglese: quindi il farne attore di una Pietà verso una maternità demonica è un ulteriore rovesciamento simbolico interno (da notare che la donna non viene mostrata in volto, in modo che è sia la madre umana che quella demone al contempo).





Anche la figura del San Cristoforo Cinocefalo, reale devozione del cristianesimo delle origini, qui venerata dai "circlers" e già presente nel primo albo, si collega bene a tutto questo: ovviamente, sottolinea la trasmutazione dei vecchi riti nei nuovi, di Anubi e altre figure che vengono cristianizzate, ma ha anche una forte valenza lunare. Non a caso, il tarocco della Luna, nella figurazione originale, mostra la devozione dei cani verso l'astro. Se, inoltre, uniamo la croce del Cristoforo cinocefalo dell'albo con il Cerchio che è il logo del locale Second Circle otteniamo la Monas Ieroglifica di Dee.





Anche la figura di Stimmler rimanda in parte al cristologico, nella prima metà del nome che pare rimandare alle Stimmate e che nella seconda sembra fondersi a Himmler: due aspetti che rimandano da un lato al suo ruolo negativo nella cristologia (è colui che genera le stigmate negli esseri viventi su cui indaga) dall'altro agli esperimenti nazisti sui diversi.

La mescolanza di questi elementi di sacro ed esoterico, di maternità e possessione, creano un dualismo inevitabilmente disturbante. Ma il merito di Guglielmino - e, in questo, ancor più di Manieri, poiché la resa visiva è estremamente delicata - sta nel dare, nei limiti dell'albo, una interpretazione rispettosa, non pruriginosa, pur avventurandosi, come l'horror deve fare, nei terreni dell'unheimlich.

Il montaggio delle tavole è impeccabile, e conferisce il giusto senso di dinamismo: ma è soprattutto la cupa, dolente bellezza del disegno, di cui ho fornito qui alcuni esempi, che contribuisce alla riuscita resa di questo gusto decadente dell'albo.

Si riesce, con questo elegante equilibrio di testo e disegno (un altro dualismo...), a evitare sia lo schematismo più semplice (che sarebbe magari epico, ma non "esoterico") dei demoni semplicemente malvagi e distruttori; ma nemmeno l'opposto (ampiamente codificato nella letteratura moderna, e che nel fumetto italiano, dal 1986, è l'ineludibile modello sclaviano) del patetismo per cui il demone è il "povero diavolo" buono (lo stesso Sclavi ovviamente, in modo magistrale, gioca su questo rovesciamento e non lo attua sempre, e avverte i suoi discepoli di "liberarsi dallo sclavismo" di una riproposizione semplicistica del modello).




Violazione/ Protezione demoniaca nel rapporto con Astra posseduta.


Nel personaggio del demone-madre (che, possedendo la madre carnale incinta, è anche il suo "secondo ospite"...) si sviluppa tutta questa ambiguità con finezza: demone umanizzato dalla maternità, ma comunque madre diabolica e quindi mai risolvibile in modo sereno.

Il tema dell'equilibrio e della simmetria torna poi in molti dettagli, della trama e anche del disegno, e non li sveliamo tutti anche per non eccedere in spoiler: Samuel si tramuta in Padre Duncan a un certo punto, la parola d'ordine è Omorfia ("bellezza" in senso formale in greco, come buona proporzione di forma); due personaggi importanti, che hanno uno sviluppo di storia simmetrico, presentano elementi duplici.

Il passaggio alla "nuova SoLune" è segnato dal polo positivo, la nascita di Alba, termine che rimanda nuovamente al sorgere del Sole, alla nascita del "bambino cosmico" (o, in questo caso, "bambina cosmica", magari anche nel senso di un rinnovarsi auspicato al femminile degli archetipi).





Detto di tutti questi simbolismi, che sono il pregio a mio avviso dell'albo, permane come anche molti altri hanno evidenziato un ottimo "primo livello" di azione in un contesto di horror sovrannaturale, con una storia avvincente narrata con un ritmo "americano" anche nelle tavole dal montaggio serrato ed efficace, di cui abbiamo dato qualche esempio a corredo dell'analisi. La chiusura è nel segno della continuity tipica di Samuel Stern, nell'attesa di un nuovo ritorno su questi temi da parte di Guglielmino, volto magari a esplorare i temi del Triadico.