Bosco, Nobile, "Panoptikon 2" (Claire de Lune 2025)


Ho avuto il piacere di leggere anche il secondo e conclusivo capitolo di "Panoptikon", intitolato Anodos, come il primo era Katodos, di cui avevo scritto qui:

Bosco, Nobili, "Panoptikon", vol. 1 di 2 (Claire de Lune, 2024)


Si tratta di un fumetto uscito per il mercato francese della Bande Dessinée, presso la collana Etoile Filante dell'editrice Claire de Lune; i due autori però sono italiani, lo sceneggiatore Camillo Bosco e il disegnatore Salvatore Nobile.

Ho avuto modo di conoscere e apprezzare molto Camillo Bosco per il suo ruolo di storico e critico del fumetto, che ha svolto in ambito accademico e anche organizzando, per alcuni anni, il festival fumettistico torinese "Cerea!", che era un'occasione preziosa di confronto fumettistico piemontese (a margine: Torino Comics, pur spettacolare nel cosplay, su cui ha forse l'eccellenza italiana, si è volto anche logicamente molto più al lato ultrapop del fumetto, come anche gli eventi locali quali il Savix. Un evento di taglio culturale sul fumetto, a Torino, sarebbe indubbiamente prezioso).

Qui, come già nel primo capitolo, Bosco passa dalla teoria alla pratica, a mio avviso con un risultato particolarmente riuscito, che si leggeva già nell'esordio della prima parte e si conferma in questa conclusione nella seconda (come avevo già avuto modo di dire nella prima recensione, molti elementi ricordano il Nome della Rosa: curiosamente in un certo senso, e ovviamente su una scala meno epocale, Bosco fa qui lo stesso passaggio di Eco dalla teoria semiotica alla pratica, e in ugual modo in maniera pienamente riuscita).

Non conosco invece personalmente Salvatore Nobile, che fa però in entrambi i capitoli un lavoro notevole, di cui parleremo in seguito. Al di là di quanto posso dire io, penso possano parlare le immagini che qui ho condiviso, tratte da quelle diffuse sui social in promozione di questo fumetto.

Innanzitutto, lascio il rimando alla mia precedente recensione, utile per riannodare i fili:

Bosco, Nobili, "Panoptikon", vol. 1 di 2 (Claire de Lune, 2024)


Qui, invece, riporto anche l'intervista de Lo Spazio Bianco, in cui i due autori parlano direttamente dell'esperienza del fumetto stesso:

https://www.lospaziobianco.it/camillo-bosco-e-salvatore-nobile-raccontano-panoptikon/


Veniamo dunque a questa seconda parte.



Avevamo lasciato i monaci protagonisti della storia nell'atto di tentare la scalata al Panoptikon anche per risolvere alcuni delitti avvenuti all'abbazia che lo custodisce, ma anche per la loro curiosità di studiosi verso questo manufatto in grado di garantire una conoscenza assoluta (e che, oltre a quest'ordine iniziatico della chiesa di questo mondo fantastico, interessa anche il potente Impero con essa alleato nella classica e ambivalente alleanza trono-altare).

Da questo riassunto, come si può intuire, il parallelo col Nome della Rosa viene spontaneo, anche se la storia, e non solo per la collocazione in un mondo fantastico, ha una sua autonomia di sviluppo (si tratta semplicemente, come già detto nel primo pezzo, di grandi archetipi, che del resto Eco sviluppa da Borges e dalla sua babelica biblioteca).

Si intuisce anche come il tema, narrativo e visivo a un tempo, della prima parte del secondo capitolo della storia è l'Ascesa, una ascesa vertiginosa, come evocata già dalla bella ed icastica copertina, sempre di mano di Nobile.

I due autori riescono a creare una situazione ascensionale in cui gli elementi mistici e simbolici sono piu' evidenti. Nella prima parte infatti predominava una dimensione corale della storia, con l'attenzione ai meccanismi interni dell'abbazia, la lotta tra gerarchie e tra correnti (innovatori e conservatori, in sintesi), tra impero e clero, tratteggiato con efficacia (venivano in mente i machiavellismi di un Games Of Thrones, con meno enfasi sulla violenza - pur presente - dato il contesto).

Qui invece abbiamo solo pochi monaci che danno la scalata a ciclopiche architetture abbandonate, e quindi la storia acquisisce un senso più iniziatico, più "ascetico" nel senso letterale del termine, una salita al cielo (un cielo però di "potere", quello del Panoptikon) che si compie anche in modo fisico. 

Il lavoro di Nobile è davvero spettacolare, dimostrando di aver appreso perfettamente la lezione del grande fumetto francese fantastico contemporaneo. La cosa è ancor piu' sorprendente se si considera che è il suo primo lavoro, dopo una trasposizione di 1984 come lavoro finale di specializzazione, come dichiarato da lui stesso nell'intervista prima citata.

In certi passaggi, va detto, la scalata perde un po', almeno ai miei occhi, un carattere realistico, proprio perché posta come estremamente impervia ma risolta in certi passaggi molto facilmente da uomini che, pur vigorosi, sono comunque studiosi, non eroi sovraumani. Tuttavia questo si giustifica, se vogliamo, per via appunto del tono più marcatamente simbolico assunto dalla storia.



Giunti sulla sommità, inizia un secondo tempo di questo capitolo in cui finalmente si è giunti nei pressi dell'obiettivo e gradualmente le cose divengono piu' chiare, anche se non immediatamente. Per certi versi, se nella prima parte avevo letto un modello echiano, qui mi sembra che il modello - anche inconscio - sia ancora piu' alto e direi che si sviluppa una struttura dantesca: non quella piu' ovvia, quella dell'Inferno, ma quella del Purgatorio dantesco, dove tramite una ascesa faticosissima si giunge al giardino edenico, che ospita l'albero della conoscenza del bene e del male, di cui l'uomo non è piu' degno dopo la caduta. Chiaramente qui tale struttura (ascesa e incontro con la conoscenza che permette l'ascesa ai cieli) è declinata, correttamente, all'interno del genere fantastico-fantascientifico-fantasy. Ma il parallelo è a mio avviso presente, anche per la comune riflessione sul tema del sapere e della sua sacralità e potenza, intrecciati.


L'esplorazione del vertice di questa scala vertiginosa porta quindi i protagonisti a esplorare luoghi affascinanti e meravigliosi, che danno a Nobile, oltretutto, la possibilità di una grande libertà di invenzione, spesso con citazioni a grandi classici del fumetto e dell'arte (nella prima parte si sente spesso un afflato, ben rielaborato, di Escher e Piranesi: qui vengono in mente citazioni più pop, da Moebius a Giger all'estetica di Stranger Things e della fantascienza dagli '80 in poi).

Naturalmente, le prove di bravura di Nobile dipendono anche dall'abilità di Bosco di dargli l'opportunità di sbizzarrirsi in meravigliosi scenari, che si accumulano con un senso quasi di stordimento per il lettore, mantenendo però la perfetta coerenza della storia. Del resto, come insegna McCloud, il fumetto è una danza in cui testi e disegni (e inchiostri, colori - qui sempre di Nobili, lettering...) si intrecciano in un equilibrio ogni volta nuovo, ma dove ogni componente gioca la sua parte, e quindi una disamina distinta in fondo non ha un particolare significato. Nell'intervista prima citata i due autori confermano la stretta collaborazione, ovviamente impegnativa in termini di tempo ma stimolante, e si può dire che la cosa si vede in questa ottima integrazione di parte visuale e testuale, che è appunto notevole specie considerando che entrambi sono all'esordio nella produzione di un fumetto (nonostante l'indubbia esperienza teorica di Bosco), perlomeno a questo livello di primo piano produttivo.



La conclusione porta poi a chiudere tutti i dubbi e le sottotrame rimaste in sospeso dal primo capitolo, secondo i dettami giusti del fumetto comunque popolare, come questo rimane. La parte piu' interessante è però nel livello "filosofico", che qui passa ancor piu' in primo piano rispetto al capitolo precedente, con una riflessione non banale sul potere della conoscenza e i suoi limiti. Il fumetto resta comunque godibile come lettura anche a un "primo livello", ma è a mio avviso questa finezza riflessiva - propria della migliore science fiction o comunque letteratura "speculativa" - a esserne il punto di forza che lo rende un acquisto interessante per l'appassionato del genere (e che sicuramente meriterebbe una edizione italiana).




Post più popolari